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I numeri dei mondiali, giunti alla ventiduesima edizione

Roberto Mercaldo
Il Brasile ha il record dei titoli, con 5 successi, ma è il tedesco Klose il capocannoniere.
Novembre 18, 2022
Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento

Mondiali di calcio, puntata numero 22: un romanzo avvincente fatto di gol, corse, gioia e disperazione. Si giocherà per la prima volta in autunno e si giocherà in Qatar, una nazione che non ha storia calcistica, ma ha chiesto ed ottenuto di allestire il palcoscenico. Il mondiale 2022, secondo di fila senza l’Italia, non ha un vincitore annunciato, sebbene quattro o cinque compagini meritino la prima fila per tecnica, blasone, risultati recenti e capacità tattiche. Dalle precedenti 21 edizioni mai è arrivato un verdetto clamoroso, e sono state soltanto 8 le nazioni capaci di vincere almeno un titolo: se togliamo Inghilterra e Spagna, che sono ferme ad un solo exploit, tutte le altre hanno vinto più di un’edizione. In pratica 6 nazioni si sono aggiudicate complessivamente ben 19 edizioni, così distribuite: 5 trionfi per il Brasile, 4 per l’Italia e la Germania (comprensive dei successi della Germania Ovest), 2 per Uruguay, Argentina e Francia. Un club ristretto, che rappresenta il gotha del pianeta calcio e la sensazione è che anche stavolta difficilmente il titolo potrà sfuggire a una delle otto (di fatto sette per via della nostra assenza). Se allarghiamo il discorso alle squadre finaliste, troviamo in testa alla classifica la Germania, che ai 4 successi ha aggiunto altrettante sconfitte in finale per un totale di 8 partecipazioni all’ultimo atto.

Se consideriamo ai fini statistici una finale la sfida del 1950 tra Uruguay e Brasile, che in realtà era l’ultima partita di un mini girone, i verdeoro arrivano a 7 finali e precedono proprio la squadra azzurra, che di finali mondiali ne ha giocate 6. Seguono l’Argentina con 5, la Francia e l’Olanda con 3 (per gli orange solo sconfitte), Uruguay, Cecoslovacchia e Ungheria con 2 e infine un quartetto fermo ad una sola finale: Spagna, Inghilterra, Svezia e Croazia. Fu l’Ungheria, nel 1954, a stabilire il record di marcature in una fase finale del mondiale: quella formidabile squadra andò a segno 27 volte in 5 incontri, con una media superiore ai 5 gol a partita. In un solo incontro, curiosamente il record di marcature (10) è sempre dell’Ungheria, ma non si riferisce a quell’edizione, bensì a una squadra magiara molto meno forte, che però ebbe la ventura d’incrociare i destini con gli sprovveduti calciatori dell’El Salvador. Finì 10/1, quel match del mondiale 1982.

Il record di inviolabilità è della Svizzera, che non subì alcuna rete nei minuti regolamentari delle 4 gare disputate nel 2006, ma fu eliminata ai calci di rigore dall’Ucraina (3/0). Tra le squadre arrivate fino in fondo, tre hanno chiuso con 2 soli gol subiti: Francia 1998, Italia 2006 e Spagna 2010. Gli azzurri peraltro subirono entrambe le reti da palla inattiva e di fatto conclusero quell’edizione senza subire un solo gol su azione. Andando a spulciare tra i record individuali, celebriamo il tedesco Miroslav Klose come cannoniere all time. L’ex centravanti della Lazio ha infatti segnato 16 gol, uno in più del brasiliano Ronaldo e due in più del tedesco Gerd Muller, arrivato a 14 centri. Seguono il francese Fontaine con 13, Pelè con 12 e una coppia a quota 11, composta dall’ungherese Kocsis e dal tedesco Klinsnann. Il francese Fontaine resta il primo nella classifica dei gol segnati in una sola edizione, con i suoi 13 centri al mondiale del 1958. Il calciatore che ha vinto più mondiali è stato Pelè, vincitore nel 58, 62 e 70. Sono sette i calciatori che hanno partecipato a 5 edizioni del campionato del mondo: Cristiano Ronaldo, Messi, Guardado e Ochoa stanno per disputare la quinta, mentre Matthaus, Buffon e Marquez hanno già messo in archivio i cinque sigilli. Il record di presenze è del tedesco Lothar Matthaus, con 25 gare giocate, seguito dal connazionale Klose con 24 e dal nostro Maldini con 23. Paolo però è il giocatore che in assoluto ha giocato più minuti della fase finale dei mondiali: 2216. È del russo Oleg Salenko il record di reti segnate in un solo match: in Russia – Camerun (6/1), l’attaccante russo realizzò ben 5 gol, ma il suo team fu comunque escluso dalla seconda fase.

Il gol più veloce appartiene invece al turco Hakan Sukur, che nella finale per il terzo e quarto posto del 2002 segnò per la sua squadra dopo soli 11 secondi alla Corea del Sud, in un match che poi si sarebbe concluso sul 3/2. L’irlandese Whiteside è il calciatore più giovane che abbia mai giocato una gara mondiale (17 anni e 41 giorni). Gli fa da contraltare lo stagionato egiziano El Hadari, che a 45 anni e 161 giorni disputò il match che il suo team perse per 2/1 dall’Arabia Saudita nell’edizione del 2018. Il marcatore più giovane di sempre è stato Pelè, che a 17 anni e 239 giorni segnò nel 1958 il gol decisivo nel quarto di finale Brasile-Galles. Il meno giovane fu il camerunese Roger Milla, che proprio nel Camerun-Russia di Salenko realizzó il gol della bandiera per gli africani, quando aveva già compiuto da un mese 42 anni. Numeri, record e risultati che presto si misureranno con gli esiti del mondiale alle porte. Saremo spettatori, magari neutrali, ma certamente curiosi.

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