La sfida dei quarti tutta azzurra ci sarà: a Montpellier Lorenzo Sonego ha infatti travolto il serbo Krajinovic, guadagnandosi il diritto di affrontare Jannik Sinner, seconda testa di serie del torneo francese.
Ottima la prova del torinese allievo di Gipo Arbino, con un servizio solido ad accompagnarlo lungo tutto il match.
Nessuna palla break concessa al numero 71 del mondo e una costante supremazia negli scambi, grazie a un dritto tornato davvero performante. Per Sonego break ottenuto in chiusura di primo set, e poi una seconda partita sul velluto, contro un Krajinovic sempre più sfiduciato.
È una superficie che evidentemente esalta le qualità di Lorenzo, che sui campi di Metz, dalle stesse caratteristiche, ha colto a fine 2022 il suo ultimo centro ATP.
Non sarà pertanto semplice il compito di Jannik Sinner, in questo inedito confronto tutto italiano. L’altoatesino non ha avuto modo di testare il proprio stato di forma, perché dopo il by dei sedicesimi ha avuto disco verde senza colpo ferire anche negli ottavi, per via di un problema fisico patito da Fucsovic. Arriva pertanto a questa sfida senza conoscenza diretta dei campi, ma non per questo sarà mallevato dagli oneri del pronostico favorevole.
CECCHINATO E GIORGI, SCONFITTE DIVERSE
Hanno chiuso i loro tornei, rispettivamente a Cordoba e a Linz, Marco Cecchinato e Camila Giorgi, gli altri due italiani in campo ieri.
Se per il siciliano parliamo di una sconfitta netta, peraltro maturata anzitempo a ragione del ritiro, avvenuto sul 3/6 1/3, per Camila ci sono, una volta di più, consistenti recriminazioni.
A Cordoba si è capito sin dai primi giochi che Federico Coria avrebbe avuto vita facile contro un Cecchinato distante dalla sua forma ottimale e condizionato da un problemino fisico per il quale a fine set ha anche fatto ricorso a un medical time out, evidentemente non risolutivo. Subito il break al quarto gioco del secondo parziale, Marco non ha prolungato oltre la propria agonistica agonia.
In quel di Linz, invece, Camila Giorgi sembrava pronta alla replica del match con Cristian.
Anche contro Tauson, infatti, la marchigiana è filata via 6/1 2/0, padrona e signora del match e di ogni sua dinamica. Ma si sa che la grandezza di Camila è una grandezza fragile e poggia su fili sottili, su equilibri delicatissimi. E allora, eccoci servito il ritorno di Clara, che non è un film francese e nemmeno un romanzo Harmony, ma la trama nemmeno così misteriosa della seconda parte di match. La giovanissima danese d’improvviso contrasta la cavalcata di Camila, propone variazioni e disorienta la nostra, che torna ad avvilupparsi nel suo tennis esasperato e rischioso. Perso il secondo, la marchigiana naufraga lentamente anche nel terzo, al decimo gioco cancella due match ball alla danese ma non sfrutta la palla del 5 pari e perde di nuovo dalla giovane avversaria, che l’aveva sconfitta, allora nettamente, anche a Metz.
TENERIFE SI TINGE D’AZZURRO
Dove il tricolore sventola alto e incontrastato è nei Challenger, perché dal 100 al 250 ATP sono davvero tanti gli italiani bravi e in ascesa. Così a Tenerife sono ben sei i nostri tennisti qualificati per i quarti di finale.
Inevitabili, due derby: di fronte Bonadio e Maestrelli e poi i più maturi Travaglia e Giannessi.
Matteo Gigante se la vedrà con lo spagnolo Pablo Llamas Ruiz, mentre per Giovanni Fonio ci sarà il più impegnativo Peniston, n. 159 del ranking ATP.