C’erano in palio 200 punti Atp, come in ogni partita delle Finals, ma per Rafa valeva molto di più.
A dispetto dell’eliminazione, Nadal era motivato perché non voleva lasciare Torino senza aver gustato il sapore della vittoria. E quando il maiorchino vuole fortemente una cosa, è molto probabile che riesca a prendersela Della voglia di rivalsa di Rafa ha fatto le spese il buon Ruud, che per suo conto aveva già risolto l’enigma qualificazione ma non avrebbe disdegnato di chiudere il girone con un tris di successi.
Ci ha provato, il tennista che viene dal freddo, ma quando Nadal può entrare frequentemente nello scambio, senza un servizio killer che ne mortifichi le buone intenzioni, è davvero difficile contrastarlo.
Così, al primo momento d’imbarazzo di Ruud, Rafa ha brekkato e ha chiuso 7/5 il primo set.
Più o meno analogo l’andamento del secondo parziale, con il 22 volte vincitore di tornei Slam bravo a cogliere l’occasione.
A fine match, un Rafa rilassato e risollevato, ma impossibilitato a far promesse. Le condizioni dei suoi muscoli e dei suoi tendini non consentono voli pindarici: si vive alla giornata, ascoltando il corpo e le sue sensazioni, come ormai accade da un paio di stagioni.
Ruud attende il nome dell’avversario, che sarà il vincitore del match di oggi tra Tsitsipas e Rublev.
Il match spareggio di ieri sera ha invece visto il successo di Taylor Fritz, che ha così frenato la corsa di Aliassime, indicato da tanti quale outsider di lusso della rassegna torinese. Per lo statunitense una perentoria conferma, nel contesto di un match contrassegnato da servizi al fulmicotone di entrambi i contendenti.
Nessuno stupore allora per la conclusione al tiebreak dei primi due set, uno favorevole a Fritz e l’altro ad Aliassime. Equilibrio spezzato nel terzo, perché lo statunitense ha alzato i giri in risposta ed ha mostrato una regolarità invidiabile negli scambi da fondo. Ora per lui ci sarà Djokovic, il muro. Ma sognare è gratis anche tra i nababbi del grande tennis.