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Mondiali vasca corta: l’Italia nuota veloce, Paltrinieri e gli azzurri sempre tra i big

Roberto Mercaldo
Medaglie però quasi tutte al maschile, in ritardo le big del nostro movimento natatorio
Dicembre 22, 2022
Gregorio Paltrinieri

I mondiali vasca corta in Australia si sono conclusi, e una volta di più l’Italia si è confermata una potenza natatoria, dietro Usa e Australia, ma davanti a tutte le altre nazioni. Un risultato non più sorprendente, perché ormai questo posizionarsi ai primi posti del medagliere è diventato la regola, ma che comunque va salutato con una certa soddisfazione.

Non era infatti un’Italia al top della condizione quella presentatasi all’appuntamento di Melbourne, con molti big che hanno disertato o che hanno gareggiato in condizioni distanti da quelle ottimali. Il discorso vale per noi ma anche per gli altri, fatta forse eccezione per l’Australia, che da nazione ospitante ha fatto il possibile per arrivare al via con una preparazione mirata dei propri assi.

Per molti il mondiale in vasca da 25 è semplicemente un utile e prezioso test in vista della stagione all’aperto e pertanto prenderne per oro colato i responsi può essere ingannevole.

MONDIALI VASCA CORTA: SEDICI LE MEDAGLIE CONQUISTATE DAGLI AZZURRI

La nostra rappresentativa ha chiuso la spedizione australiana con 16 podi, equamente distribuiti: 5 ori, 6 argenti e 5 bronzi. Va debitamente considerato che la vasca da 25 presenta nel programma gare aggiuntive, come i 100 misti ed alcune fantasiose staffette 4×50 di ogni tipo. Ben diverso può essere un programma olimpico ed è sempre e comunque in quella direzione che le squadre devono lavorare per trovare una reale grandezza. Andando a vedere nel dettaglio le nostre conquiste, la copertina la merita una volta di più capitan Greg, per l’anagrafe Gregorio Paltrinieri, fondista e da qualche anno grande protagonista anche in acque libere.

Il campione carpigiano ha fatto doppietta nelle sue gare, 800 e 1500, approfittando senz’altro di una concorrenza non eccelsa, ma con tempi di assoluto valore, che gli avrebbero pertanto consentito di battere anche gli avversari più forti. Negli 800 è andato sotto gli 8’30”, nei 1500 ha chiuso con un 14’16” di rilievo assoluto. Se Greg è la certezza, Thomas Ceccon, astro nascente della disciplina, è il genio, la versatilità, la fantasia. Per il campione del mondo dei 100 dorso, la rassegna australiana è stato un modo di misurarsi in una gara non sua, ma che pure interpreta benissimo, come i 100 stile. Lì non è andato a medaglia, cosa riuscita invece a Miressi, per il quale lo stile libero è specialità della casa, ma ha chiuso con un prestigioso quinto posto e con un crono ragguardevole.

Il suo oro individuale se l’è preso nei 100 misti, riuscendo a scendere sotto i 51 e battendo un’agguerrita concorrenza. Gli altri due ori per l’Italia sono arrivati dalle staffette: sia la 4×100 stile libero maschile che la 4×50 mista maschile hanno tagliato il traguardo con il nuovo record del mondo delle due specialità e queste sono state ovviamente le vittorie più importanti di tutta la competizione.

QUALCHE RECRIMINAZIONE PER MARTINENGHI

Analizzando gli argenti ottenuti ai Mondiali vasca corta, ben sei, va riconosciuto che un pizzico di delusione c’è, perché due li ha conquistati Nicolò Martinenghi, atteso in verità sul più alto gradino del podio. Tanti nei 50 che nei 100 però il campione azzurro ha incontrato sulla sua strada un formidabile Nick Fink, che si è preso il lusso di precedere lui e Peaty nei 100 e di bissare l’oro nella distanza più breve, stavolta davanti a una coppia di azzurri, perché terzo è giunto Simone Cerasuolo.

Anche per Lorenzo Mora nei 100 dorso un pizzico di rammarico per un oro sfuggito di un nulla. Sarebbe servito un -49, mentre Lorenzo ha chiuso in 49”04. Due argenti sono arrivati anche dalle staffette 4×50 misti mista e 4×50 stile libero maschile, entrambe perse di un’inezia. Da salutare invece con soddisfazione l’argento di Sara Franceschi, condito dal personale, nei 400 misti femminili, di fatto la sola medaglia individuale al femminile. Le nostre big hanno dato forfait (Simona Quadarella) o si sono presentate in forma non eccelsa (Benedetta Pilato), e così Franceschi e Panziera (quarta nei 200 dorso) hanno di fatto sostenuto il peso delle aspettative.

Guardando ai “bronzi”, detto di Cerasuolo e Miressi, ancora staffette in evidenza con il beffardo terzo posto della 4×100 mista maschile e quello invece persino sorprendente della 4×200 stile maschile. Chiude i podi australiani Lorenzo Mora, terzo nei 200 dorso. Una spedizione soddisfacente, ma con qualche piccola delusione, leggi il campione uscente dei 400 misti Razzetti solo quarto nella sua gara preferita.

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