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Il circo del grande tennis riparte dall’Australia

Roberto Mercaldo
Prima dell’Open “aussi” due tornei ad Adelaide per un congruo rodaggio
Dicembre 27, 2022
Carlos Alcaraz

Conto alla rovescia per il circuito del tennis professionistico. Appena un mese di pausa e già i virtuosi della racchetta sono pronti a ripartire, per conferme o rivincite di un 2022 intenso si limiti della frenesia. Tanti, troppi infortuni di atleti di punta, con i nostri purtroppo tra gli involontari capo-classifica di questa poco lusinghiera graduatoria. A ingigantire le anomalie, i due forfait di Djokovic in altrettanti tornei dello Slam e la mancata assegnazione dei punti ottenuti a Wimbledon, per un ranking ATP meno attendibile del solito. Anche e soprattutto per le elencate singolarità, la classifica mondiale potrebbe subire nel 2023 modifiche sostanziali e clamorose.

TENNIS: ALCARAZ RIPARTE DA NUMERO UNO

Chi dovrà difendere una straordinaria prima posizione nel tennis è Carlitos Alcaraz, che nemmeno immaginava a inizio stagione di poter chiudere l’anno solare davanti a tutti i big. Il giovanissimo spagnolo ha senza dubbio beneficiato di una congiunzione astrale favorevole, perché è di tutta evidenza che al momento sia ancora Novak Djokovic il tennista più forte e più completo in circolazione.

La sua forza si chiama continuità, con l’acuto agli Us Open che gli è valso il sorpasso, ma è davvero straordinaria l’intensità del gioco che Alcaraz riesce a trasformare non già in picco, ma in velocità di crociera.

Chi è nello sport sa che restare in vetta è più complesso che arrivarci, e il diciannovenne di El Palmar non ignora l’assunto. Per respingere l’assalto di Djokovic, Zverev, Nadal e del finalmente abile e idoneo Zverev dovrà raddoppiare gli sforzi, ma come insegna “sua solidità” Casper Ruud, la tenacia è una virtù che paga e premia in modo sorprendente.

C’è poi Tsitsipas, che dovrà smentire quanti affermano che lui sia un grande ma non un grandissimo interprete del tennis. Spesso il greco tende a perdersi proprio all’ultima pedalata sotto lo striscione del traguardo e il dritto non sembra ancora allineato all’eccellenza assoluta degli altri suoi colpi. Il 2023 sarà molto importante per sapere se il limbo degli incompiuti continuerà ad avvilupparlo con la sua scomoda ragnatela.

LE PROSPETTIVE DEGLI AZZURRI

E i nostri? Non è stata una stagione felice per Sinner e Berrettini, condizionati oltremisura da ricorrenti problematiche di natura fisica. Appare però ingenerosa la bocciatura de L’Equipe per l’altoatesino, indicato quale flop dell’anno. Il popolare quotidiano sportivo francese non considera debitamente l’eccellente rendimento di Jannick nei Major, con tre quarti di finale e un ottavo a Parigi, dove però a fermarlo non è stato Rublev, ma il solito infortunio.

Anche la percentuale di vittorie in stagione (47 su 63) è stata eccellente e gli è valsa il quinto posto nella speciale classifica, dietro Nadal, Djokovic, Alcaraz e Kyrgios. Insomma, ha perso cinque posti nel ranking ATP, dove ora è 15esimo, ma non ha deluso totalmente le attese, anche in considerazione degli sforzi compiuti per potenziare i suoi colpi meno incisivi.

Anche per Matteo Berrettini è stato un 2022 con troppe soste ai box. Davvero beffardo l’infortunio che gli ha impedito di confermare a Wimbledon una pre-season in erba davvero scintillante. Il romano, condizionato vistosamente nei suoi colpi più incisivi, servizio e dritto, non è riuscito a ripetere le meraviglie dell’anno precedente, ma non sembra un’involuzione tecnica e quando troverà continuità potremo valutare compiutamente quanto valga il suo tennis potente.

Promosso a pieni voti Lorenzo Musetti, che con un finale di stagione scoppiettante ha guadagnato tante posizioni nel ranking ed ora potrà giocare i tornei più importanti con la certezza di evitare i big ai primi turni. Crescono ovviamente anche le aspettative, ma il toscano sembra aver risolto anche i problemi psicologici che a volte lo avevano frenato sul più bello. Ha già vinto un “500”, e questo gli darà grande fiducia in vista di una stagione cruciale.

Dulcis in fundo, Fabio Fognini. Non ha intenzione di mollare e anzi rilancia, in virtù della tranquillità che gli deriva da una carriera felice. Non ha fatto quanto il suo braccio fatato gli avrebbe potuto consentire? Possibile, ma ormai non è più un cruccio. Nel 2023 vorrà anzitutto divertirsi, e poi chissà…

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