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La sfida dei fondi europei per le infrastrutture e la scommessa della Latina-Frosinone. L’appello di Adinolfi e Ruspandini 

Marco Battistini
Le elezioni del 25 settembre possono rappresentare un punto di svolta importante anche per il rafforzamento dell’asse viario Latina-Frosinone. Solo con una sinergia istituzionale si possono finalmente creare le condizioni per un riavvicinamento tra due territori.
Settembre 1, 2022
Matteo Adinolfi, europarlamentare della Lega

“Per far decollare questa provincia servono infrastrutture adeguate”. Pierpaolo Pontecorvo, presidente provinciale di Unindustria Latina lo ha affermato recentemente in una intervista a “Il Messaggero” dove ha sottolineato: “Il problema per le nostre aziende e per tutto il comparto economico pontino è sempre quello legato alle infrastrutture, in primis la Roma-Latina. Ora però, c’è forse uno spiraglio. La Commissione Europea ha proposto l’ampliamento della rete dei nodi urbani, con l’inclusione di ulteriori 40 centri urbani italiani superiori a 100.000 abitanti, o capoluoghi di regione con caratteristiche demografiche anche inferiori, per favorire la piena coesione territoriale. Tra questi, unico nel Lazio oltre a Roma, c’è Latina. L’auspicio ora è che non ci si faccia sfuggire questa occasione”. 
La cronistoria che caratterizza la Roma-Latina, da quasi vent’anni, è segnata da corsi e ricorsi nelle aule dei tribunali, discussioni infinite, speculazioni politiche, che hanno mancato di mettere in primo piano il fatto che non si tratta solo un’infrastruttura di trasporto ma di un’opera che risponde alle esigenze reali di spostamento di persone e merci nel Lazio, in Italia e in Europa. Ed è il primo tassello verso un concreto ammodernamento e sviluppo per la provincia di Latina e le sue imprese. La mancata realizzazione dell’opera comporterebbe, infatti, oltre ad una sottrazione dei servizi uno sperpero di denaro pubblico consolidato in tutte le fasi effettuate sinora per rendere il progetto cantierabile, tra studi, ricorsi, revisioni del progetto e indizione di gare d’appalto che non possiamo permetterci.
Il rischio da evitare è quello di lasciare spazio a speculazioni politiche che pesano sui cittadini e lo sviluppo dei territori non meno dell’inerzia operativa che contraddistingue le istituzioni.

L’ASSE STRATEGICO LATINA-FROSINONE

Che ci sia la necessità di realizzare una sorta di piano Marshall delle infrastrutture affinché si arrivi al salto di qualità che il territorio pontino attende da decenni non ci sono dubbi. Ma in questo senso non può essere dimenticata tra le urgenze, quella di migliorare anche la rete viaria trasversale fra le due province del basso Lazio. Due realtà territoriali strategiche, Frosinone e Latina, i cui collegamenti di lavoro e commerciali, oltreché turistici, oggi sono assicurati esclusivamente dalla Monti Lepini, una strada sostanzialmente obsoleta che necessità di accorgimenti anche in termini di sicurezza. Nei giorni scorsi l’europarlamentare della Lega Matteo Adinolfi ha parlato di una possibile superstrada al posto dell’attuale arteria. Sarebbe strategica anche ai fini della realizzazione  del polo chimico farmaceutico del basso Lazio, vista la presenza, su entrambe le province, di importanti realtà multinazionali del farmaco, impegnate nella produzione dei vaccini. Su questo capitolo sarebbe probabilmente arrivata l’ora di aprire un dibattito fra istituzioni, forze politiche ed economiche per l’urgenza di un asse viario più consono ai bisogni del basso Lazio, anche nella prospettiva di un’unica grande provincia con la riforma delle macroregioni. 
La classe politica abbia il coraggio di cavalcare questa battaglia rimuovendo gli ostacoli che rendono sostanzialmente ‘scollegate’ due realtà estremamente vicine.

