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La Celentano corre e getta le basi per il centenario di Latina. Lite sul simbolo della Dc, rischio caos sulla lista del capoluogo

Marco Battistini
Aprile 24, 2023
Matilde Celentano

Nel corso della presentazione dei candidati alla carica di consigliere comunale della lista Udc-Dc, Matilde Celentano ha avuto modo di evidenziare i punti salienti della proposta politica per un governo stabile della città, per lo sviluppo e per la crescita di “una città abbandonata all’incuria per troppi anni”.

UNA FONDAZIONE PER IL CENTENARIO

“Il rilancio di Latina – ha dichiarato Celentano – passa attraverso azioni coraggiose, come quella di rimettere mano all’urbanistica. L’urbanistica non è un tabù. Riprenderemo i piani particolareggiati annullati, adeguiamoli ai tempi nuovi e alle indicazioni degli organi di controllo. Abbiamo il dovere di dare certezza agli operatori economici, a chi ha bisogno di casa, e dobbiamo rendere possibili interventi in aree pubbliche, integrando i servizi necessari. Serve coraggio e a noi non manca”.

La candidata si è soffermata anche su altri punti del programma, tra cui la Marina, la sicurezza, il centro storico e non ultime le politiche del welfare, per una città più inclusiva, con maggiore offerta di asili nido, con il potenziamento dei centri diurni e con la resa operativa della figura del disability manager.
“L’ingresso di Vittorio Sgarbi nella nostra coalizione – ha proseguito Celentano – non è casuale, l’ho cercato per farci guidare nel percorso che ci accompagnerà al centenario di Latina. Vedo Latina capitale della cultura. Arriveremo a celebrare il centenario con percorsi culturali di caratura internazionale, e per questo sarà istituita una fondazione, quale soggetto pubblico-privato per la realizzazione di eventi. Abbiamo all’orizzonte l’istituzione di una sede distaccata del Maxxi. Vedo attorno al patrimonio di Satricum la realizzazione di un polo culturale e turistico”. La candidata sindaco ha annunciato le prossime visite a Latina, al Cambellotti e a Satricum, del ministro della Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario Sgarbi, previste nei primi dieci giorni di maggio.  

DIATRIBA SUL SIMBOLO DELLO SCUDOCROCIATO

A meno di un mese dal voto un contenzioso rischia di aprirsi sullo scudo crociato. Nubi si addensano soprattutto sulla lista della Dc. Fabio Desideri, coordinatore politico nazionale del partito è intervenuto duramente: “Se dovesse essere stata ammessa una lista della Democrazia Cristiana i nostri avvocati sono pronti per depositare gli atti correlati”. Nel mirino ci sarebbero anche i vertici locali del partito. “Abbiamo più di qualche perplessità sulla lista che si dice sia stata presentata in nome e per conto della Democrazia Cristiana alle amministrative del Comune di Latina -ha aggiunto Desideri– Stiamo attendendo di sapere se tale lista esiste davvero e se è stata definitivamente ammessa, ciò al fine di avviare le iniziative di tutela nelle sedi competenti.

Il partito non ha mai rilasciato alcuna delega alla presentazione di una Lista con il nostro simbolo e denominazione per le amministrative di Latina. Se dovesse essere stata ammessa una lista della Democrazia Cristiana i nostri avvocati sono pronti per depositare gli atti correlati, nelle sedi competenti e nei riguardi di coloro che hanno utilizzato, privi di nostra autorizzazione, simbolo e logo del partito”. Si tratta ad ogni modo di un contenzioso che sarebbe in atto su tutta la penisola. Fabio Desideri è pronto ad andare all’attacco. “Il nostro partito ha inviato, formalmente, delle osservazioni al ministro dell’Interno Piantedosi, ai vari Prefetti competenti per territorio, ai presidenti delle Commissioni elettorali circondariali e ai sindaci dei Comuni nei quali avranno luogo le elezioni amministrative -ha aggiunto Desideri- In dette osservazioni è stato chiaramente specificato che la titolarità del logo e della denominazione della Democrazia cristiana è nell’esclusivo possesso del partito, in virtù dei pronunciamenti degli organi giurisdizionali competenti, delle norme statutarie che disciplinano il nostro funzionamento, nonché delle leggi vigenti.

Nelle medesime osservazioni è stato chiaramente indicato che le uniche liste che la Democrazia cristiana riconosce e legittima sono quelle che nella documentazione da depositare abbiano allegata la delega all’utilizzo di simbolo e denominazione, autorizzata dal nostro segretario nazionale, avvocato Antonio Cirillo. Altre liste, variamente riferite, sia nella somiglianza del simbolo, sia della nostra denominazione, saranno immediatamente impugnate nelle sedi competenti, con contestuale richiesta di applicazione delle tutele previste, sia in sede civile che penale, come disciplinato dalle norme vigenti”. La battaglia con ogni probabilità si sposterà nelle aule dei tribunali. Probabilmente dopo il voto amministrativo.

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