Sarà pure in crisi tecnica e di vocazioni, ma il calcio italiano continua a fornire risposte che vanno in tutt’altra direzione. Dopo gli exploit europei, con 5 semifinaliste e tre squadre in finale delle Coppe, ecco il fragoroso esordio della nostra Nazionale Under 20 ai mondiali in Argentina.
I ragazzi di Nunziata, posti subito dinanzi all’ostacolo più alto, il favorito Brasile, hanno giocato un primo tempo ai limiti dell’immaginabile, chiudendo con un rutilante e imprevedibile 3/0.
A rompere l’equilibrio, in modo clamoroso, Prati, su imbeccata di Turicchia corretta da Casadei, e poi lo stesso Casadei, autore di una doppietta.
Il ragazzo cresciuto nell’Inter ed ora in forza al Reading (in prestito dal Chelsea), ha segnato di testa e poi dal dischetto, traducendo in atto una superiorità evidente della squadra azzurra.
Pur avendo dovuto rinunciare a Nasti, Gnonto, Scalvini, Miretti ed altri giocatori non liberati dai club di appartenenza, Nunziata ha allestito una squadra eccellente. Bravissimi gli azzurri a chiudere tutti gli spazi, a conquistare sistematicamente le seconde palle e a proporsi in avanti con grande spinta dalle fasce.
Il Brasile, sorpreso e persino stordito, ha avuto bisogno di 70 minuti per ridestarsi dall’incubo.
Marcos Leonardo, attesissimo centravanti verdeoro, ha infatti trovato il modo di sorprendere la retroguardia azzurra e dal 71’ è iniziata in pratica un’altra partita.
PER I CARIOCA UNA RIMONTA INCOMPIUTA
I brasiliani, che avevano rischiato in almeno due occasioni d’incassare la quarta rete, hanno trovato d’incanto energie che sembravano in esaurimento e hanno preso d’assalto la metà campo azzurra. Baldanzi e compagni hanno un po’ mostrato la corda, dopo 65 minuti giocati in modo davvero impeccabile, e così il pallino è passato giocoforza ai difensori, cui è toccato il compito di reggere l’urto prepotente dei brasiliani.
La compagine sudamericana ci ha provato in tutti i modi, ma gli azzurrini si sono difesi ordinatamente ed hanno corso pochi rischi reali, almeno fino all’87’, quando Marcos Leonardo, ancora lui, ha finalizzato nel migliore dei modi un suggerimento a centro area.
Ovvio che gli ultimi minuti siano diventati roventi, con i verdeoro a cercare una rimonta che avrebbe avuto del clamoroso. Niente paura però, perché i Ghilardi e Guarino hanno fatto buona guardia davanti a Desplanches.
Non sarà il 3/2 dello stadio Sarria, quello dei tre gol di Paolo Rossi che proiettò l’Italia nella semifinale del mondiale 82, poi vinto dai ragazzi di Bearzot, però anche questo 3/2 al Brasile ci riempie di orgoglio perché loro sono i maestri del calcio e batterli ha sempre un sapore speciale.
Prossimo impegno con la Nigeria, mercoledì, per ribadire la leadership nel girone.