Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano.
Le verità di Venditti sono meno autorevoli di quelle aristoteliche e meno abbaglianti di quella scolpita in marmo dal Bernini, ma a dar vigore alle teorie del cantautore romano ecco Pierluigi Frattali, al Frosinone dal 2005 al 2011, ed ora, dopo giri immensi fatti di tuffi, uscite in presa e prodezze coi guantoni, tornato alla casa madre, perché se c’è bisogno di un guardiano dei pali, lui è pratico. Molto, come ha dimostrato in carriera.
“È una grande soddisfazione tornare qui, per me che sono un ciociaro d’adozione e che lego al Frosinone tanti bei ricordi. Non credo di dover fare la chioccia, ognuno ha la propria storia calcistica e qui ci sono ragazzi in gamba che hanno già le idee molto chiare. Non ero in uscita dal Bari, anzi ero un preciso riferimento per lo spogliatoio, ma quando il mio procuratore mi ha detto che c’era possibilità di venir qui, non mi sono voluto precludere la possibilità di una serie A, a prescindere dal ruolo”.
Confessa la sua emozione nel tornare a casa, la voglia di aggiungere altri capitoli a quella bella storia scritta quando era un piccolo esploratore di quel pianeta calcio che ora conosce in ogni dettaglio.
Mehdi Bourabia ha già oltre cento presenze in massima serie e porta al Frosinone tecnica, esperienza, tenacia. Non ha certo paura di questo ruolo nel contesto di una squadra molto giovane.
A chi gli fa notare che forse si può guardare al di là della salvezza predica però prudenza: “Dobbiamo lavorare con umiltà e scoprire strada facendo i limiti e le possibilità di questa squadra. Con lo Spezia ci siamo salvati nell’anno in cui sembrava più difficile, mentre non ci siamo riusciti quando sulla carta ne avremmo avuto le possibilità. Il campionato di serie A è complesso, si deve affrontare ogni gara con la massima determinazione. Nelle prime gare la squadra ha fatto molto bene. Il mio approccio è stato eccellente e sono pronto a fornire il mio contributo, che spero possa essere importante”.
Anche per Caleb Okoli, centrale difensivo di grande fisicità, l’impatto è stato positivo. Le prime sensazioni sono importanti e lui si fida, traendone buoni auspici per il futuro: “Sarà un anno importante per me, fondamentale, e per questo voglio dare il massimo. Qualche compagno già lo conoscevo e questo ha facilitato l’impatto. A Bergamo giocavamo con la difesa a tre, qui l’idea base è a quattro e per questo devo ricordarne gli automatismi che comunque in passato ho già avuto modo di esplorare. Il Frosinone mi ha voluto e fino all’ultimo giorno questo matrimonio non si era consumato, ma ora sono davvero felice di essere qui”.
A concludere la conferenza è Frattali, con una dedica all’indimenticato Domenico Costantini.
“Grazie a lui arrivai al Frosinone, tanti anni fa. Sono certo che mi sta guardando ed è felice per me in questo momento. Gli rivolgo un saluto, dovunque ora sia”.
Pierluigi Frattali, un calciatore eccellente e uomo perbene. In quel saluto c’è il senso vero del calcio, che è vita, sentimento, emozione….