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La sbandata di Sara Battisti e la stoccata di Storace (a D’Amato)

Cesidio Vano
La candidata del Pd alle regionali Lazio ha attaccato direttamente Francesco Rocca, accusandolo di essere legato al clan di Ostia che gestisce il narcotraffico e di avere legami profondi con quel tessuto mafioso. Ma Rocca non insiste e spegne le polemiche
Febbraio 7, 2023
Sara Battisti

Sarà che mancano 5 giorni al voto e si preparano i fuochi d’artificio finali. Sarà che a sinistra si fatica a tenere sotto controllo i nervi (messi a dura prova dai sondaggi, che ora non si possono più divulgare, ma che, con gli ultimi dati pubblicati, non incoraggiavano più di tanto). Sarà che la stanchezza, dopo circa 3 mesi di campagna elettorale (tra ufficiosa e ufficiale) gioca brutti scherzi. Sarà quel che sarà, ma la ‘sbandata’ presa dalla consigliera regionale Sara Battisti, nel corso di un comizio tenuto l’altro ieri ad Aquino, ha davvero rischiato di farla finire (politicamente) fuori strada e con danni ingenti.

Sara Battisti: le accuse a Rocca

L’esponente del Pd, ricandidata al consiglio regionale, ha attaccato direttamente il candidato presidente della Regione del centrodestra Francesco Rocca, accusandolo di essere legato al clan di Ostia che gestisce il narcotraffico e di avere legami profondi con quel tessuto mafioso.

La sortita è finita in un video pubblicato dal sito del quotidiano Il Foglio che comunque messo da subito in evidenza come le accuse mosse dalla Battisti fossero gravissime e prive di ogni riscontro.

La Battisti chiede scusa: “Affermazioni prive di fondamento”

Il caso è durato poche ore. La stessa consigliera del Pd ha preso atto di aver esagerato e ha chiesto pubblicamente scusa a Rocca. “In un comizio elettorale che si è tenuto nella giornata di ieri, ad Aquino, – ha scritto Sara Battisti – nel mio intervento ho rivolto accuse offensive e che non hanno alcun tipo di fondamento nei riguardi del candidato presidente del centrodestra, Francesco Rocca. Ci dividono le idee politiche, abbiamo visioni diametralmente opposte sul futuro della nostra Regione, ma ciò non giustifica l’utilizzo di alcune mie affermazioni, seppur in un momento concitato ad una settimana dal voto. Per questo, rivolgo le mie scuse pubbliche a Francesco Rocca”.

Rocca spegne le polemiche: “Bene le scuse, basta campagna d’odio”

Incidente chiuso? Pare di sì, perché proprio il candidato governatore del centrodestra ha spento i toni della polemica: “Avevo intenzione di denunciare la Battisti – ha scritto in un comunicato Rocca – ma le sue scuse pubbliche sono sufficienti. Credo e voglio sperare che sia stata anche lei vittima della campagna di odio ingiustificata nei miei confronti, messa in atto sin dall’inizio della mia candidatura anche da certa stampa. Per me incidente chiuso”.

Il caso Storace-D’Amato

A fare scintille, invece, è lo scontro a distanza – e per interposta persona – che si sta consumando negli ultimi giorni tra il candidato presidente della Regione del centrosinistra, Alessio D’Amato, e l’ex governatore del Lazio, Francesco Storace.

L’assessore alla Sanità ‘pungola’ l’ex governatore

D’Amato, come noto, è anche assessore regionale uscente alla Sanità. Proprio sull’asserita eccellenza della gestione della salute nel Lazio, soprattutto nel periodo pandemico, il centrosinistra ha costruito il ‘mito’ di D’Amato “miglior governatore possibile”. Anche per questo, l’assessore non perde occasione per attaccare chi prima di lui avrebbe “affossato” la sanità regionale lasciandola affogare nei debiti.

Il guanto di sfida di Storace

Il riferimento, a volte esplicito e a volte implicito, è a Francesco Storace governatore del Lazio dal 2000 al 2005, tanto che lo stesso interessato, l’altro giorno ha bottato: “D’Amato la smetta con gli attacchi personali. La mia reputazione non può metterla in discussione lui. Se non vuole aggiungere altre condanne a quella inflittagli dalla Corte dei Conti eviti di dire bugie su di me: sono pronto a dire la verità su di lui”. Il riferimento è alla vicenda dei finanziamenti a sostegno dell’Amazzonia (leggi qui) invece, per la magistratura contabile, avrebbero finanziato le campagne elettorali della sinistra. Ad ogni modo, una vera e propria sfida quella lanciata dall’ex governatore, che però D’Amato non sembra abbia raccolto.

Il centrodestra fa quadrato con l’ex governatore

Il centrodestra ha dato manforte a Storace: Angelo Tripodi, capogruppo regionale della Lega, ha commentato: “Si scrive D’Amato, si legge mascherine fantasma, concorsopoli e Amazzonia. La continuità di dieci anni di disastri della giunta Zingaretti in Regione Lazio”. Anche Fratelli d’Italia, con Laura Corrotti, consigliere regionale, ricorda a D’Amato: “Francesco Storace è stato sempre assolto. Forse Alessio D’Amato ha perso la memoria dopo la condanna della Corte dei Conti, che ha invece espresso un giudizio positivo sulla politica sanitaria della giunta Storace… Quante gaffe vuole collezionare ancora D’Amato?”.

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