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Frosinone, sei gare utili non bastano a regalare certezze: cinque squadre lottano per evitare i due posti che scottano

Roberto Mercaldo
Maggio 6, 2024
Zortea

La serie positiva si allunga, ma la salvezza è un traguardo ancora tutto da tagliare. I 32 punti già in cascina rappresentano il record della storia del Frosinone, ma non bastano a garantire la permanenza. Anche in questo 35esimo turno sono arrivati infatti risultati assolutamente sorprendenti, primo fra tutti il successo del Sassuolo sull’Inter. Il secondo ko dell’anno per i nerazzurri si è concretizzato per mano della stessa squadra che già li aveva sconfitti all’andata. Fare sei punti contro i campioni d’Italia e retrocedere comunque in B sarebbe a suo modo un record, ma c’è da credere che gli emiliani non abbiano alcuna intenzione di volerlo stabilire. In attesa di sapere cosa riuscirà a fare l’Udinese contro gli ex campioni d’Italia del Napoli, vanno altresì registrati i tre preziosissimi punti che il Verona ha strappato alla Fiorentina. I viola hanno fatto qualcosa di più dell’Inter, ma alla fine anche loro si sono arresi a una squadra che le esigenze di classifica hanno reso più forte e determinata.
E’ andato vicinissimo a un ko casalingo che sarebbe stato davvero pesante da incassare il Cagliari di Ranieri, salvato nel finale dai due pali colpiti dal Lecce. I salentini sono virtualmente in salvo, mentre i sardi dovranno soffrire ancora per arpionare l’auspicata permanenza.
Cosa ha detto la gara di Empoli riguardo le possibilità di salvezza dei canarini ciociari? Anzitutto ha ribadito la ritrovata impermeabilità della difesa. Con Cerofolini tra i pali al posto dell’infortunato Turati e Okoli recuperato in extremis e schierato nel blocco dei tre con Romagnoli e Lirola, il Frosinone ha tenuto botta con grande autorevolezza; Zortea e Valeri, bravi in fase di propulsione, sono stati attenti anche in quella di non possesso ed Enzo Barrenechea è tornato il polipo acchiappa-palloni davanti al pacchetto arretrato. E così, quasi per una conseguenza naturale, è arrivato un altro clean sheet, al cospetto di un Empoli che certamente in attacco non è tra le squadre che fanno tremare i polsi.
A rinviare una volta di più il primo cin cin esterno è stata anche stavolta l’incapacità di concretizzare le occasioni da gol. Un’analisi onesta impone di considerare che nel caso specifico non sono state così tante, perché la produzione offensiva dei canarini non è stata così importante. Un paio di spunti di Soulé e tre o quattro occasioni per Cheddira, che però sembra avere di nuovo le polveri bagnate quando si tratta di infliggere la stoccata conclusiva. L’ingresso di Cuni nel finale non ha cambiato il copione e si è arrivati così ad uno zero a zero che ha di fatto protratto lo stato di ansia dei due undici in campo. In questa sede non riteniamo utile soffermarci sul clamoroso errore della terna arbitrale e della sala Var, colpevoli in solido di aver ignorato un clamoroso fallo di mani di Giasy su cross di Valeri.
Ancora 270′ per sciogliere il nodo della salvezza.
Per il Frosinone ci sarà già venerdì sera il primo appello, contro i campioni d’Italia dell’Inter, molto dimessi contro il Sassuolo, al punto da meritarsi critiche da tutte le tifoserie dei club che con il Sassuolo si battono per la permanenza. Difficile pertanto ipotizzare un’Inter versione benefica anche allo Stirpe. Anche strappare un pareggio a una simile corazzata sarebbe un’impresa, ma a questo punto davvero non si può lasciar nulla di intentato. Al Brianteo di Monza si andrà poi a caccia del primo centro esterno, confidando anche nella cabala, e poi sarà scontro diretto con l’Udinese.
Va anche sottolineato che il Frosinone ha già concluso il doppio confronto con Empoli, Verona e Cagliari e in tutti e tre i casi è in vantaggio nello scontro diretto. Può non essere un particolare irrilevante, visto che sono tutte lì e un arrivo a pari punti davvero non può essere escluso. In merito quota salvezza, molto dipenderà anche dal risultato dell’Udinese di stasera. Certamente occorreranno non meno di 35 punti per celebrare la permanenza, con possibilità che il limite vada anche un po’ più su. Tre puntate per svelare l’assassino, pardon le retrocesse.

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