L’arrivo a Latina del nuovo vicario del questore, Gregorio Marchese, lascia pensare ad un innalzamento dell’attenzione delle forze dell’ordine su Latina ed i suoi territori limitrofi. Messinese di origine Marchese arriva dalla questura di Vercelli dove ha ricoperto lo stesso incarico. Un uomo di grande esperienza, caratterizzata da più incarichi svolti in realtà complesse. Dal punto di vista professionale il vicario Gregorio Marchese ha ricoperto l’incarico per tre anni alla questura di Vercelli e prima ancora era stato dirigente della Digos a Reggio Calabria.
Nel suo percorso ha però ricoperto diversi incarichi in più sedi. E’ stato dirigente del Gabinetto regionale di polizia scientifica a Reggio Calabria, dirigente del commissariato di Palmi e di Villa San Giovanni, sempre in provincia di Reggio Calabria, vice Gabinetto della questura di Reggio Calabria e reggente del XII reparto mobile. Nel 2013 ha raggiunto la sede di Bergamo per dirigere la Pas, per poi essere trasferito al compartimento della Polfer siciliana. Rientrato nel 2016 in Calabria ha poi diretto il commissariato di Siderno.
CARENZA CRONICA DI PERSONALE
Quella dei poliziotti è una categoria sempre più in difficoltà di fronte alle continue emergenze che è chiamata a sostenere. Difficoltà causate dall’endemica carenza di personale che sta mettendo a dura prova il sistema sicurezza della provincia. Per garantire la sicurezza dei cittadini infatti, ormai da molto, troppo tempo, i poliziotti sono costretti a turni sempre più logoranti.
Recentemente il Siulp ha avanzato la richiesta al Prefetto Falco di sostenere l’apertura di nuovi presidi in provincia. In particolare il Siulp ha chiesto il sostegno del rappresentante del Governo in relazione all’apertura di un ufficio di Polizia Ferroviaria presso la stazione di Latina.
Altro problema storico è quello delle fatiscenti strutture che ospitano alcuni importanti uffici di Polizia in provincia, in particolare quelle che ospitano i Commissariati di Fondi e Terracina. Altra annosa questione riguarda l’apertura del commissariato nella città di Aprilia, promessa e garantita ma non ancora realizzata.
ASSENZA DELLA POLITICA
Un territorio che resta a rischio, come dimostrano tutti i dati delle più recenti indagini, e che non va indebolito sotto il profilo della sicurezza.
Il territorio necessita di fondamentali presidi di legalità. Ai rappresentanti istituzionali è lecito chiedere una presa di posizione netta anche per sollecitare le istituzioni competenti ad implementare la dotazione numerica delle forze dell’ordine valorizzando i presidi esistenti che ogni giorno, e nonostante le tante carenze, stanno garantendo con professionalità la sicurezza dei cittadini. D’altronde i diritti della comunità, tra cui quello alla sicurezza, non è barattabile per sanare i buchi di bilancio.
Parallelamente c’è bisogno di mettere mano al problema carcerario e la casa circondariale di Latina né è l’esempio. Innanzitutto sul piano strutturale. L’edificio di via Aspromonte è stato costruito oltre quaranta anni fa ed ormai è diventato inadeguato per carenza di interventi di manutenzione. L’aria scarseggia, le celle sono anguste, come pure mancano spazi ricreativi per i detenuti.
Altrettanto grave è il problema della mancanza di un numero adeguato di agenti di polizia penitenziaria. Le carenze strutturali e di organico attualmente vengono colmate solo attraverso la professionalità degli operatori. Solo i sindacati di categoria chiedono a più riprese un aumento del personale di polizia penitenziaria. Si tratta di un corpo costretto con frequenza a svolgere turni di servizio massacranti, il più delle volte sottoposto a condizioni di lavoro penalizzanti e spesso in ambienti insalubri. Sarebbe auspicabile quindi affrontare temi scottanti, spesso lontani dai riflettori della politica, come quello delle condizioni degli istituti penitenziari.
I problemi del mondo carcerario non possono riemergere solo occasionalmente ma vanno affrontati con coraggio e le istituzioni devono occuparsene con senso di responsabilità, possibilmente non tramite annunci ma con azioni concrete. Agli amministratori locali ma soprattutto ai rappresentanti delle istituzioni spetta il compito di affrontare questi problemi nelle sedi opportune. Ad oggi su queste tematiche si è notato soprattutto un silenzio assordante della classe politica locale, incapace di avere una visione chiara soprattutto della giustizia e problemi annessi.
