Fare graduatorie è sempre arduo, e quando parliamo di una squadra come il Frosinone 2022/23, altrimenti detto il Frosinone delle meraviglie, l’impresa può apparire ai limiti dell’impossibile.
Come discriminare anche uno solo degli eroi in maglietta e pantaloncini che hanno sgominato il campo delle avversarie, vincendo il campionato come solo i grandi possono fare?
Poniamo allora una doverosa premessa e sottolineiamo che anche chi ha giocato una sola gara in stagione è degno della massima considerazione.
Rubando un’espressione al grande telecronista Ferretti, diciamo che son tutti primi al traguardo del nostro cuore.
Chiedendo scusa a Ravanelli, Borrelli, Mazzitelli (giuriamo che non sono rime cercate, ma solo una casualità) e Turati, andiamo a scoprire la Top Five, non già della giornata, ma dell’intera stagione dei giallazzurri.
Al quinto posto collochiamo Robertino Insigne, fratello d’arte e non così dissimile dal più celebrato Lorenzo, una delle stelle del calcio italiano.
Arrivato a Frosinone in itinere, dopo lo scambio con Ciano, ha stupito per l’immediata capacità di calarsi nel gruppo, con tanta voglia ed uno spirito di sacrificio da gregario, lui che di certo gregario non è.
Sono arrivati subito i gol, alla fine saranno 8, le giocate ad effetto e una partecipazione al gioco che gli sono valsi una maglia da titolare, a dispetto di una feroce concorrenza.
Al quarto posto un uomo simbolo di questa promozione. Per dedizione alla causa, serietà e correttezza meriterebbe il primo gradino del podio. Oltre a fermare quasi sempre con successo i suoi dirimpettai, il buon Fabio Lucioni ha partecipato al gioco offensivo, permettendosi il lusso di realizzare anche tre gol, più uno annullato ingiustamente.
Specialista in promozioni, ha formato con Szyminski, Ravanelli e a volte Kalaj una coppia centrale di statura assoluta. Confermarlo sarebbe un passo importante in vista della massima serie.
SUL PODIO CASO, BOLOCA E MULATTIERI
Al terzo posto della classifica ecco un centravanti moderno, capace di far gol con frequenza ma anche di prender parte al gioco collettivo in modo incisivo e consistente. Parliamo ovviamente di Samuele Mulattieri, il bomber principe della stagione con i suoi 12 centri, a dispetto di una prematura uscita di scena dovuta a un infortunio. Possibile, anzi molto probabile, che senza lo stop Mulattieri avrebbe potuto raggiungere i 15 gol, traguardo designato dei centravanti di razza. Mulattieri ricorda il Paolo Rossi del Vicenza, per la capacità di leggere le traiettorie e di trovarsi sempre nel posto giusto, supportato poi da una tecnica di base eccellente.
E veniamo al secondo gradino del podio, che assegniamo a Daniel Boloca, l’uomo ovunque. È il giocatore rivelazione dell’intero campionato, il più richiesto dai club della massima serie, per le straordinarie capacità in interdizione e in costruzione. Questa duttilità lo rende giocatore particolarmente prezioso e praticamente insostituibile. La velocità con cui controlla il pallone e lo indirizza verso il compagno meglio piazzato è un po’ il suo marchio di fabbrica, ma ora sta prendendo confidenza anche in zona gol, come testimoniano le due reti, la prima peraltro di pregevolissima fattura, realizzate al Palermo e al Genoa.
Primo posto per la fantasia, la corsa, l’imprevedibilità. Uomo simbolo del Frosinone delle meraviglie è Giuseppe Caso, detto “Speedy Gonzales”.
Quando lui è in giornata ed accelera, non c’è difensore capace di fermarlo in modo ortodosso. Lo vedi mulinare le gambe a velocità frenetica, con una conduzione di palla praticamente perfetta. A volte è poco freddo in fase conclusiva, ma questo non gli ha impedito di segnare nove gol, preziosi quanti la sua anarchica capacità di far saltare i dispositivi difensivi. Grosso non lo ha utilizzato sempre dal 1’, e quando è entrato in corsa è stato spesso devastante. Gli diamo il primo posto assoluto, in omaggio al vecchio assunto, non solo calcistico, della fantasia al potere.
