Ultima settimana di campagna elettorale per l’elezione del presidente della Provincia di Frosinone. Domenica 18 a Palazzo Jacobucci a votare saranno 1147 elettori: consiglieri e sindaci dei 91 comuni della provincia di Frosinone.
Ai blocchi di partenza tre schieramenti. Quello che sosterrà Luigi Germani è il più corposo. La candidatura del sindaco di Arce è sostenuta da ben 6 consiglieri provinciali (Vacana, Maura, Ranaldi, Di Pucchio, Cardinali, Ambrosetti) e dunque da gran parte del Pd (Pompeo, Salera, Alfieri), da Fratelli d’Italia, da Forza Italia e da un gruppone civico collegato al consigliere della Città dei Papi e vice-presidente della Provincia, Alessandro Cardinali.
Germani (un democristiano della vecchia guardia) è a capo della coalizione accreditata da tutti gli osservatori di un bottino di minimo 2 massimo 4 consiglieri regionali in occasione delle prossime elezioni della Pisana e proprio per questo viaggia con i favori del pronostico in vista dell’appuntamento di domenica prossima.
Secondo le previsioni il totale dei voti che dovrebbe raccogliere il primo cittadino di Arce nella parte più bassa della forbice non toccherebbe la parte più alta totalizzata dal contendente al momento più forte, Luca Di Stefano.
Il sindaco di Sora, sostenuto dalla parte del Pd di Francesco De Angelis e dunque da una parte di Pensare Democratico pur potendo contare su un buon sostegno da parte di alcuni amministratori dei comuni della Valle del Liri non sembra in grado di impensierire Germani. Anche se si sta dimostrando tenace nel mantenersi in partita.
Secondo gli osservatori Di Stefano sta giocando una partita tutta basata sulla crescita della propria popolarità che con l’anagrafe a suo favore (ha 32 anni) potrà sfruttare meglio nei prossimi anni.
Riccardo Mastrangeli, caparbio e determinato, è riuscito a convincere una bella fetta di amministratori. Prima convinti a firmare la sua candidatura e poi riuniti intorno ad un progetto che non ha avuto la benedizione del tavolo regionale del centrodestra e che dunque ha perso quel peso specifico che avrebbero voluto dargli il sindaco di Frosinone e il segretario provinciale della Lega, Nicola Ottaviani.
Ma più di tutto pesa su Mastrangeli l’aver impostato la trattativa alzando una barricata sul suo nome non tenendo in considerazione alcuna alternativa e, passo rivelatosi poi fatale, dopo aver tentato di trovare una sponda in Antonio Pompeo e dunque nella parte di Pd poi alleatasi con il resto del centrodestra a sostegno di Germani.
Ecco il riepilogo per fasce e il valore dei voti
I voti ponderati dei 1.147 elettori tra Sindaci e consiglieri avranno 5 pesi diversi. Prima la fascia riservata ai comuni più grandi, Frosinone e Cassino (58 aventi diritto tra cui 2 sindaci, valore 287). La seconda fascia con i comuni grandi che sono 9: Alatri, Anagni, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo, Sora e Veroli (153 aventi diritto tra cui 9 sindaci, valore 228).
Poi quelli medi: Aquino, Arce, Arpino, Boville Ernica, Ceprano, Cervaro, Fiuggi, Paliano, Piedimonte San Germano, Ripi, Roccasecca, Sant’Elia Fiumerapido (156 aventi diritto al voto tra cui 12 sindaci, valore 115). I 16 comuni della quarta fascia: Amaseno, Atina, Castelliri, Castro dei Volsci, Castrocielo, Esperia, Morolo, Patrica, Pico, Piglio, Pofi, San Giorgio a Liri, San Giovanni Incarico, Serrone, Supino, Torrice (208 aventi diritto al voto tra cui 16 sindaci, valore 62).
Infine tutti i 52 piccoli comuni piccoli dell’ultima fascia (520 aventi diritto al voto tra cui 52 sindaci, valore 30).