ADINOLFI E RUSPANDINI PIONIERI DELLA SUPERSTRADA

L’europarlamentare della Lega ha avuto il merito di porre la questione nell’area pontina, fino ad oggi rimasta tiepida davanti alla prospettiva di un potenziamento dei collegamenti con la vicina terra ciociara. “È ormai indispensabile realizzare un collegamento veloce tra Latina e Frosinone. Ritengo necessario che i territori in questione si muovano e chiedano un impegno che possa coinvolgere Regione, Stato ed Europa affinché si trovino le risorse per un progetto non più rinviabile -ha evidenziato Adinolfi– parliamo di due realtà territoriali strategiche, Frosinone e Latina i cui collegamenti di lavoro e commerciali e turistici, oggi sono assicurati esclusivamente dalla SS 156 Monti Lepini, una strada ormai ampiamente superata ed obsoleta e anche pericolosa”. Secondo l’europarlamentare pontino, usando le risorse messe a disposizione dall’Unione europea si può immaginare un grande investimento per realizzare almeno questa arteria. “Due città, Latina e Frosinone, separate da appena 60km che per essere percorsi, oggi, rendono necessaria oltre un’ora e mezza di auto. Una cosa scandalosa -ha ricordato Matteo Adinolfi– recentemente ho percorso la via Monti Lepini che collega i due capoluoghi ed è anche in condizioni pessime per quanto concerne la manutenzione stradale. Il territorio del Lazio sud conta centinaia di migliaia di abitanti e da tempo sta diventando sempre più interconnesso, basti pensare alla Camera di Commercio unica, al Consorzio industriale unico. I rapporti e gli interessi economici e commerciali, dunque, sono molteplici. Quel che manca, però, sono i collegamenti viari veloci. Per questo ritengo bisogna mettersi al lavoro subito per la realizzazione di una infrastruttura che colleghi, in modo veloce, Latina con Frosinone. Una superstrada che potrebbe essere realizzata anche grazie alle risorse che l’Unione europea mette spesso a disposizione. Provincia di Latina, Provincia di Frosinone e i rispettivi Comuni dovrebbero muoversi in questa direzione per preparare progetti e presentare la richiesta di finanziamento. Se non approfittiamo di queste occasioni, quando potremo mai costruire qualcosa del genere in questi territori? Il mio auspicio è che si sfrutti questa congiuntura e la possibilità di avere risorse straordinarie dall’Europa per realizzare infrastrutture necessarie per il territorio, colmando il gap che oggi caratterizza in particolare proprio il Lazio Sud. Se non facciamo questo, immaginare un futuro roseo per l’economia e l’occupazione tra Latina e Frosinone è decisamente difficile. Un’opera che non esclude ovviamente l’impegno affinché siano costruite quelle infrastrutture necessarie come la Roma-Latina o la Bretella e la Pedemontana di Formia rispetto alle quali tutti noi rappresentanti istituzionali dobbiamo con insistenza premere sugli enti preposti affinché si accelerino le procedure. Ne va, lo ripeto, del futuro del nostro territorio”.
Una battaglia che vede in prima linea anche Massimo Ruspandini sul fronte ciociaro. “In questi anni di mandato ho cercato di portare all’attenzione del Parlamento alcune significative criticità del nostro territorio, in particolare, oltre alle note vicende sanitarie ed ambientali che hanno connotato battaglie ventennali in Ciociaria, è emersa nel corso dell’ultimo periodo una questione essenziale per lo sviluppo economico della nostra Provincia: quella infrastrutturale –ha affermato il senatore di Fratelli d’Italia- Nel mondo globalizzato di oggi, che risponde alle ferree logiche dell’efficienza e della rapidità per essere competitivi sui mercati, la Ciociaria deve saper rispondere a queste sfide potenziando le proprie reti infrastrutturali. Il miglioramento dei collegamenti tra la Provincia di Frosinone e le zone vicine è diventata una priorità anche per quanto concerne il trasporto su gomma, che è maggioritario nelle nostre zone. Ecco perché una delle mie proposte è quella di migliorare ed anche potenziare i collegamenti diretti tra Frosinone e Latina, due città e due province sempre più interconnesse, ma che hanno bisogno degli “strumenti” atti a conseguire importanti risultati insieme, e questo non può che essere compito della politica. Le potenzialità ci sono poiché la base, dal punto di vista orografico, da quello delle infrastrutture materiali e perfino di quelle immateriali, esiste ed è buona, ma occorre allargare il perimetro delle capacità territoriali, anziché favorire la ‘verticalizzazione’ delle filiere produttive, rispondendo alle esigenze dei comuni-polo e delle città-cintura. Sono obiettivi, questi, che voglio portare avanti con un governo di centrodestra”. Le elezioni del 25 settembre possono rappresentare un punto di svolta importante anche per il rafforzamento dell’asse viario Latina-Frosinone. Solo con una sinergia istituzionale si possono finalmente creare le condizioni per un riavvicinamento tra due territori, che piaccia o no, sono interdipendenti e per questo chiamati a sviluppare insieme un progetto comune di rilancio economico e infrastrutturale.

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