I tre nuovi moschettieri di Grosso si chiamano Baez, Bidaoui e Gelli. Sono i tre frutti di un albero a volte generoso, altre volte avaro. Stavolta gli operatori del “mercato” frusinate avrebbero potuto guardarlo e passare oltre, perché una squadra prima in classifica con merito e con vantaggio inconsueto aveva ben poco da riparare. Però Angelozzi e i suoi collaboratori hanno ritenuto che quei rami protesi avrebbero potuto aggiungere al succulento menu ingredienti di una certa consistenza e gradevolezza.
Fuor di gastronomica metafora, anche il Frosinone delle meraviglia poteva essere migliorato e puntellato, per metterlo al riparo da epiche rimonte e da pericoli al momento solo potenziali. E allora eccoli qui, l’uruguaiano Baez dalla Cremonese, il marocchino Bidaoui dall’Ascoli e il fiorentino Gelli dall’Albinoleffe.
GELLI, BAEZ E BIDAOUI: TRE PEDINE IMPORTANTI NELLO SCACCHIERE DI MISTER GROSSO
Chi è Baez
Baez ha già avuto modo di esordire e di far gol, è quello che ha già assaggiato il gruppo e nel gruppo si è già inserito a meraviglia. Del Frosinone gli aveva parlato Daniel Ciofani, il capocannoniere di sempre della storia giallazzurra. Ed è stato un motivo in più per dire sì, perché è bello sentirsi apprezzato e desiderato ma è anche saggio ascoltare chi ha già esperienza e conoscenza specifica di un ambiente, un club, una tifoseria e una città. “Chinita” ha ereditato il suo soprannome dal papà “China”, nazionale uruguaiano vincitore della Coppa America: si sente pronto per aumentare il minutaggio e non distante dal 100% di una forma che in terra lombarda sembrava una chimera. Promette impegno, dribbling, fantasia, un bel cocktail per ubriacare gli avversari.
Chi è Bidaoui
Anche Bidaoui è un giocatore che ben conosce la B e che è pronto a restituire al Frosinone quanto storicamente gli ha sottratto, punendolo sovente quando indossava altre maglie.
“D’ora in avanti sono pronto a segnare per voi, trovo un gruppo granitico e vincente e conto di aggiungere qualcosa con la mia capacità negli uno contro uno e il mio fiuto del gol”.
Sintetico, ma determinato, pronto a parlare sul rettangolo di gioco, a regalare tecnica, destrezza ed esperienza, perché dei tre moschettieri è quello con più primavere alle spalle e più gare in archivio.
Chi è Gelli
Il meno conosciuto si chiama Gelli e sulle sue virtù Angelozzi non ha dubbi. Un matrimonio celebrato un po’ in ritardo, perché il deus ex machina della campagna acquisti frusinate aveva già provato a vestire l’interno di centrocampo con la maglia canarina. L’Albinoleffe aveva tenuto duro, ma ora finalmente Jacopo è approdato in Ciociaria, con grande voglia e la giusta umiltà.
“So che non sarà semplice trovar spazio nel contesto di un meccanismo quasi perfetto, ma con l’impegno quotidiano conto di ritagliarmi uno spazio e di fornire un contributo importante a questa squadra. È la mia occasione e voglio afferrarla al volo”.
Intanto Mulattieri e Ravanelli sono tornati pienamente in gruppo ed il solo Boloca è ancora alle prese con lavoro differenziato. Per Grosso ampie possibilità di scelta in vista del match casalingo con il Cittadella.
