C’era molta attesa per la Supermedia Youtrend del 15 settembre (ieri). Si tratta dello studio che racchiude tutti gli ultimi sondaggi realizzati. Il momento politico è ricco di spunti, di polemiche, di contrapposizioni e di strategie. Con la crisi dei migranti che interessa tantissimo l’opinione pubblica.
Fratelli d’Italia è al 29,2% e aumenta dello 0,7% rispetto alla settimana precedente. Mentre nel centrodestra la Lega è al 9,1% (-0,2%) e Forza Italia al 7% (-0,2%). Non è soltanto questione di apprezzamento per l’operato del presidente del consiglio Giorgia Meloni. Evidentemente le politiche e le considerazioni nette di FdI dimostrano che parliamo ormai di un partito nel quale si riconoscono più fasce sociali, perfino quelle moderate. Allo stesso tempo gli alleati del centrodestra rimangono molto distanti e questo vuol dire che la pari dignità nei rapporti non è in discussione ma pure che la leadership è chiarissima. Le europee (nelle quali si voterà con il proporzionale) stanno già determinando smarcamenti e nervosismi, ma alla fine bisognerà guardare ai numeri.
Il Partito Democratico perde lo 0,3% e si piazza al 19,6%. Il Movimento Cinque Stelle guadagna lo 0,3% e arriva al 16,4%. Si potrebbe dire che quando la fase dell’opposizione diventa più dura e marcata, allora i pentastellati vengono percepiti meglio dall’elettorato che si contrappone al centrodestra. Azione e Italia Viva perdono entrambi lo 0,1%. Il partito di Carlo Calenda è al 3,7%, quello di Matteo Renzi al 2,9%. Alle europee entrambi dovranno superare il quorum, mentre nello scenario italiano semplicemente non riescono a “sfondare”.
L’ALTRO STUDIO
Ma c’è un altro sondaggio molto significativo perché riguarda il rapporto degli italiani con l’Europa. Lo ha realizzato Ipsos di Nando Pagnoncelli per Il Corriere della Sera. E’ il tema principale del Governo Meloni ma anche delle opposizioni. C’è la questione del Mes non ancora rinnovato, del Pnrr che ha visto il recente sblocco della terza rata, c’è il Patto di Stabilità, la trattativa su Ita, le polemiche sul ruolo di Gentiloni. Oltre naturalmente al tema dei migranti. Infatti Pagnoncelli ha posto un argomento efficace e semplice: ma gli italiani come si rapportano all’Europa e come valutano i principali temi in discussione? Bene: il 39% ha dichiarato fiducia nell’Europa, il 48% invece ha espresso sfiducia. L’orientamento politico spiega solo in parte i risultati: il 78% degli elettori del Pd è favorevole, mentre sia in Fratelli d’Italia che nel Movimento Cinque Stelle il 40% dichiara di avere fiducia. Ma Pagnoncelli scrive sul Corriere della Sera: “E’ molto di più questione di condizione sociale: sono i ceti popolari ad essere critici verso l’Ue (due terzi degli intervistati meno abbienti nega la fiducia all’Europa), al contrario i ceti medio alti sono favorevoli all’istituzione. Pur in questo contesto critico, si tende a ritenere che il rapporto del governo italiano con l’Europa sia più positivo (46%) che non negativo (30%). Questo indubbiamente grazie alle capacità diplomatiche, da molto sottolineate, della presidente del consiglio”.
Una larga parte del Paese (quella che sta peggio) non ha fiducia nell’Europa. E’ un dato che deve far riflettere perché invece negli anni della pandemia la percezione dell’Ue era positiva. Oggi a pesare sono le mancate risposte ai problemi delle persone, ma anche una burocrazia che ritarda e penalizza le decisioni politiche. Naturalmente c’è il tema dei migranti, con l’Italia lasciata letteralmente sola a fronteggiare un esodo di proporzioni bibliche. Non c’entrano nulla il razzismo o il cinismo, c’entrano invece quei valori di solidarietà e di efficienza nelle risposte sui quali l’Unione Europea si è fondata. Da diversi anni a questa parte il tema dei migranti pesa moltissimo in ogni tipo di campagna elettorale. Succederà anche stavolta, ma rimane l’esigenza principale di dare risposte di governo sulla gestione del fenomeno. Altrimenti resta soltanto l’ipocrisia: ma evidentemente la gente lo capisce benissimo.