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Piano strategico diritto all’abitare, dopo l’ok della Giunta il documento arriva in Aula

Marco Battistini
Maggio 18, 2023

La Giunta capitolina, riunita in sessione straordinaria, ha approvato il Piano strategico per il Diritto all’abitare 2023-2026 di Roma Capitale. Il documento d’indirizzo, che ora passerà al vaglio dell’Assemblea capitolina, è stato presentato nella sala delle Bandiere del Campidoglio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e dall’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi, alla presenza del presidente della commissione Patrimonio, Yuri Trombetti e di diversi consiglieri della maggioranza.
L’obiettivo del Piano è quello di rafforzare le politiche dell’amministrazione per garantire il diritto all’abitare e consentire a tutte e tutti – in particolare agli aventi diritto in materia di edilizia residenziale pubblica – di disporre di una casa o di non perdere quella dove abitano.

Con un approccio integrato, le politiche abitative saranno quindi inserite all’interno del più ampio quadro delle azioni adottate dall’amministrazione per aumentare il benessere delle persone, rimediando con soluzioni strutturali e definitive alle carenze di interventi pubblici che si prolungano da troppo tempo.
Negli anni del Giubileo e del Pnrr le politiche per l’abitare costituiranno, dunque, una componente fondamentale dell’azione di Roma Capitale per l’uguaglianza delle opportunità e la lotta contro le diseguaglianze. Gli interventi delineati contribuiranno anche a garantire il diritto allo studio, al centro della mobilitazione delle studentesse e degli studenti di questi giorni.

L’obiettivo prioritario del Piano è individuare le azioni necessarie a soddisfare entro il 2026 i bisogni abitativi dei circa 3.000 nuclei in graduatoria che si trovano in situazione di maggiore fragilità. Lo scorrimento delle liste passa dall’acquisto di nuovi alloggi, dalla velocizzazione delle procedure di recupero e assegnazione e dall’aggiornamento digitale della graduatoria. Il Piano prevede inoltre un rafforzamento dei controlli con l’obiettivo di recuperare le case occupate abusivamente o inutilizzate, tutelando eventuali situazioni di fragilità. A questo scopo sarà rafforzata la sinergia tra il dipartimento Valorizzazione del Patrimonio e Politiche abitative e il Corpo di Polizia locale di Roma Capitale.

LE QUATTRO LINEE D’INTERVENTO

Il documento delinea quattro linee di intervento, tra loro strettamente collegate: il reperimento di alloggi per incrementare l’offerta di abitazioni; il rafforzamento dei programmi di recupero del patrimonio edilizio e dei progetti di auto recupero; la revisione delle misure di welfare abitativo; l’istituzione dell’Osservatorio della condizione abitativa a Roma e dell’Agenzia sociale per l’abitare.
L’attuazione delle politiche per l’abitare partirà, quindi, dall’obiettivo di ampliare il numero di alloggi disponibili da destinare allo scorrimento della graduatoria Erp e alle situazioni di emergenza abitativa. Per fare ciò Roma Capitale ha già incrementato le risorse stanziando 220 milioni di euro nel 2022. L’impegno dell’amministrazione è rendere questo investimento strutturale nel tempo, reintegrando la somma coerentemente con gli obiettivi del Piano. L’amministrazione intende acquisire al patrimonio capitolino circa 1.500-2.000 nuove unità abitative, destinando a questo scopo circa metà delle risorse previste. Un ulteriore 30 per cento sarà destinato all’acquisto delle case ora detenute in fitto passivo, mentre il restante 20 per cento ai progetti di recupero e auto recupero e all’istituzione di un fondo di garanzia.
Entro il 2023 l’amministrazione vuole definire le procedure all’esito delle verifiche istruttorie per l’acquisto di diverse centinaia di appartamenti da enti pubblici e previdenziali, come già avvenuto per le 120 case dell’Inps per le quali l’Assemblea capitolina ha già autorizzato l’acquisto. Gli enti previdenziali (Inps, fondazioni e casse) e assicurativi hanno storicamente svolto un ruolo calmieratore nel mercato immobiliare e sono stati interessati negli ultimi decenni da significativi processi di dismissione.

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