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Le presunte pressioni di Procaccini su una dipendente e gli abusi della Tintari tra i punti salienti dell’ordinanza

Marco Battistini
L’ordinanza firmata dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota tocca molti aspetti della vita amministrativa della cittadina tirrenica.
Luglio 20, 2022
Roberta Tintari

Lo tsunami che ha travolto Terracina mette in discussione la gestione comunale degli ultimi anni. L’ordinanza firmata dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota tocca molti aspetti della vita amministrativa della cittadina tirrenica. In particolare viene chiamato in causa l’ex sindaco ed oggi europarlamentare Nicola Procaccini, il vero ‘big’ politico coinvolto nella vicenda.

LE ACCUSE A PROCACCINI

Nicola Procaccini, secondo l’impianto accusatorio, avrebbe abusato dei suoi poteri, per indurre una dipendente dell’ufficio Suap del Comune di Latina, a velocizzare l’istruttoria e a rilasciare la licenza per la conduzione di spettacolo itinerante all’impresa “Oasi Sea Park“ in modo indebito.
Nell’ordinanza si evidenzia che “L’evento non si è verificato per cause indipendenti dalla sua volontà e per il sopravvenuto cambio di residenza del responsabile, strumentale al perfezionamento delle condizioni necessarie per ottenere il provvedimento richiesto al Comune di Terracina”. I riflettori sono stati puntati sul ruolo di Procaccini. “In particolare Procaccini contattava telefonicamente la dipendente del Suap, il servizio sviluppo economico, rimproverandola, con tono autoritario, tanto da farla scoppiare a piangere, per l’eccessivo tempo che stava impiegando per il rilascio della licenza per la conduzione dello spettacolo all’Oasi Sea Park e per le difficoltà frapposte, minacciandola che avrebbe assegnato la pratica ad altro funzionario”.


Procaccini è indagato anche per turbativa d’asta insieme a Gianni Percoco, Corrado Costantino, Roberta Tintari, l’attuale assessore al Turismo Danilo Zomparelli, il consigliere comunale Marcello Masci, il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia a Terracina Fabio Minutillo e all’amministratore di “Mare e Monti 2018” Mario Avelli. Masci e Minutillo si sarebbero accordati, secondo gli inquirenti, con Procaccini, Percoco, Tintari e Zomparelli per fa svolgere il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge di Terracina alla coop Mare e Monti di Avelli, così da fargli ottenere 80.000 euro senza procedura pubblica. Masci e Minutillo avrebbero inoltre sollecitato i funzionari che si opponevano a mantenere gli accordi. Lo stesso Procaccini avrebbe incalzato il funzionario Costantino a risolvere l’empasse fornendo tre soluzioni possibili. Alla fine Costantino avrebbe adottato la determina con cui assegnava alle associazioni sindacali dei balneari, Sib Terracina e Cna Office Mediterraneo il contributo di oltre 48.000 euro, poi girato alla coop di Avelli. Nicola Procaccini ha così commentato la sua iscrizione sul registro degli indagati. L’europarlamentare si è detto estraneo alla vicenda, respingendo tutte le accuse che gli sono state mosse. “Sono sconcertato, amareggiato di fronte a una ipotesi di reato che mi viene contestata e che riguarda una discussione che ebbi con una dipendente comunale, tra l’altro un’amica, su un’istanza dei gonfiabili in mare -ha affermato Procaccini– la cosa macroscopica è che nell’ordinanza è scritto che avrei avuto questo eccesso di foga, una azione intimidatoria, nei confronti della dipendente in qualità di ex sindaco e membro del Parlamento europeo, dunque pubblico ufficiale, quando in realtà io quella discussione al telefono la ebbi da sindaco, nella primavera del 2018 (ho terminato la mia carica a luglio 2019). Può essere che non si siano accorti di questo errore?. Fu una discussione molto accesa tra sindaco e dipendente, ma poi siamo rimasti amici. Per curiosità sono andato a rivedere le conversazioni su whatsapp e lei mi ha poi fatto gli auguri, mandandomi i cuoricini per la campagna elettorale del 2019, quindi dopo quell’episodio e mai, infatti, mi risulta ci sia stata una denuncia o un esposto. Pazzesco. Certo, io ho un carattere che obiettivamente prende fuoco abbastanza facilmente ma nel medio, lungo periodo sono incapace di serbare rancore con chiunque. Ma possibile che non posso avere una discussione con un dipendente perché la vede diversamente su un’istanza?”. Ma non solo. C’è poi un altro capo di imputazione, in concorso con tutta la Giunta, che è ancora più risibile e riguarda il salvataggio collettivo. Succede che Comune, Capitaneria di Porto e sindacati balneari hanno un accordo, un protocollo d’intesa per il salvataggio bagnanti collettivo: i balneari fanno attività di salvataggio, nel momento di incassare dal Comune i 40mila euro pattuiti, chiedono di non pagare i sindacati perché non possono avere un conto ma la cooperativa da questi incaricata. Richiesta respinta dal Comune che, avendo fatto l’accordo con i sindacati, non poteva pagare un terzo che non compare da nessuna parte. Questi dunque hanno fatto il servizio di salvataggio senza nemmeno essere pagati. Sono amareggiato anche per il sindaco, della quale anche la persona più distante politicamente metterebbe la mano sulla sua trasparenza. L’idea che possa apparire agli occhi di qualcuno come una delinquente è a dir poco stramba”. 

I REATI CONTESTATI ALLA TINTARI E AGLI ALTRI

Roberta Tintari avrebbe disposto la distruzione o l’occultamento del verbale della riunione della Giunta comunale di Terracina del 25 settembre 2019 in merito all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo. Il sindaco Tintari è indagata anche per turbativa d’asta insieme a Percoco, Costantino, La Rocca e dell’amministratore del “Sicilia Beach” Simona Gabrielli il quale sarebbe stato avvantaggiato per l’affidamento in gestione di un tratto d’arenile. Inoltre sempre la Tintari insieme all’assessore Davide Di Leo avrebbe indotto, abusando del ruolo, a rilasciare l’autorizzazione per l’attività di pattinaggio sul ghiaccio.
Risultano indagati per corruzione, anche il Presidente del Consiglio Comunale Gianni Percoco (domiciliari), l’ex dirigente del demanio Armando Percoco, Corrado Costantino, il dipendente comunale Carlo Sinapi (divieto di dimora) per l’affidamento di una concessione demaniale e la convenzione rilasciata all’Aps Vento d’Estate.
Per quanto riguarda la concessione della White srl e della Terracina Beach risultano indagati per turbativa d’asta il tecnico Giuseppe Zappone, Costantino, Graziani e Giancarlo De Simone.
Indagato anche il consigliere comunale del Gruppo Misto, l’ex leghista Luca Caringi, in relazione alla decadenza di una concessione demaniale.
Indagato per corruzione il già arrestato e nuovamente destinatario di misura cautelare Piepaolo Marcuzzi, ex Vice Sindaco e fiero esponente di Fratelli d’Italia, insieme all’imprenditore Giampiero La Rocca (domiciliari). 
Il Presidente del Consiglio Comunale Percoco è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio in quanto avrebbe comunicato all’imprenditore Alfredo Smaltini (amministratore della Marina Yachting srl) che l’ex Comandante della Capitaneria di porto di Terracina Emilia Denaro aveva richiesto un documento di rivalutazione amministrativa per la concessione marittima. Rivelazione che avrebbe fatto a Smaltini anche il capo del settore demanio pubblico Sinapi.

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