In dirittura d’arrivo il nuovo regolamento, a firma del presidente Pd della commissione capitolina Commercio Andrea Alemanni, per il commercio in sede fissa al centro della città, identificato come “area Unesco”. Un provvedimento urgente vista la scadenza dell’ultima proroga alle regole vigenti. La seduta di Consiglio ha avviato l’esame del provvedimento, perché la maggioranza capitolina si è riunita per ore in separata sede per concordare la filosofia definitiva della delibera.
Negli ultimi mesi, infatti, i comitati di cittadini, sostenuti dalle amministrazioni municipali, si sono opposti alla possibilità, contemplata dalla prima versione della delibera proposta da Alemanni, di aprire in centro nuovi laboratori artigianali, come pizzerie a taglio e fast food con specifici requisiti di qualità. Dopo il lungo confronto coi colleghi, Alemanni, presentando in Aula il provvedimento, ha annunciato di aver presentato “12 emendamenti con due subemendamenti a mia firma che prevedono la proroga del divieto di apertura in zona Unesco dei laboratori artigianali fino al 31 dicembre 2023, come per i minimarket”.
“Il regolamento del commercio in sede fissa per la città storica non veniva toccato nella sostanza da quattro anni – ha lamentato Alemanni – e questo per la non capacità di andare nel merito delle questioni, che ha portato ad andare di proroga in proroga, senza risolvere alcun problema, mentre la città lamenta una mancanza di controllo”. “Con gli strumenti di controllo del Comune di Roma – ha sottolineato Alemanni – non si farebbe un lavoro serio perché il problema è a monte dell’istruttoria, non a valle. Quando l’istruttoria arriva alla fine, questa amministrazione come quelle precedenti fa fatica a correre dietro ai provvedimenti”.
PASSAGGIO NELLE COMMISSIONI
Questo provvedimento, ha ricordato Alemanni, “è stato discusso in quattro commissioni consiliari e otto commissioni municipali e in tutte le sedi possibili”. Mai vista una discussione di questo tipo – ha spiegato Alemanni, lamentando che – Commercio e Urbanistica sono nei fatti le materie più complesse della città, e sarebbe bene che i colleghi si fidassero dell’esperienza di chi se ne occupa da anni, come io faccio per materie che non conosco a fondo”. La natura del problema della caduta di qualità del commercio nel centro di Roma, secondo Alemanni “non è nel divieto che non la risolve. Segnalo che sono 13 anni che le somministrazioni sono chiuse per ambiti, non si può aprire una somministrazione nuova nelle parti centrali della città, anche eccedendo la zona Unesco, e non ci si può neppure trasferire. È stato risolto il problema? – ha chiesto ai colleghi il presidente di commissione – Sono quattro anni che abbiamo chiuso la zona Unesco alle attività artigianali e la situazione è peggiorata a detta di tutti i cittadini. Anzi: quartieri interi sono stati desertificati”.