informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Fine estate con il voto? A Latina potrebbero votare tre volte in un mese. La corsa alle urne riunirà il centrodestra

Marco Battistini
Il commissario del Comune di Latina Carmine Valente ha lasciato intendere che con ogni probabilità nelle 22 sezioni indicate dalla sentenza del Tar si voterà domenica 4 settembre.
Luglio 18, 2022
Il giornalista Gennaro Sangiuliano e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

L’estate ‘pazza’ della politica rischia di riservarci un finale senza precedenti. Almeno gli elettori di Latina potrebbero andare alle urne ben 3 volte in meno di un mese. Un record assoluto forse ineguagliabile. Giusto utilizzare il condizionale, perché ci sono ancora margini di incertezza sugli eventi. 

COMUNALI-BIS A LATINA IL 4 SETTEMBRE

Il commissario del Comune di Latina Carmine Valente ha lasciato intendere che con ogni probabilità nelle 22 sezioni indicate dalla sentenza del Tar si voterà domenica 4 settembre. I comizi elettorali verranno indetti per quella data: è questione di giorni se non di ore. In linea teorica un eventuale ballottaggio si terrebbe due settimane successive: il 18 settembre. Ovviamente pende l’esito del Consiglio di Stato che il 26 luglio si pronuncerà sul ricorso del sindaco decaduto Damiano Coletta. Fino a quella data Forza Italia proverà a prendere tempo sul rapporto con quest’ultimo. Confermerà il sostegno a Zaccheo in caso di nuove elezioni, senza però pronunciarsi sul sostegno all’amministrazione Coletta in caso di accoglimento della sospensiva. Tutto lascia presagire che però alla fine anche dentro FI ci si orienterà verso una linea comune con il resto della coalizione di centrodestra. Le elezioni regionali (e politiche) imminenti ‘costringeranno’ gli azzurri a tornare nella loro casa di origine. Semmai il timore è che i rapporti si siano deteriorati in questi mesi, a tal punto, da rendere comunque complicato il cammino con gli alleati, anche dopo la lunga tornata elettorale. Il segretario provinciale di Forza Italia Alessandro Calvi che ha sostenuto Coletta ha voluto rassicurare il candidato a sindaco Zaccheo e lanciare un monito a Fratelli d’Italia e Lega. “Con lealtà, senza tentennamenti, e con la convinzione che ci ha sempre contraddistinto ogni qualvolta abbiamo assunto una decisione, sosterremo come fatto alle amministrative 2021, ballottaggio compreso, il candidato sindaco Vincenzo Zaccheo nella campagna elettorale e al voto cui saranno chiamate 22 sezioni dopo la decisione del Tar”. Questa è la linea. Fino al 26 luglio.

GOVERNO AL CAPOLINEA ED ELEZIONI IL 2 OTTOBRE

Se a Latina regna il caos, nei palazzi della politica romana il quadro è ancora più confuso. Il M5S ha scelto la rottura con l’esecutivo Draghi. Resta, debolissima, la possibilità di imbarcare tutti quei parlamentari 5 stelle che nella riunione congiunta dei deputati e senatori hanno contestato la linea dura: una maggioranza “con parte del M5s” in cui si immagina la permanenza al governo di D’Incà, il ministro che di quei lealisti pro Draghi è l’emblema. Ma appare davvero difficile. Restano solo le strade del Draghi bis senza l’appoggio dei 5 stelle (ma è lo stesso premier a continuare a escluderlo, e forze come la Lega lo vedrebbero come fortemente rischioso per il fuoco concentrico di Fdi e M5s dalle opposizioni), e soprattutto lo sbocco delle elezioni anticipate, con Draghi in carica fino alla formazione del primo governo della nuova legislatura. È il finale a cui tutti si stanno preparando, magari ostentando preoccupazione o rassegnazione, ma pronti ormai a uno sforzo che sta forse per cominciare, e non per modo di dire.
La prova sta nel lavoro che negli stati maggiori dei partiti si sta già compiendo in preparazione della campagna elettorale, con gli occhi al calendario. Mattarella dovrebbe sciogliere le camere entro la fine del mese, e teoricamente la data perfetta per il voto sarebbe domenica 25 settembre. Ma non si può: quel giorno cade il Capodanno ebraico, Rosh Ha Shana, e già una volta scoppiò un putiferio perché il governo aveva fissato le elezioni per il giorno della Pasqua ebraica, e si dovette riparare prolungando l’apertura dei seggi per altre 24 ore. Era il 1994, l’anno del trionfo di Berlusconi. Stavolta si ovvierà saltando alla domenica successiva, 2 ottobre. Se andrà davvero così sarà la prima elezione del parlamento italiano svolta in autunno.

