E adesso chi vincerà? La domanda sorge spontanea, perché per il torneo femminile di Wimbledon quella di ieri è stata una giornata rivoluzionaria. Anzitutto è caduta la super favorita, la polacca Iga Swiatek, la cui striscia di successi cominciava a somigliare a una vera e propria dittatura. A ristabilire la democrazia ci ha pensato la francese Alizé Cornet, una che evidentemente ha un conto aperto con le numero 1, visto che per la quarta volta in carriera riesce nell’impresa di dare un dispiacere a chi è in vetta al ranking. La partita è praticamente finita al terzo gioco del secondo set, quando Iga ha fallito tre palle per portarsi sul 3/0. Perso quel gioco, la polacca ha iniziato a produrre un numero elevatissimo di gratuiti, facilitando il compito di una Cornet che per suo conto si è ben guardata dall’imitarla, giocando all’insegna dell’essenzialità fino all’ultima palla. Nel giorno della caduta di Swiatek, hanno lasciato malinconicamente l’erba londinese anche Cory Gauff e Petra Kvitova. Per la diciottenne statunitense fatale l’incrocio con una Amanda Anisimova mai così centrata e determinata. La ceca ha invece ceduto a Paula Badosa, anche lei capace di esprimersi al meglio quando il torneo è ancora giovane e il tabellone in fieri. Vedremo se stavolta riuscirà a mostrarsi così performante anche nei turni successivi. In campo maschile, Rafa Nadal ha spazzato via i sogni del nostro Lorenzo Sonego. La questione più dibattuta a fine gara riguarda il palese rimprovero mosso dallo spagnolo al torinese sul 4 pari del terzo set, per via dei suoni un po’ troppo estesi ad ogni approccio con la pallina. Lorenzo ha provato ad accontentarlo ma ha anche perso i due giochi che hanno chiuso il match. A fine gara Rafa si è detto dispiaciuto è un po’ pentito per aver bacchettato l’avversario. Suoni gutturali o no, Nadal ha stravinto e l’episodio va derubricato al rango di semplice curiosità. C’era tanta attesa anche per il confronto tra Kyrgios e Tsitsipas. Ha vinto l’australiano, capace per un giorno di non spaccare racchette e di concentrarsi sul gioco. Bella impresa di Nyck, ma il greco sull’erba è ancora prigioniero di impacci ed errori che altrove non gli appartengono. Continua a vincere e a convincere lo statunitense Fritz, mina vagante di un torneo che sembra avere in Djokovic il suo vincitore annunciato. Oggi Sinner-Alcaraz, un match che profuma di futuro, ma già molto godibile nel presente.