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Il Comune di Cassino spende 14mila euro per far contare i morti nel cimitero

Cesidio Vano
Progetto incentivante per il personale tecnico che porta a casa 1.000 euro a testa
Luglio 21, 2022
Cimitero S.Bartolomeo, Cassino

Quanti morti ci sono nel cimitero di San Bartolomeo? E in quello di Sant’Angelo in Theodice? E dove sono tumulati? Quanti sono i manufatti liberi e dove si trovano? Il Comune di Cassino si è reso conto di sapere poco e male come sono gestiti i ‘cari estinti’ collocati nelle due strutture cimiteriali della città e ha deciso di approvare due appositi progetti “obiettivo” per un censimento completo delle salme ospitate in loculi, sepolture e monumenti funerari comunali.

Così dieci impiegati – grazie anche ai progetti incentivati per assegnare le risorse della concertazione decentrata – conteranno, uno a uno, loculi e sepolture delle due aree sacre della città, fotografandoli e registrandoli.

Ed a chi viene in mente la scena di Tototruffa ‘62, in cui Totò e Nino Taranto spediscono uno zotico a contare i piccioni in piazza del Duomo a Milano (3 piccioni, una lira) s’è fatto un’idea sbagliata e quasi offensiva e di certo non è un pubblico impiegato! La tenga quindi per sé; perché qui è tutto in perfetta regola, conforme alle norme, con il bollo del Niv (nucleo interno di Valutazione), della commissione trattante (e forse anche di quella dei 10 assenti) e degli uffici preposti, che per mettere sulla carta questi progetti prendono a loro volta i rispettivi incentivi. Perché un incentivo non si nega a nessuno.

L’iniziativa rientra, come accennato, nelle attività finalizzate a gestire (e distribuire) le risorse legate alla contrattazione decentrata del personale con progetti incentivanti e finalizzati “a migliorare la performance delle strutture amministrative e dei singoli dipendenti”: insomma a fianco dello stipendio previsto dal Contratto collettivo nazionale, ci sono altri fondi che, su base locale, l’ente e i sindacati si accordano per ripartire tra i lavoratori del Comune, per stimolarli e incentivarli a fare di più e meglio. E’ così ed è così ovunque. Un po’ come la storiella di quello che, assunto dalla pubblica amministrazione, poi chiedeva di essere pagato a parte per il lavoro che faceva.

Ad ogni modo, il Comune di Cassino – pienamente sostenuto da tutti gli organismi di controllo e dai sindacati – ha deciso di spendere parte delle risorse incentivanti per il settore ambiente, finanziando due progetti per far contare i morti presenti nei due civici cimiteri, dei quali – a leggere le carte – ha poca e scarsa contezza, visto che rispetto al camposanto di San Bartolomeo ammette di avere un’anagrafica digitale di appena il 5% dei defunti ospitati e rispetto a quello di Sant’Angelo di appena il 25%: siccome questo lavoro di schedatura non è stato al momento delle tumulazioni, né prima e né per tempo, ora verrà pagato a parte.

Sì, ci saranno anche i registri cartacei – con nomi e coordinate di collocamento -, ma sono complicati da gestire e poi rischiano sempre di essere il buon pasto di topi affamati. E, poi, siccome un qualche incentivo bisogna darlo anche ai dipendenti del settore Ambiente che si occupano dei cimiteri, come a tutti i loro colleghi delle altre aree, e siccome di questi benedetti morti non si sa neanche dove stiano, facciamoceli contare: tanto a tutti mille euro bisogna dare! come d’intesa con i sindacati.

Quindi è fatta: progetto San Bartolomeo, sei impiegati coinvolti, 6.000 euro impegnati, più 2.000 euro per le le spese necessarie al conteggio, le attrezzature relative e gli ausili necessari; progetto Sant’Angelo, quattro impiegati coinvolti, 4.000 euro impiegati, più 2.000 per le spese come sopra. Totale 14mila euro per il computo delle salme presenti nei due cimiteri e la registrazione delle medesime su fogli excel o apposito software.

Di più: i progetti prevedono un’individuazione puntuale di ogni singola sepoltura con tanto di foto e localizzazione cartografica del loculo. Un lavoro che si poteva fare forse anche in due, ma che viene svolto in dieci, perché poi non tutti possono fare la stessa cosa: uno fa il coordinatore; uno fa le foto; uno immette i dati, uno ricontrolla tutto, ecc… perché, comunque, questi mille euro debbono pure andare a tutti i coinvolti, senno i sindacati s’incavolano e i dipendenti peggio.

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