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Il Frosinone ha fatto il vuoto: ora è a più dodici sulla terza in classifica

Roberto Mercaldo
Intanto continuano a cadere allenatori, con Cannavaro e Bucchi esonerati da Benevento e Ascoli
Febbraio 6, 2023
Fabio Cannavaro

Disarmante. È forse l’aggettivo più congeniale ad esprimere la superiorità del Frosinone nel torneo cadetto, almeno in questo momento storico. E così, disarmate o disilluse, almeno in relazione all’inseguimento alla lepre canarina, Genoa e Reggina sono cadute in trasferta e hanno visto dilatarsi il margine passivo.

Il Frosinone è il Napoli della B, ma poiché poggia sull’umiltà e sulla determinazione le proprie fortune, ha il dovere di mantenere la voglia feroce anche adesso che la classifica gli consentirebbe di prendersi una piccola pausa. Gara dopo gara, senza fermarsi troppo a pensare, a stilare tabelle o a specchiare la sua grande bellezza, la creatura di Fabio Grosso dovrà continuare a correre e a divertirsi, immaginando una meta sempre distante, una fata Morgana, un baluginare indistinto ai confini dell’orizzonte visivo. Soltanto così l’incantesimo potrà protrarsi fin dove il cuore già sa.

FROSINONE: BAGARRE PER IL SECONDO POSTO, CON SUDTIROL E BARI DI NUOVO NELLA MISCHIA

Alle spalle del Frosinone, che cullato dalla brezza lacustre ha incassato altri tre punti portando a cinque le proprie vittorie di fila, ora ci sono quattro squadre in quattro punti. Genoa e Reggina sembravano in grado di staccare la concorrenza e d’ingaggiare un duello rusticano fino alla trentottesima, ma la loro fuga è stata di breve durata. I rossoblu hanno trovato sulla loro strada un Parma finalmente capace di esprimersi in relazione alle proprie elevate potenzialità: Benedyczak e Vasquez hanno suggellato la supremazia dei ducali, che peraltro sono tornati in zona playoff e possono persino pensare di salire in extremis sul pullman per la A diretta.

Discorso analogo per il Palermo, che sembra essersi liberato da quei cali di tensione che, specie sul campo amico, tendevano a cancellare quel che di buono i rosanero avevano prodotto in precedenza. Contro la Reggina, il team di Corini ha un po’ sofferto l’avvio veemente dei calabresi ma, superato senza danni il primo tempo, ha sfoderato una ripresa di grande consistenza: in vantaggio col solito Brunori, si è visto raggiunto per un beffardo autogol, ma poi con Soleri ha rimesso le cose a posto, permettendosi persino l’ennesimo errore dal dischetto, stavolta di Tutino. Le cadute concomitanti di Genoa e Reggina hanno esaltato il Sudtirol, che sabato era uscito vittorioso dalla battaglia di Pisa, non senza un pizzico di fortuna. Belardinelli crea, Poluzzi conserva, potremmo dire ispirandoci ad una nota pubblicità degli anni 80, perché in effetti dopo il gol bolzanino il Pisa ci ha provato eccome a raddrizzare le sorti del match, trovando l’estremo difensore ospite sempre pronto a dire di no.

Avventurosa, a dir poco, anche la vittoria del Bari in quel di Ferrara. Sembrava in verità un monologo dei galletti, capaci di volare sul 3/0 e sul 4/1, ma l’arrembante finale della Spal, trascinata da Mancini e Nainggolan, ha messo decisamente in pericolo la vittoria dei pugliesi, con il 4/4 sfiorato a più riprese.

SALTANO ALTRE DUE PANCHINE: ESONERATI CANNAVARO E BUCCHI

Sono costate care le sconfitte patite sabato a Fabio Cannavaro e Cristian Bucchi, che non sono più gli allenatori di Benevento e Ascoli. Il capitano della nazionale campione del mondo 2006 ha pagato il ko casalingo con il Venezia, nel contesto di una gara in cui i giallorossi hanno giocato solo a sprazzi. Troppo molle l’atteggiamento di una squadra clamorosamente precipitata a fondo classifica, in controtendenza con le ambizioni di partenza. Decisamente poco reattivo anche l’Ascoli visto sul campo del Cittadella, con i veneti capaci di spadroneggiare sul rettangolo di gioco. E anche in questo caso paga il tecnico. Roberto Stellone sembra destinato a sostituire Cannavaro sulla panchina delle streghe, mentre alla guida dell’Ascoli potrebbe essere chiamato Di Biagio, ma in questo caso si tratta ancora di un’ipotesi. A completare la giornata il pari bianco tra Cosenza e Ternana e la rotonda vittoria del risorto Perugia contro il malcapitato Brescia.

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