Una proroga del lavoro agile per i dipendenti di Roma Capitale, oltre il 31 marzo. Questa la richiesta di tre consiglieri della lista Calenda dell’Assemblea capitolina (De Gregorio, Nanni e Carpano) contenuta in una mozione presentata a palazzo Senatorio.
La proposta arriva ormai alla vigilia della scadenza della circolare interna che autorizza per gli uffici del Comune il lavoro da remoto in misura pari al 50% delle giornate lavorative per ogni dipendente, “la cui prestazione individuale sia compatibile con il lavoro agile”.
L’incremento smart working chiesto anche dai sindacati
Un regime valido fino alla scadenza del 31 marzo. L’incremento dello smart working per i dipendenti capitolini era stato richiesto a gran voce anche dai sindacati che avevano reclamato la revisione delle percentuali sul lavoro agile, anche per salvare i servizi da stop e blocchi improvvisi, quelli dovuti per casi di positività al virus e conseguenti quarantene.
Ad ogni modo sembra difficile che l’Amministrazione capitolina possa accogliere in pieno la richiesta formulata dai tre consiglieri. Il sindaco Gualtieri, presentando il suo progetto di ‘città dei 15 minuti’, aveva parlato di smart working come modalità “importante per migliorare la qualità della vita delle persone”.
Il primo cittadino immagina però un assestamento del lavoro agile al 20-30%. Quindi inferiore al livello attuale del 50%. Il contratto che disciplina lo smart working nella Pubblica amministrazione garantisce il diritto alla disconnessione e la tutela dello stipendio. Non subiranno tagli alle retribuzioni, ma non avranno diritto agli straordinari.
Va detto che i consiglieri calendiani inseriscono la richiesta di proroga del lavoro agile per dipendenti di Roma Capitale, tra le iniziative volte a ridurre il consumo privato di gas nel territorio dell’Urbe.
Martedì prossimo il confronto nell’aula Giulio Cesare
Ad ogni modo il dibattito è aperto e diventerà certamente oggetto di un confronto serrato martedì 15 marzo nell’aula Giulio Cesare, giorno in cui verrà discussa la mozione dei consiglieri della lista Calenda.