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Il gelo e il caro energia tolgono frutta e verdura dalle tavole, l’allarme di Coldiretti

Cesidio Vano
Il forte e repentino abbassamento della colonnina di mercurio accompagnato da gelate mattutine, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto e anche i prossimi raccolti di frutta
Gennaio 24, 2023

Freddo, gelo e caro-energia. Un mix letale per il comparto dell’ortofrutta con i prezzi che si impennano e rendono frutta e verdura, per molte famiglie, un ‘bene di lusso’.

L’allarme di Coldiretti Lazio

A lanciare l’allarme è la Coldiretti Lazio che evidenzia come il crollo delle temperature, accompagnato in questi giorni da gelate e neve, proprio dopo il caldo anomalo degli ultimi mesi, mette a rischio verdure e ortaggi coltivati all’aperto. Coldiretti sottolinea anche come l’ondata di maltempo – con una media di oltre 5 eventi estremi al giorno secondi i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) -, tra bufere di vento, neve, grandine e violente precipitazioni, hanno provocato frane, smottamenti ed esondazioni con interi campi di frutteti, vigneti, serre e stalle allagati.

Il meteo anomalo minaccia le coltivazioni

Il grande freddo rischia di lasciare sui campi le tipiche coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie, e broccoli. Verdure capaci anche di reggere le temperature attorno allo zero, ma se la colonnina di mercurio scende ulteriormente o se le gelate sono troppo lunghe i danni sono inevitabili.

Frutta, ortaggi e fiori in serra ‘pagano’ il caro-bolletta

Si salvano, certo, i prodotti coltivati in serra, ma qui a pesare sul prezzo è il caro energia per tenere ‘al caldo’ le coltivazioni.

“A preoccupare – dicono da Coldiretti – è anche l’impennata dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. Il brusco abbassamento della temperatura con gelo rischia peraltro di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che – ricorda la Coldiretti – il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle. Si sta verificando in Italia una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.

L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro”.

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