REGIONALI, ADDIO PRIMARIE. IL CENTRODESTRA ANDRA’ UNITO

La fine della legislatura avrà conseguenze anche per la Regione Lazio. Il governatore Nicola Zingaretti si candiderà nel collegio 1 della Camera dei deputati di Roma centro. Dunque il presidente si dimetterà presumibilmente prima e salvo sorprese ci sarà l’abbinamento con le politiche (il 2 ottobre). A via della Pisana già domani inizierà il conto alla rovescia per lo scioglimento del Consiglio, che potrebbe avvenire al massimo per l’inizio del mese di agosto.
Sul piano politico il primo riflesso è rappresentato dall’addio alle primarie nel centrosinistra. Una decisione in tal senso peraltro era già nell’aria da diversi giorni. Dopo un’animata riunione della segreteria regionale del Pd, per fare il punto sul deludente risultato delle elezioni amministrative, la decisione di annullarle è stata comunicata al segretario laziale, il senatore Bruno Astorre, da Enrico Letta, molto preoccupato della grave crisi palesata proprio con il voto delle comunali. Letta, dopo un incontro con Astorre, insieme al responsabile organizzativo Francesco Boccia, ha recepito e fatto proprie le istanze rappresentate dal presidente uscente della Regione, dal sindaco di Roma e da Base Riformista. In altri termini, nel Pd laziale si è formata una nuova maggioranza, incarnata da Zingaretti, Gualtieri e Bettini, secondo la quale le primarie rischiavano di spaccare ulteriormente il partito e la coalizione. A questo elemento politico si aggiunge ora l’impossibilità di indirle tecnicamente, dal momento che con il voto ai primi di ottobre i margini per lo svolgimento della consultazione sarebbero fin troppo stretti. 
A questo punto la candidatura di Enrico Gasbarra potrebbe mettere tutti d’accordo. Sull’ex presidente della Provincia di Roma si potrebbero ricreare le condizioni per un campo largo impossibile sul versante nazionale. Anche Calenda potrebbe sostenere la discesa in campo del cattolico moderato, un tempo vice di Rutelli. Nel centrodestra vi è una sola certezza: si andrà uniti. Che non è poco, considerate le manovre dei mesi passati, soprattutto di un’area moderata in continua fibrillazione. I nomi degli aspiranti governatori? Lollobrigida, Rampelli, Gasparri, Fazzone i più gettonati. Ma a quanto sembra si fa strada l’opzione di un ‘esterno’ autorevole: il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Una scelta che potrebbe accontentare tutti. 

Aprile 29, 2024

Un monastero sotto sfratto. Se non cambierà qualcosa i monaci del monastero ortodosso di Campo di Carne, frazione di Aprilia,

Aprile 26, 2024

Si riapre il dibattito sulla Zes e sulla Zls per la provincia di Latina. Dopo Enrico Tiero, promotore di una

Aprile 24, 2024

Procaccini e De Meo in campo con grandi possibilità di essere rieletti. Adinolfi ha annunciato l’uscita di scena ed al suo

Aprile 23, 2024

Anche a Latina Forza Italia si schiera con Tajani. La candidatura alle Europee del leader nazionale verrà sostenuta apertamente e

Aprile 22, 2024

Pur scendendo nei sondaggi e nel peso politico elettorale anche locale, la Lega nel Lazio ed in particolare in provincia

-->

ULTIMI ARTICOLI