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Comincia un nuovo campionato: dieci giornate per scoprire chi resta in A

Roberto Mercaldo
Marzo 14, 2024
Luca Mazzitelli

La grande illusione, la grande paura e poi? Il poi è da scrivere e il Frosinone vuole farlo nel migliore dei modi. Buttare alle ortiche quella partenza meravigliosa non sarebbe giusto. Ne sono pienamente convinti i ragazzi giallazzurri, che si preparano ad affrontare una volata lunga dieci giornate, dimenticando gli inciampi fatali che hanno di fatto dissolto e addirittura frantumato il margine attivo sul terzultimo posto. Oggi è proprio il Frosinone ad occupare quel gradino che scotta, quel primo pullman per l’inferno della B. Le imprevedibili imprese dell’Empoli prima, di Verona e Cagliari poi, hanno determinato una situazione difficile da ipotizzare anche da parte del meno ottimista dei tifosi canarini.
Gli episodi sono andati tutti nella direzione opposta. Può capitare, ma come non ricordare il ragazzino Huijsen (mancato giallazzurro) che fa gol dopo una serpentina alla George Best, e che di ruolo è difensore, poi un difensore, Rugani, che segna da posizione quasi impossibile a 20″ dal termine? E ancora i tanti gol falliti contro il Lecce e un rigore sbagliato al 90′ a Reggio Emilia?
C’é da recriminare, per usare un eufemismo, ma il Frosinone non vuole piangersi addosso, perché nello sport è un esercizio ancor più inutile che nella vita. D’ora in avanti il folletto dispettoso potrebbe decidere di indirizzare i suoi strali altrove e i giallazzurri potrebbero avere qualche episodio finalmente favorevole. La fortuna però bisogna meritarsela, e per questo Di Francesco in settimana ha catechizzato i suoi sull’impegno feroce e sulla massima attenzione che dovranno essere i principali ingredienti nella sfida contro i biancocelesti.
Se Atene piange, Sparta non ride. Alla Lazio si vive la settimana più complessa dell’anno, con Martuscello che avvicenda Sarri, ma poi tutto lo staff che decide di seguire il tecnico toscano e rassegna le dimissioni. Il ko casalingo con l’Udinese è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Due squadre in difficoltà incroceranno le scarpe bullonate e una sola potrà uscire del campo soddisfatta, sempreché non si chiuda con un pareggio che lascerebbe entrambe a meditare sulle rispettive problematiche.
Le prestazioni casalinghe del Frosinone sono sempre state convincenti sul piano del gioco, per intensità e produzione offensiva. Quel che ultimamente è venuto a mancare in forma anche piuttosto grave è il cinismo sotto porta e in quest’ottica deve esserci un miglioramento corposo, perché una squadra comunque solida come la Lazio non potrà certo lasciare ai ciociari un numero esagerato di occasioni da rete. Il genietto Soulé, il bomber ritrovato Cheddira o capitan Mazzitelli poco importa. Conterà buttarla dentro, per cominciare a intravedere la luce fuori da un tunnel che ha portato tanti, troppi, a criticare la squadra in modo esagerato. Il Frosinone lotta per la salvezza a dieci giornate dalla fine. Questa è la normalità. Se fosse già salvo dovremmo parlare di miracolo. E i miracoli nello sport non esistono. Allora, tutti con il il leone, senza mugugni e senza dietrologie.

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