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Ok a Rio Martino tra i bene dell’autorità di sistema portuale, ma la vera scommessa è Foce Verde 

Cristiano Sacerdoti
Novembre 14, 2024

L’emendamento Lega a prima firma del capogruppo Molinari, di cui Giovanna Miele, deputata del Carroccio è cofirmataria, ha il merito di mettere al centro della crescita del capoluogo pontino il Porto canale di Rio Martino. Attraverso questo atto si avrà la possibilità di entrare in una programmazione di interventi strategici nazionali per risolvere le tantissime problematiche che si sono susseguite negli anni. In particolare con l’inserimento dell’approdo tra i beni dell’Autorità di sistema portuale di Civitavecchia.
Resta però irrisolto il nodo cruciale a livello portuale, rappresentato da una possibile struttura a Foce Verde. Una richiesta formale del Comune di Latina di inserire quest’ultimo approdo nel piano della Regione è stata inoltrata all’amministrazione Rocca.

LE RAGIONI DI FOCE VERDE

Ci sono degli elementi oggettivi che rendono credibile la richiesta del Comune di Latina: La zona di Foce Verde Latina presenta potenzialità significative per lo sviluppo economico e turistico della regione. La presenza di un porto a terra potrebbe favorire lo sviluppo delle attività marittime, turistiche e commerciali della zona. La realizzazione di uno studio di fattibilità è fondamentale per valutare la sostenibilità economica, ambientale e sociale del progetto. Il coinvolgimento delle parti interessate, incluse le comunità locali e le associazioni, è essenziale per garantire il successo e l’accettazione del progetto da parte della popolazione;
Nell’atto si chiede, che la Giunta regionale si impegni a predisporre uno studio di fattibilità approfondito sulla realizzazione di un porto a terra per Foce Verde Latina. Inoltre lo studio deve includere una valutazione dell’impatto ambientale, dei costi e dei benefici economici, nonché una consultazione pubblica delle parti interessate. La Giunta regionale dovrebbe presentare i risultati dello studio al Consiglio regionale entro un termine ragionevole per consentire una valutazione accurata del progetto e quindi l’integrazione del “Piano dei Porti di Interesse Economico Regionale”. Il Comune di Latina chiede che siano destinati i fondi necessari per condurre lo studio e avviare eventuali fasi successive del progetto, qualora lo studio dimostri la fattibilità e l’opportunità del porto a terra.

LA BATTAGLIA DELL’ASSESSORE DI COCCO

L’assessore Di Cocco in merito al piano regionale dei Porti ha chiesto di rivedere la proposta che riguarda Latina prendendo in considerazione la portualità di Foce Verde, con una nuova progettazione. “Il solo approdo di Rio Martino, pensato per imbarcazioni non superiori a 8 metri, in un’area sottoposta ad una serie di vincoli, non può essere esaustivo per una città, capoluogo di provincia, che punta a diventare città di mare, per le sue grandi potenzialità –ha spiegato Di Cocco– Il vecchio progetto di Foce Verde, con strutture protese nel mare, è stato escluso. Ma questo non significa che la progettualità non possa e non debba essere rivista, nel segno di una portualità interna. Foce Verde è un’area che ha subito e subisce il peso di importanti servitù, dovute all’ex centrale nucleare e al poligono di tiro. La presenza di un porto, certamente meno impattante di quello progettato anni fa, con l’attivazione di un trasporto per le Isole pontine, deve essere seriamente preso in considerazione per il rilancio dell’economia”. Sulla richiesta del Comune di Latina avrà voce in capitolo l’assessore Pasquale Ciacciarelli. E da Latina si augurano che il ‘dossier’ su Foce Verde venga preso seriamente in considerazione.

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