Il calcio tra cammelli e donne velate può intrigare. Suscita curiosità, sollecita paragoni irriverenti, alimenta suggestioni dai contorni indefiniti. Quando l’arbitro fischia per il calcio iniziale, le suggestioni però perdono forza e intensità e quel che rileva è l’abilità dei 22 giocatori in campo. Così, il match inaugurale tra i padroni di casa del Qatar e gli antagonisti dell’Ecuador non ci ha messo molto a chiarire quali fossero le gerarchie tecnico tattiche. Gli uomini di Alfaro hanno menato le danze in modo autorevole, mentre gli arabi hanno tradotto in imprevedibili incertezze la loro ansia di far bene dinanzi al pubblico amico e sul più vasto palcoscenico del mondo, collegato in diretta Tv.
Enner Valencia, 35 centri in Nazionale prima del match col Qatar, ci aveva messo 4 minuti a sbloccare il match, ma un millimetrico fuorigioco scovato dal Var ha rinviato il momento di esultare. Un calcio di rigore, trasformato senza tremori, ha indirizzato il risultato verso la sola direzione possibile. Il Qatar ha provato a reagire, ma fatalmente sulla trequarti ogni buona intenzione incontrava la solida resistenza dell’organizzata difesa ecuadoriana e allora il due a zero, firmato ancora Valencia, stavolta grazie a un colpo di testa pregevole, è parso nulla più che un’ovvietà. I minuti successivi possiamo ben catalogarli tra quelli meno palpitanti del carrozzone mondiale, avviatosi nel 1930 e arrivato ai giorni nostri attraverso una scia luminosa di gol, storie incredibili, sogni interrotti e parate impossibili. Ora, tra le donne velate, le spade e i cammelli cerca emozioni fuori stagione, sotto lo sguardo severo del deserto. Tre partite oggi e poi quattro al giorno, per scremare le partecipanti e portarle alla fase sempre un po’ magica dell’eliminazione diretta. Messi e Cr7 a caccia di un trofeo che possa illuminare carriere già abbaglianti, gli eterni favoriti del Brasile pronti a regalare ai loro tifosi la sesta gioia, i tedeschi a caccia della nona finale e le africane a sognare uno storico ingresso tra le prime quattro. Come sempre, il mondiale conforterà qualche speranza e disattenderà tanti pronostici, regalerà un palcoscenico di gloria a qualche attore oggi poco conosciuto e non mancherà di stupire. In Qatar – Ecuador però l’effetto sorpresa è svanito sul nascere, disintegrato dalla solidità dei sudamericani. L’Ecuador si candida per un posto nella 16, il Qatar farà del suo meglio, che alla luce del primo match potrebbe non essere moltissimo.