Il 2024 porta la prima novità: a Cassino è stato istituito il 3° Reggimento “Bondone”, erede del 3° Gruppo Specialisti d’Artiglieria “Bondone” di cui, oltre le tradizioni, ha ereditato la Bandiera di Guerra. D’ora in poi sarà il Reggimento di riferimento per la Forza Armata per l’addestramento e l’impiego del personale abilitato all’utilizzo degli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto). Il 18 dicembre – come già riferito su queste pagine – nella caserma “Lolli Ghetti” si è tenuta la solenne cerimonia di cambio di denominazione dell’80° Reggimento “Addestramento Volontari “Roma”. La Bandiera di Guerra dell’80°, decorata con due Medaglie d’Oro al Valor Militare, una Medaglia di Bronzo e una Croce al merito di Savoia, è ora affidata al Reparto Supporti Logistici del Poligono Militare di Monte Romano. Quest’unità ha assunto la nuova denominazione di 80° Reggimento “Roma”, mantenendo intatta la propria missione.
“Il cambio di denominazione del reggimento – si legge in una nota dell’Esercito Italiano – si inserisce nell’ambito di un processo di trasformazione e ammodernamento generale che passa attraverso la revisione delle strutture, l’investimento su mezzi e sistemi d’arma e la razionalizzazione delle unità operative, come conseguenza dell’evoluzione dello scenario internazionale e degli impegni assunti dalla Difesa in ambito internazionale”.
“I recenti conflitti, in primis quello ucraino – sottolinea su Instagram il blog specializzato “storiadeiservizisegreti” – , hanno evidenziato l’importanza di piccoli e medi droni per l’osservazione del campo di battaglia. L’impiego di APR è sempre più diffuso nelle Forze di Polizia ed anche l’Esercito si sta organizzando per l’impiego capillare di questi sistemi che si sono rivelati strumenti indispensabili per le missioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione, acquisizione ed illuminazione dei bersagli, sorveglianza e guerra elettronica nonché l’attacco di precisione sia a bersagli di valore tattico che nei confronti di truppe ed installazioni”.
Ma quale sarà la consistenza del nuovo reggimento cassinate? E quale l’organizzazione?
Sulla consistenza voci sempre degli ambiti militari parlano di una presenza di almeno due centinaia di persone. Si sa al momento che il 3° Reggimento “Bondone” è organizzato su Comando, Ufficio Maggiorità e Personale, Ufficio Logistico, Ufficio O.A.I. (Operazioni, Addestramento, Informazioni), Ufficio Supporto al Targeting e Compagnia Multisensore.
In pratica il Reggimento Addestrativo si basa su un comando della struttura e su un battaglione addestrativo che rappresenta tutte le capacità operative. Il Comando di reggimento provvede all’attività amministrativa del personale dipendente ed alla pianificazione e condotta dei corsi organizzati nell’ambito dell’offerta formativa. Il battaglione addestrativo è devoluto il compito di condurre la formazione e la specializzazione dei tecnici che dovranno occuparsi sul campo dell’utilizzo dei droni in tutte le varie fasi: da quella logistica, a quella di intelligence, passando per l’acquisizione dei target e per concludere con l’impiego operativo degli Apr.
Le circa 200 presenze di cui al momento si vocifera fanno immediatamente comprendere come il peso della struttura quanto a riflessi economici sul territorio sia stato comunque alleggerito: basti pensare che a settembre c’è stato l’ultimo giuramento dei 420 volontari in ferma iniziale, ai quali vanno aggiunte le altre centinaia di militari in servizio operativo e formativo nella struttura.
Questo resta l’aspetto che maggiormente preoccupa in una città colpita da una crisi economica fortissima e con incertezze pesanti sul futuro anche immediato visto il crollo del settore automotive ed il mancato decollo del comparto turistico.
«Per chi è legato alle tradizioni la notizia della chiusura dell’80* Roma – scrive “Difesa online” – sarà accolta con una certa tristezza, ma la realtà è un’altra. Abbiamo sempre tenuto sotto osservazione, anche con occhio critico, lo sviluppo fisiologico delle forze armate verso le nuove sfide che abbiamo visto essere rapidissime nell’evolversi. Per questo motivo alla caserma Lolli Ghetti è approdato il 3° reggimento “Bondone”, un’unità specializzata dell’esercito nel settore degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR)”, i droni, un passo obbligatorio per implementare l’operatività della Forza Armata. Si è svolta il 15 dicembre scorso alla presenza delle massime autorità cittadine e del gen. c. a. Carlo Lamanna, comandante della formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito, e del gen. b. Roberto Vergori, comandante della Scuola Sottufficiali dell’Esercito a cui dipende l’80°, il passaggio di funzione del reparto di via Vaglie. Per il tessuto sociale e commerciale di Cassino non ci saranno ripercussioni è stato assicurato».
Dell’80° restano, indelebili, i ricordi di molti militari che a Cassino hanno vissuto momenti importanti della loro carriera o della loro esperienza di vita. Come quello di Gianluca Celentano, collaboratore di Difesa Online e riservista dell’Esercito Italiano: «Le prime settimane non si poteva uscire dall’80°, probabilmente serviva per toglierci le abitudini civili e farci conoscere tra noi. Il contrappello di sera prevedeva la scbt (allora la verde oliva), ma a sorpresa qualche caporale ordinava di metterci in drop, poi in tuta e poi ancora in scbt in 5 minuti. A turno dovevamo presentare la forza, attività che prevedeva: presentarsi con nome cognome grado (vfp) ricordando i numeri dei presenti, effettivi e disponibili della propria squadra. Lascio immaginare le prove che facevamo per non impappinarci quando sapevamo che toccava a noi».
Nella caserma Lolli Ghetti, l’arte del basco «era davvero un’arte. Le classiche “pizze italiane” in dotazione erano enormi e i più le calzavano dietro appoggiandole davanti. Invece era l’inverso; chiunque da questo particolare capiva che eri una recluta. Poi c’era il cubo, ma devo dire che il mio era quasi sempre accettabile, chissà perché. Uno dei ricordi più suggestivi è stato il giuramento fatto nel maggio del ‘88 proprio nella città di Cassino, dopo tante e dure giornate di addestramento formale. Mi madre senza dirmelo era venuta a vedermi e dall’inquadramento – ero abbastanza in fondo – sono riuscito a vedere il suo inconfondibile sorriso. Che dire, se siamo ciò che siamo oggi, forse è merito anche dell’80° fanteria Roma e dei suoi comandanti». Ed anche dell’ospitalità e dell’amicizia di Cassino e dei cassinati che nella caserma Lolli Ghetti hanno sempre visto un punto di forza della città e della comunità.
La pagina comunque è voltata e c’è chi teme – al di là delle ricadute economiche negative tutte da verificare – che la presenza di droni non trasformi la città in un target sullo scacchiere di questo mondo violento, sanguinoso e instabile che stiamo vivendo con preoccupazione.