Cinque gare e altrettanti 3/0. Che il girone eliminatorio non nascondesse particolari insidie per l’Italvolley targata Mazzanti era ipotesi somigliante a certezza.
Tra l’ipotesi e la traduzione in atto della stessa passano in questo caso bagher, difese, palleggi e attacchi da posto sei o posto quattro, e ancora pipe, veloci e tutto il campionario che un match di volley offre a spettatori e addetti ai lavori.
Le “gazzelle” in maglia azzurra hanno scavalcato ogni ostacolo con una disinvoltura impressionante.
La nazionale a due stelle ha risolto il problema della convivenza tra Paola Egonu e Ekaterina Antropova disegnando una gerarchia ben precisa.
Un piccolo infortunio della ventenne di Akureyri ha poi fornito alla Paoletta nazionale l’opportunità di riprendersi il suo posto, almeno fin quando il riposo precauzionale della ex russa non avrà prodotto i suoi frutti.
Agli ottavi le azzurre troveranno la Spagna, per una gara che non alzerà l’asticella per Anna Danesi e compagne.
La teoria dei tre a zero, onorata senza patemi nel match di ieri sera contro la Croazia, dovrebbe pertanto proseguire, per poi trovare il primo punto di domanda nella gara dei quarti.
SERBIA E POLONIA LE SOLE CONTENDENTI PLAUSIBILI
Alessia Orro dovrà provare a innestare marce un po’ più alte contro la Francia, che presumibilmente sarà la nostra avversaria nei quarti di finale.
Il coach Mazzanti ha avuto risposte confortanti anche dalle seconde linee, generosamente impiegate nel quarto e nel quinto match eliminatorio, e pertanto è auspicabile che anche nella gara dei quarti l’Italia possa proporre un turnover robusto per arrivare con le energie pressoché intatte ai soli due match che avranno un senso tecnico e agonistico.
Il livello della squadra azzurra è tale che ad impensierirla, oggettivamente, dovrebbero essere solo l’eterna avversaria, la Serbia, e l’arrembante Polonia.
Tornando al match di ieri, Degradi e Nwakalor si sono prese uno spazio importante, insinuando qualche ulteriore dubbio nel coach azzurro Mazzanti.
Problemi di abbondanza, finti problemi. È un’Italia che difende, salta e schiaccia in modo confortante. A Firenze, contro la Spagna, sarà un ulteriore match test.