informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Pnrr, l’ombra del commissariamento incombe su Latina e i Comuni pontini. Gli uomini della Meloni vigilano sugli enti locali

Marco Battistini
I rumors lo danno quasi certo del posto nel governo. Claudio Durigon è l’uomo indicato da Salvini per seguire il dossier Pensioni e per lui ci sarebbe pronto il ruolo di sottosegretario al Ministero del Lavoro.
Ottobre 28, 2022
Raffaele Fitto e Giorgia Meloni

Corsa contro il tempo per il Pnrr. Per Latina ed il suo territorio sono enormi le prospettive di crescita offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla programmazione di una mirata progettazione capace di intercettare fondi regionali ed europei, in un’ottica di filiera di governo capace di creare sinergie dalla dimensione europea fino a quella locale passando per la Regione Lazio.

PNRR, COMMISSARIATI GLI ENTI IN RITARDO

E’ ormai noto purtroppo che siano proprio i Comuni ad essere più in difficoltà non solo nel portare avanti i progetti ma anche nel presentare delle proposte ammissibili ai finanziamenti. I motivi di queste difficoltà possono essere molteplici ma una delle cause principali è la carenza di personale e di competenze adeguate in queste realtà. Il Comune di Latina è tra quelli che sotto la gestione Coletta ha accusato i problemi maggiori. A questo proposito occorre ricordare che le norme relative all’attuazione del Pnrr prevedono la possibilità per il governo di esercitare dei “poteri sostitutivi” in casi di gravi ritardi nella realizzazione delle opere. Ciò significherebbe sostanzialmente il commissariamento dei cantieri.

A tal riguardo va detto che gran parte della gestione e della vigilanza sull’esecuzione del Piano di ripresa e resilienza sono state attribuite al ministro per le Politiche europee Raffaele Fitto. Probabilmente già entro febbraio, scatteranno i cosiddetti “poteri sostitutivi”. Dato il ritmo del piano, all’inizio del 2023 andranno individuati gli enti inadempienti nell’attuazione dei progetti, magari perché non hanno bandito le gare. Questi andranno di fatto commissariati sul Pnrr, con il governo che si sostituisce alla politica locale nel progettare, bandire, assegnare e far eseguire. Un governo profondamente politico come quello di Giorgia Meloni avrà molti occhi addosso su queste scelte, anche da Bruxelles, per capire se le amministrazioni di centrodestra e centrosinistra sono trattate con lo stesso metro.

Fitto non solo avrà le politiche europee ma anche il coordinamento del Pnrr e la gestione dei fondi europei di coesione. Di sicuro sarà tutto da regolare e potenzialmente fragile il rapporto fra Fitto di Fratelli d’Italia, con la sua accumulazione di vari uffici in uno a Palazzo Chigi, e il ministero dell’Economia guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti. Qui si trova la struttura che finora è stata il perno e il braccio operativo del piano: il Servizio centrale per il Pnrr presso la Ragioneria dello Stato, guidata da Carmine Di Nuzzo. Fitto, da parte sua, si è attrezzato circondandosi di funzionari già rodati sul Pnrr: Mario Capolupo come capo del legislativo (aveva lo stesso ruolo al ministero delle Infrastrutture sotto Draghi) e Gilda Siniscalchi come capo gabinetto (era capo degli Affari regionali).
Che la Meloni abbia scelto l’accentramento in mano a pochi suoi fedelissimi si nota anche dal passaggio delle deleghe al digitale del Pnrr (progetti da 49,8 miliardi). Spetteranno al responsabile per tecnologia e telecomunicazioni di Fratelli d’Italia Alessio Butti, nominato sottosegretario a Palazzo Chigi. Un crocevia delicato diventerà poi quello presidiato da Matteo Salvini al ministero delle Infrastrutture, con progetti per 61 miliardi. A causa dell’inflazione, il ministero ha già chiesto da settimane altri 10 miliardi per poter adeguare ai prezzi correnti. Ma quei fondi non sono già stimati del deficit atteso. A Giorgetti il compito di trovarli. O di dover rintuzzare il suo stesso leader di partito.

CALANDRINI INDICA LE MISURE DEL GOVERNO

Il neo presidente della commissione Speciale del Senato, Nicola Calandrini, ha chiarito quali saranno gli indirizzi sui quali si muoverà il nuovo esecutivo. “Negli interventi alla Camera e al Senato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha messo in chiaro le priorità su cui si concentrerà il governo -ha affermato l’esponente pontino di Fratelli d’Italia- supporto alle famiglie e alle imprese allo stremo per il caro bollette e il caro carburanti. Saranno date risposte con interventi strutturali, a partire dal taglio al costo del lavoro che si tradurrà in risparmi per le aziende e buste paga più alte per i dipendenti. Si tratta di misure che saranno graduali ma inevitabili se vogliamo combattere l’inflazione, restituire agli italiani il potere di acquisto e rendere le nostre imprese competitive. Va sottolineata anche la volontà del nuovo governo di cambiare l’approccio con il fisco: inutile sostenere famiglie e imprese e poi vessarle con le tasse, per questo va ridotta la pressione fiscale e contrastata maggiormente l’evasione. Con il discorso al Parlamento sono state gettate le basi per l’imminente Legge di Bilancio che sarà un primo passo per restituire speranza all’Italia in un momento storico che è probabilmente il più drammatico dal dopoguerra”.

DURIGON VERSO IL MINISTERO DEL LAVORO

I rumors lo danno quasi certo del posto nel governo. Claudio Durigon è l’uomo indicato da Salvini per seguire il dossier Pensioni e per lui ci sarebbe pronto il ruolo di sottosegretario al Ministero del Lavoro. Il senatore leghista di Latina ha già le idee chiare su come muoversi in questo ambito. “Puntiamo sul superamento della legge Fornero sulle pensioni e l’introduzione di quota 41, cioè l’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dal dato anagrafico -ha affermato Durigon– non è un punto di partenza ma un punto di arrivo, un obiettivo da raggiungere nei 5 anni di legislatura. Abbiamo il tempo risicato ma cercheremo di valutare al meglio quali sono le azioni da poter mettere già in campo per la prima legge di Bilancio, per questo stiamo già lavorando ai vari dossier per capire quali sono alcune priorità da poter proporre agli alleati per poi valutare insieme ciò che si può fare”. Entro lunedì o al massimo martedì la partita del sottogoverno dovrebbe chiudersi. E come sempre si conteranno vincitori e vinti.

Maggio 10, 2024

Un piano di assunzioni senza precedenti per la sanità regionale. E certamente il dato più importante è rappresentato dal fatto

Maggio 9, 2024

La nuova governance di Acqualatina è destinata a rompere con la gestione passata. Negli uomini e nei metodi i nuovi componenti

Maggio 8, 2024

Con la candidatura annunciata a Pescara il premier scende ufficialmente in campo per le elezioni europee. La figura di Giorgia

Maggio 6, 2024

La Giunta regionale presieduta da Francesco Rocca, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, ha deliberato di stanziare tre

Maggio 3, 2024

Si sono chiuse con il record di adesioni le iscrizioni per partecipare alla quarta edizione di Open Gate, l’evento con

-->

ULTIMI ARTICOLI