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La Regione mette a rischio la Rete per l’infarto a Latina. Fazzone e Simeone alzano la voce

Marco Battistini
Nel mirino ci sarebbe la determinazione regionale del direttore della Direzione salute della Regione Lazio Massimo Annichiarico, relativa all’approvazione del Piano di rete emergenza cardiologica.
Novembre 22, 2022
Claudio Fazzone

Pino Simeone, capogruppo uscente di FI alla Pisana ha duramente contestato la determinazione del governo regionale che trasformerebbe “un sistema lineare ed efficiente in un ufficio complicazioni affari semplici mettendo di fatto a rischio la vita delle persone”.

Nel mirino ci sarebbe la determinazione regionale del direttore della Direzione salute della Regione Lazio Massimo Annichiarico, relativa all’approvazione del Piano di rete emergenza cardiologica.

“Disarmante, incongruente, penalizzante di un sistema, come quello da oltre dieci anni in funzione in provincia di Latina, che non solo rappresenta una eccellenza ma che ha salvato migliaia di vite da quando è stato istituito -ha affermato Simeone– leggendo il titolo della determina si potrebbe pensare che contenga investimenti e miglioramenti della cosiddetta rete per l’infarto. In realtà trasforma un sistema lineare ed efficientissimo in un ufficio complicazioni affari semplici mettendo di fatto a rischio la vita delle persone colpite da infarto per i quali il fattore tempo è determinante. L’attuazione della determina comporta infatti che la Centrale operativa del 118 di Roma stabilisca la destinazione del paziente sulla base dei diversi quadri clinici ed elettrocardiografici e l’ubicazione e la capacità di risposta dei diversi nodi della rete. Tradotto, da Latina ogni elettrocardiogramma (Ecg) dovrà essere inviato alla centrale operativa del 118 di Roma, da lì sarà rinviato a Latina perdendo tempo prezioso che potrebbe essere impiegato per salvare una vita. Una decisione che contrasta con il carattere di rapidità, tempestività ed efficacia della risposta che caratterizzano la rete per l’emergenza cardiologica pontina dove questo servizio era stato avviato, in modo lungimirante, grazie a un protocollo di intesa firmato dalla Provincia di Latina nel 2011, che aveva stanziato circa 350mila euro, dall’Ares 118 e dalla Asl”.

PROCEDURE PIU’ COMPLESSE

Il capogruppo forzista ha messo l’accento sulle maggiori difficoltà a cui andrebbe incontro la rete per l’infarto, in virtù delle nuove procedure. “Il sistema attuato finora consente infatti di trasmettere l’elettrocardiogramma sulla stazione ricevente situata nell’unità coronarica del Santa Maria Goretti di Latina rispettando la cosiddetta “golden hour”, il tempo giusto di intervento per evitare il decesso -ha dichiarato Simeone– la rete per l’infarto miocardico operativa presso il Santa Maria Goretti di Latina, grazie al lavoro avviato dal dott. Edoardo Pucci prima e portato avanti in modo egregio da Francesco Versaci è al primo posto nel Lazio per numero di interventi effettuati con successo ed è fra i primi centri in Italia su ben 250 laboratori di emodinamica. A testimonianza di questo basta guardare il risultato della rilevazione effettuata nel 2020 dalla Società Italiana Cardiologia ed Emodinamica, che pone il Santa Maria Goretti di Latina, con 509 trattamenti eseguiti solo nel 2019, in testa alla classifica delle eccellenze italiane della rete per l’infarto miocardico grazie ad una rete i cui ingranaggi coincidono perfettamente. La rete garantisce di effettuare diagnosi precocissime e, in caso di conferma dell’infarto, di portare il paziente direttamente in sala operatoria senza passare per il Pronto soccorso. Quello che emerge è che, ancora una volta, manca la capacità e la volontà di tutelare, investire e migliorare l’eccellenza che la sanità sul nostro territorio riesce ad offrire. Comprendiamo la necessità di riorganizzare ma contestiamo e rigettiamo con forza le scelte effettuate per raggiungere questo obiettivo”.

Per questa ragione Simeone annuncia un’interrogazione urgente in Consiglio regionale con la quale si chiede l’immediata revisione di quanto contenuto nella determinazione nell’ottica di un ampliamento dei servizi che non penalizzi e non impoverisca l’efficienza della rete per l’emergenza cardiologica della provincia di Latina. “Chiederemo un’audizione, alla presenza di tutti gli interessati, a partire dal direttore della direzione salute, Annicchiarico – annuncia Simeone – al fine di scongiurare l’attuazione di scelte che anziché efficientare il sistema sanitario del Lazio va ad intaccare negativamente non solo sui servizi ma soprattutto nel rispetto di quel principio fondamentale per una sanità efficiente e di qualità che risiede nel salvare la vita dei cittadini e non nel metterla a rischio per questioni meramente burocratiche ed organizzative. Inoltre abbiamo già interessato della questione il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone che si attiverà presso il Governo per evitare quello che era e resta uno scempio”. 

ANCHE FAZZONE ATTACCA

Ed infatti poco dopo le esternazioni del capogruppo alla Pisana, Claudio Fazzone è intervenuto sull’argomento. Il presidente della commissione Ambiente del Senato, nonchè coordinatore regionale, ha espresso le sue preoccupazioni per i timori di un declassamento del servizio offerto dalla sanità pontina. “Le eccellenze esistenti nel Lazio devono essere prese a modello non mortificate o penalizzate -ha affermato Fazzone– per queste ragioni, appreso del contenuto della determinazione approvata dalla Regione Lazio in merito alla riorganizzazione della rete per l’emergenza cardiologica, ho chiesto tramite una nota, inviata al ministro della salute, Orazio Schillaci, ed al presidente facente funzione della Regione, Daniele Leodori, l’intervento immediato e la revisione del sistema della rete di emergenza per l’infarto definita nel Lazio che, così come impostata, va a ledere il diritto alla cura dei cittadini ed a penalizzare un sistema, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, come quello della provincia di Latina che nella qualità ed efficacia ha le sue radici. Non abbiamo nulla da eccepire se la riorganizzazione di cui si parla si traducesse in un innalzamento degli standard qualitativi di un servizio fondamentale che nella rapidità ed efficacia della diagnosi e dell’intervento ha il suo scopo e ragion d’essere. Molto da contestare considerato che, al contrario, come emerge dai passaggi illustrati nel piano con l’attuazione di questa determinazione si procede ad una centralizzazione dei servizi della rete per l’emergenza cardiologica su Roma a discapito dell’attività svolta, tra l’altro in modo egregio, nelle province del Lazio”.

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