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Al Golden Gala brilla la stella di Athing Mu

Roberto Mercaldo
La statunitense vola negli 800 e trascina Elena Bellò al personale. Solo terzi Tamberi e Tortu
Giugno 10, 2022
Filippo Tortu

Passerella di stelle ieri all’Olimpico di Roma per un Golden Gala da ricordare. Per i più autorevoli rappresentanti dell’atletica azzurra, la possibilità di confrontarsi con i migliori del mondo. Per tutti un test importantissimo in vista dei mondiali di Eugene, in programma a luglio. Il più acclamato dei nostri campioni, l’olimpionico dei 100 e della 4 X 100, Marcell Jacobs, ha dovuto fare, suo malgrado, lo spettatore, per non compromettere il recupero in vista dell’appuntamento iridato. La gara più breve è andata all’argento di Tokio, Fred Kerley, che con 9”92 ha prevalso chiaramente su avversari bravi, ma non alla sua altezza. Sesta moneta per il nostro Ali, con un non disprezzabile 10”25. Sul mezzo giro di pista erano invece attesi Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, gli altri tre ori della staffetta. Nella gara dominata, nel rispetto del pronostico, dall’americano Bednarek, Tortu e Desalu hanno chiuso rispettivamente al terzo e al quarto posto, con riscontri cronometrici (20”40 il sardo, 20”59 il bresciano) distanti dalle loro aspettative. Tortu è partito decisamente male e anche in curva ha corso meno bene del solito, salvando poi il salvabile con un bel rettilineo che gli ha quasi consentito di agguantare il sudafricano Adams. Il miglior risultato tecnico della manifestazione lo ha fatto registrare la straordinaria ottocentista Athing Mi, statunitense di origine sudanese, che abbina eleganza ed incisività nella sua corsa. Doppio giro di pista in 1’57”01, in una gara che ha visto anche l’azzurra Elena Bellò tra le protagoniste, con un 1’58”97 che le è valso il terzo gradino del podio ed anche il terzo tempo italiano di sempre, dietro l’immensa Gabriella Dorio ed Elisa Cusma. Terzo posto anche per “Jimbo” Tamberi, che non ha trovato lo stacco giusto a 2,27 e si è fermato a un deludente 2,24. In vista dei mondiali la condizione di Gianmarco è decisamente poco confortante, ma la sua capacità di presentarsi al top nell’appuntamento che conta non è in discussione e induce a un cauto ottimismo. Ha un po’ pasticciato in pedana anche Larissa Iapichino, che nella gara del lungo si è fermata a 6,55. I tempi del suo 6,91, primato mondiale juniores, sembrano davvero lontani, perché la figlia d’arte mostra problemi tecnici e anche di convinzione. Nel limbo di una mediocrità ingombrante anche le ostacoliste della gara breve, Luminosa Bogliolo ed Elisa Di Lazzaro, espressesi sopra i 13”. Meglio Forolunso, che negli ostacoli bassi è arrivata a 19 centesimi dal suo primato personale. Grandi delusioni dal discobolo Falocj e ancor più dai pesisti Ponzio e Fabbri: il primo ha una condizione decrescente che dal roboante 21,91 di iniziò stagione lo ha portato ad esprimersi oltre un metro sotto. Per Fabbri, purtroppo, sembra un tunnel senza uscita, sebbene il ragazzo ex 22 metrista abbia solo 25 anni. Note liete invece per l’astista Roberta Bruni, tornata su quote (4,60 al primo tentativo) che potrebbero valerle il visto per i mondiali e che comunque l’hanno issata al secondo posto di questa gara di Diamond League. Non è riuscito a scendere sotto i 13’ nei 5000 un volenteroso Crippa, benino e in progresso Edoardo Scotti nel giro di pista, lottatrice e su buoni tempi Gaia Sabbatini contro le imprendibili africane dei 1500 metri. Verso i mondiali senza certezze ma con speranze ben riposte.

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