Si temeva di uscire con 6 punti. L’eliminazione è arrivata davvero, ma solo perché l’Italia si è fatta battere dalla Norvegia.
Nell’altra gara la Francia ha fatto appieno il proprio dovere, travolgendo la Svizzera (4/1).
I galletti hanno così chiuso il girone a punteggio pieno, mentre Svizzera, Italia e Norvegia hanno ottenuto 3 punti ciascuna.
Pari punti e pari differenza reti negli scontri diretti hanno fatto scattare il criterio suppletivo, quello del numero di gol segnati. E a passare il turno è stata così la Svizzera, con l’Italia terza e la Norvegia quarta, nonostante il successo di ieri sera.
Il calcio italiano, che si era illuso raggiungendo tre finali, ha perso le tre gare in questione, poi la finale del Mondiale Under 20, la Nations League, chiusa al terzo posto e infine questi Europei Under 21.
Perso tutto quel che si poteva perdere, in un Paese normale sarebbe lecito porsi qualche domanda sulla bontà dell’assetto federale. Quando un giocatore si rivela inadeguato, di norma non viene riconfermato. Lo stesso criterio dovrebbe valere per i dirigenti, ma sembra che in questo caso gli avvicendamenti siano molto più laboriosi.
UNA SCONFITTA MERITATA
Contro la squadra meno attrezzata del girone, sarebbe bastato un pareggio per ottenere la qualificazione. L’Italia è però riuscita nell’impresa di perdere il match, subendo la rete che ha deciso il confronto a metà ripresa e non trovando un solo guizzo vincente in 95 minuti di gara.
In quest’ottica l’eliminazione, arrivata non senza un pizzico di cattiva sorte, può essere giusta.
Resta la grande recriminazione per la prima partita, quella degli errori macroscopici dell’arbitro olandese, che di fatto ci hanno condannato alla sconfitta contro la Francia.
Come era già avvenuto nella seconda gara, Tonali e compagni hanno disputato un buon primo tempo, ma stavolta i gol non sono arrivati.
Nella ripresa la squadra azzurra si è spenta con il passare dei minuti e dopo il gol di Botheim, piuttosto fortunoso in verità perché figlio di una conclusione “sporca”, ha replicato solo con una clamorosa traversa colpita di ginocchio da Cambiaghi.
Certamente è stata l’ultima partita di Nicolato sulla panchina azzurra, perché il contratto è in scadenza e non verrà rinnovato.
Ci si consenta però un richiamo a Giovenale e alla sua immortale riflessione: “Quis custodiet ipsos custodes?”
