Il sindaco Gualtieri ha dato ordine al capo di gabinetto Stancanelli di accelerare tutte le pratiche sul termovalorizzatore di Roma. L’obiettivo è avere un quadro normativo certo per dicembre. Fondamentale è superare senza intoppi la Vas, la Valutazione ambientale strategica.
Gualtieri è tutto sommato abbastanza tranquillo sui tempi e modi di realizzazione. Anche una vittoria del centrodestra il 25 settembre il Parlamento non dovrebbe ostacolare più di tanto il progetto. In caso di elezioni regionali anticipate, il peso dei M5s verrebbe ridimensionato rispetto alle precedenti consultazioni elettorali, e in caso di un’alleanza Pd-M5s alle regionali i pentastellati si troverebbero di fronte a un progetto già un fase avanzata.
L’OSTACOLO DEI COMITATI
Semmai qualche problema per i consensi dei partiti, soprattutto il Pd, che hanno appoggiato il termovalorizzatore potrebbe arrivare dai comitati locali. Una decina di associazioni hanno scritto all’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi lamentando le modalità di comunicazione. In pratica di questa mega impianto che dovrebbe nascere a Santa Palomba si sa solo dai giornali. Per questo la richiesta è convocare, durante commissioni singole o congiunte, i vertici di Ama e Acea, i responsabili degli uffici tecnici comunali, dell’ex provincia e della regione “con lo scopo di ottenere da tutti costoro le informazioni più dettagliate possibili in merito al progetto del cosiddetto ‘termovalorizzatore’ al servizio della Capitale”. Edo Ronchi, già ministro dell’Ambiente e ora presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, afferma che “i termovalorizzatori vanno limitati a casi limite. Dobbiamo puntare di più sulla differenziata, e a Roma e se ne fa poca è male. Ma anche le istituzioni europee indicano nel termovalorizzatore un uso limitato”. Su una linea simile Ermete Realacci presidente di Symbola convinto che si sia partito dalla fine del problema: “Trovo che sia stato sbagliato il modo di coinvolgere i cittadini. Il termovalorizzatore, se tutto funzionerà per il meglio, ci sarà tra tre o quattro anni”.
PULIZIA AMA
Intanto nelle ultime ore il Campidoglio ha approvato un piano di interventi per il diserbo da attivare sulla grande viabilità. Previsti lavori su 50 strade al giorno per 24 giorni per complessive 1.200. Tra queste lungotevere Marzio, lungotevere Testaccio, via del Muro Torto, corso d’Italia, viadotto dei Presidenti, via Tiburtina, via Filippo Fiorentini, via della Pisana, via Damiano Chiesa, via Flaminia vecchia, ai quali si accompagneranno quelli nei municipi che hanno avviato propri appalti.
Al capitolo scuole, sono circa 4mila i plessi di ogni ordine e grado sui quali Ama sta effettuando interventi straordinari di pulizia e spazzamento. I municipi hanno relazionato sugli interventi in corso nelle singole scuole, in particolare sulla cura del verde e degli spazi esterni già decentrati alla gestione municipale che permetteranno alla riapertura delle scuole, è la promessa, di avere luoghi curati per gli studenti, i docenti e le famiglie.
Ama ha poi presentato il piano di spazzamento stradale con particolare riguardo alla rimozione delle foglie e le operazioni di pulizia in corso alla stazione Tiburtina. E infine è stata la volta del Simu (dipartimento Lavori pubblici), che ha illustrato gli interventi per la pulizia delle caditoie che procederanno con un ritmo di circa 800/900 caditoie al giorno per complessive 10mila entro l’anno.