Il centro cottura dell’ospedale Goretti di Latina è stato temporaneamente chiuso per consentire l’esecuzione di una serie di attività necessarie al miglioramento funzionale, della qualità e sicurezza del servizio. I lavori verranno eseguiti anche dall’attuale fornitore, secondo il capitolato di gara e l’offerta tecnica presentata.
Le attività da eseguire comprenderanno lavori ed interventi di manutenzione ordinaria e, se necessario, straordinaria sulle attrezzature. Queste ultime serviranno a poter garantire adeguati standard igienico sanitari e migliori livelli qualitativi dei pasti.
Nel periodo di chiusura, i pasti verranno predisposti presso il centro cottura dell’Ospedale di Terracina e quello di Pomezia.
“Queste attività – spiegano dalla Asl – rientrano nella più ampia strategia, già in atto da tempo, di miglioramento delle sicurezza e qualità dell’assistenza e della umanizzazione e funzionalità della struttura, che ha riguardato in primis la sicurezza antincendio e la ristrutturazione e messa a norma di numerosi reparti e servizi, che è tutt’ora in corso, ma anche la prevenzione e il controllo delle infezioni, in particolare correlate all’ambiente esterno ed alle strutture, mediante il rinnovato servizio di controllo dei volatili, l’aggiornamento del piano ed attività di controllo della legionellosi e prossimamente l’estensione a tutte le sale operatorie del monitoraggio microbiologico ambientale. Più in generale, con il nuovo Atto aziendale, è stata istituita una struttura complessa deputata alla gestione e al controllo di tutti i servizi appaltati al fine di conseguire migliori standard erogativi e strumenti di controllo sempre più efficaci”.
LA DENUNCIA DI SIMEONE
Il provvedimento dell’Asl di Latina peraltro arriva a distanza di poche ore da un fatto increscioso denunciato dal consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Simeone. “La presenza di topi, sembra anche di grandi dimensioni, all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, avrebbe comportato la chiusura della mensa nei giorni scorsi”.
L’esponente azzurro non ha mancato di sottolineare le responsabilità del vertice del nosocomio: “Se confermato, rappresenterebbe un fatto gravissimo che ancora una volta dimostrerebbe la superficialità ed approssimazione che contraddistingue la dirigenza della Asl di Latina sempre pronta ed in prima fila per inaugurazioni e tagli del nastro, e per auto celebrarsi, tanto quanto inadeguata a svolgere il ruolo che le compete che è quello di programmazione, organizzazione e controllo dei servizi”. E ancora: “Il Santa Maria Goretti è almeno sulla carta un Dea di II livello ma nei fatti, a discapito di pazienti e personale, è il simbolo di una serie di disservizi.
L’ospedale è il luogo della cura e della salute in cui fatti del genere non dovrebbero e non possono verificarsi. La presenza dei topi infatti è legata spesso all’incuria e alla mancanza di adeguata pulizia e sanificazione dei luoghi. Mi auguro che la dirigenza Asl si sia già attivata per tutte le verifiche del caso a tutela di cittadini, pazienti e personale”. E poche ore dopo il comunicato di Simeone l’Asl ha spiegato i motivi della chiusura del centro cottura. Non proprio una coincidenza, ma forse più probabilmente una scelta consequenziale.