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Termovalorizzatore, ‘pezzi’ di sinistra romana remano contro: sancita l’intesa anti-Gualtieri

Marco Battistini
Marco Miccoli, componente della direzione del Pd Lazio, è convinto che la battaglia porterà i suoi frutti e che l’inceneritore alla fine non si farà
Gennaio 20, 2023
Termovalorizzatore

Pezzi di Partito Democratico, esponenti della Sinistra, del Movimento 5 Stelle e dei Verdi. Insieme alla Cgil, amministratori locali di centrosinistra e cittadini. Ciò che le elezioni regionali hanno diviso, la battaglia contro la realizzazione dell’inceneritore di Roma a Santa Palomba ha riunito nel neonato coordinamento #perleFutureGenerazioni.

Tra gli oltre (per ora) 400 aderenti spiccano il dirigente dem capitolino, Marco Miccoli, l’ex consigliere regionale PD, Tonino D’Annibale, il segretario del PD di Genzano, Agostino Cesaroni, gli esponenti di Articolo Uno, Massimo Chiodi e Roberto Leoni, l’ex assessora regionale, Giulia Rodano, l’assessora all’Ambiente del Comune di Albano, Gabriella Sergi, la segretaria generale della Cgil Roma Sud Pomezia Castelli, Claudia Bella, e il segretario generale della Spi-Cgil Roma Sud Pomezia Castelli, Claudio Avvisati. Il sindacato ha “offerto” la casa per il battesimo del nuovo comitato. Nella “sala Fredda” della Cgil di Roma e Lazio c’erano i sindaci di Albano e Genzano, Massimiliano Borelli e Carlo Zoccolotti, il presidente del Consiglio comunale di Castel Gandolfo, Paolo Gasperini, il presidente uscente della commissione regionale Rifiuti, Marco Cacciatore (ex Europa Verde candidato nel Polo Progressista), il pentastellato presidente della commissione Ambiente, Valerio Novelli, l’ex dem, Paolo Masini, e il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi.

Anche Europa Verde, attraverso il segretario nazionale Angelo Bonelli, ha manifestato la volontà di fare parte del coordinamento. “Il comitato nasce per tentare di fermare quelle proposte che ci proiettano nel passato- ha spiegato D’Annibale– Vogliamo portare verità su una discussione che falsa il quadro, perché dietro la proposta dell’inceneritore c’è un ritorno al passato ed è un inganno legare l’emergenza dello smaltimento dei rifiuti di Roma alla costruzione dell’inceneritore è un inganno. Il bruciatore serve solo per risolvere il problema del sacchetto di immondizia che sta per terra ma non ci si pone il tema di come organizzare il servizio di raccolta differenziata di Roma. Perché con l’inceneritore non servira’ più fare la differenziata, a Santa Palomba ci andrà tutta l’immondizia del Lazio e diventerà la pattumiera d’Italia: questo è il rischio. Stiamo organizzando un confronto sul tema con i candidati alla presidenza della Regione Lazio”.

IL RUOLO DI MICCOLI

Marco Miccoli, componente della direzione del Pd Lazio, è convinto che la battaglia porterà i suoi frutti e che l’inceneritore alla fine non si farà: “Riusciremo a bloccare questa cosa, vedo troppo scetticismo in giro. Se si vuole pulire la città il nocciolo della questione è il piano industriale di Ama, giustamente criticato dalla Cgil, non il termovalorizzatore. Noi siamo sulla linea del piano regionale dei rifiuti, che non prevede nuovi inceneritori, e che era anche quella del Comune di Roma…Vogliamo aprire un confronto e aiutare i sindaci”.

I quali, per bocca del primo cittadino di Albano, hanno lamentato ancora una volta che sulla vicenda del termovalorizzatore di Roma ci sono “problemi di metodo, merito e una crisi istituzionale rispetto ai rapporti tra la Città Metropolitana, le realtà territoriali che andrebbero informate e coinvolte e una Regione che non riesce a definire un piano di intervento al di fuori di quello programmato”. In particolare, a proposito della scelta di realizzare questo impianto in un’area confinante con i comuni di Albano, Pomezia e Ardea, “subiamo una decisione di imperio come facevano i vecchi imperatori romani- ha proseguito Borelli- E poi voglio sapere se conoscono dove vogliono mettere il termovalorizzatore. parlano di rigenerare un’area degradata ma li’ è campagna…Da quando la campagna è degrado?”.

La preoccupazione diffusa “è che costruendo il termovalorizzatore si trasformi quell’area in un distretto della monnezza a servizio solo di Roma Capitale con ricadute sulla vivibilità dei cittadini”. In tutto ciò è mancata finora ogni forma di dialogo istituzionale: “La città Metropolitana non fa quello che deve ed è evidente che il sindaco di Roma non può coincidere con quello della città Metropolitana: Gualtieri non si sta comportando diversamente dalla Raggi (che, ad esempio, fu la prima a ordinare la riapertura della discarica di Albano, ndr). Non siamo maturi per un ente di secondo livello, il sindaco della Capitale non rappresenta i territori della città Metropolitana. O ci mettiamo seduti e rivediamo le competenze o entriamo in rotta di collisione”.

Il comune dei Castelli sta cercando di capire come muoversi per impugnare al Tar il piano rifiuti di Roma Capitale e la connessa Valutazione Ambientale Strategica: “Come amministrazioni faremo i dovuti ricorsi- ha concluso Borelli- Le nostre avvocature stanno facendo i passaggi necessari per capire a cosa possiamo appigliarci”. Di sicuro si rivolgeranno alla giustizia amministrativa i cittadini del Municipio IX che aderiscono al Comitato contro l’inceneritore fondato dall’ex assessore ai Rifiuti della Giunta Di Salvo, Alessandro Lepidini: “Stiamo preparando, insieme ad alcune aziende agricole, il ricorso al Tar per impugnare la Vas e il piano rifiuti, soprattutto contro il termovalorizzatore”, ha annunciato Italo Santilli. 

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