L’assessore Roberta Lombardi boccia nuovamente il progetto autostradale della Roma-Latina. Dall’esponente regionale del M5S arrivano parole che rischiano di pesare come un macigno anche sui futuri equilibri politici interni al centrosinistra. “Alcune infrastrutture di cui tanto si è parlato nel Lazio andranno adeguate -ha affermato l’assessore alla Transizione ecologica della giunta Zingaretti– è il caso ad esempio dell’autostrada Roma-Latina. A mio giudizio è da considerarsi ‘l’inceneritore delle strade’, nel senso che è un progetto di 30 anni fa che ora non ha più senso: il concetto di mobilità era individuale e su gomma, avevi facilità di approvvigionamento petrolifero e poco importava dell’ambiente. Il mondo però è cambiato e bisogna pensare a una mobilità collettiva su ferro, sostenibile e necessaria. Che sia al passo anche con i cambiamenti legati ai flussi di spostamento delle persone. Per fortuna in Regione potremo rifare la progettazione. Dobbiamo adeguare la Pontina e metterla in sicurezza e poi realizzare una metro leggera di superficie per i pendolari che si devono poter muovere quando è necessario, non certo per andare a svolgere in un altro luogo un lavoro che possono fare tranquillamente a casa con la stessa strumentazione e nella stessa stanza”.
M5S SEMPRE CONTRARIO ALLA ROMA-LATINA
Di fatto si conferma la linea portata avanti dai pentastellati, che hanno proposto un progetto alternativo rispetto a quello autostradale. Il Movimento 5 stelle ad ogni livello istituzionale, si è sempre mosso su questa falsariga: adeguamento e la messa in sicurezza dell’intero tratto della SS148 Pontina, da Roma a Terracina; potenziamento e ripristino dell’infrastruttura ferroviaria esistente; realizzazione di una metropolitana leggera di collegamento da Roma a Latina per ridurre il traffico pendolare e di un interporto di collegamento della regione con l’asse ferroviario scandinavo-mediterraneo per il trasporto delle merci su ferro. Ad ogni modo le incognite sul futuro del progetto autostradale non dipendono dal M5S, quanto dal farraginoso iter burocratico messo in atto.
Il cronoprogramma rimodulato ad agosto ha come obiettivo quello di rinviare di almeno due anni l’apertura dei cantieri per l’autostrada, lasciando alla prossima amministrazione regionale la patata bollente. Infatti l’accordo per la revisione e l’aggiornamento del corridoio intermodale Roma-Latina, prevede testualmente “un progetto ecosostenibile a basso impatto ambientale e ridotto consumo di suolo che si snoderà attraverso l’adeguamento dei computi metrici del precedente tracciato”. Le modifiche prevedono tre blocchi infrastrutturali in cui viene divisa l’opera iniziale: la Roma-Latina, la Cisterna-Valmontone e opere connesse e le Opere complementari. Il tema resterà centrale nella ormai imminente campagna elettorale regionale.