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Dopo lady Soumahoro tocca alla suocera: l’indagine si allarga. I sindaci lepini sulla ribalta nazionale. FdI presenta un’interrogazione

Marco Battistini
La situazione del centro è stata definita “grave” e sono state denunciate diverse criticità che non possono passare in secondo piano.
Novembre 29, 2022
Soumahoro

La suocera dopo la moglie. Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro, è indagata dalla procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle cooperative. I reati contestati sono, tra gli altri, quelli di truffa aggravata e false fatturazioni. Le indagini sono delegate alla Guardia di Finanza che sta portando avanti alcuni accertamenti.

LA VICENDA IN TV

L’ultima puntata di ‘Non è l’arena’, programma in onda su La7, ha raccolto una serie di testimonianze di alcuni collaboratori della cooperativa. La situazione del centro è stata definita “grave” e sono state denunciate diverse criticità che non possono passare in secondo piano: “A volte non c’era l’acqua calda, i termosifoni non funzionavano, non c’era gas, non c’era corrente”. Non solo: da una testimonianza è emerso che sarebbero emerse difficoltà anche nel cucinare a causa della carenza di cibo. “I ragazzi, i minori quando si svegliavano non c’era latte per fare colazione”, è il racconto fornito. Ecco perché il dito è stato puntato contro la comunità: “I ragazzi dovevano mangiare fuori e tornavano solo per dormire”. A svelarlo è stato un uomo che dichiara di aver lavorato con la Karibu due anni: “Senza contratto di lavoro, senza stipendio. Mi hanno pagato solo due volte in due anni”. Una donna ha fatto sapere di aver avuto evidenti problemi nell’estate del 2018: “Fu veramente difficilissima perché lì ci furono dei ritardi veramente importanti, avevo delle difficoltà incredibili”. In tal senso ha citato la cooperativa: “Disse che la Prefettura aveva dei ritardi e che anche loro si ritrovavano in difficoltà”. Il che però non risulta ad esempio a Federico Carnevale, sindaco di Monte San Biagio, che ha smentito ritardi nel versamento delle somme: “Assolutamente no”. Nancy Piccaro, ex sindaco di Roccagorga, è stata chiara: “Si è sentito dire che Roccagorga deve dei soldi alla Karibu. Non è assolutamente così perché il Comune non deve nulla alla Karibu”.

PARLA IL SINDACO DI SEZZE

“E’ un anno che sono sindaco di Sezze e, amministrativamente parlando, tutte le vicende del comune da 18 anni a questa parte non le conosco bene. Quello che so è che la cooperativa Karibù godeva di fondi ministeriali che venivano girati al comune che a sua volta li utilizzava per far lavorare la cooperativa”. Sul caso Soumahoro è intervenuto anche il sindaco di Sezze Lidano Lucidi. “Questa cooperativa Karibù insisteva da circa 20 anni sul Comune di Sezze, aveva vinto la prima gara con i progetti Sprar, poi ci sarebbero state delle proroghe e nel 2019 c’è stata una nuova gara che la Karibù ha perso e da allora non lavora più sul territorio. -ha aggiunto Lucidi- Quindi una storia che è andata avanti per lungo tempo ma quando sono arrivato io come sindaco la cooperativa già non esisteva più”. La situazione attuale “è difficile. Soprattutto vedo che è un sistema di accoglienza completamente fallito, un sistema che ha mostrato tutti i suoi difetti. E ora -evidenzia Lucidi– ci troviamo un fenomeno dell’immigrazione sul territorio senza che ci sia una reale integrazione. Quindi stiamo subendo un fenomeno che non è stato governato e oggi ci troviamo in enormi difficoltà”. 

FDI PRESENTA UN’INTERROGAZIONE

I prossimi potrebbero essere giorni importanti dal punto di vista dell’attività istruttoria. I fondi ottenuti in 20 anni di attività dalla Karibu e Consorzio Aid superano i 60 milioni di euro. All’attenzione di chi indaga sarebbero arrivate anche alcune segnalazioni relative alla gestione del progetto PerLa che puntava a combattere il fenomeno del caporalato. Anche in questo caso alcuni lavoratori avrebbero lamentato il mancato pagamento di stipendi. Tutti elementi che dovranno essere analizzati, ora, dagli inquirenti. Dal racconto di chi ha lavorato per le coop ed è in attesa di soldi mai avuti emergono dubbi e perplessità sulla gestione. Le indagini viaggiano parallele con la polemica politica e le pesanti ripercussioni all’interno dell’alleanza fra Europa Verde e Sinistra Italiana.  Angelo Bonelli, il leader di Europa Verde, ribadisce di vivere “con grande turbamento questa fase: c’è una questione di opportunità politica e siamo chiamati a essere estremamente rigorosi” e parlando della candidatura di Soumahoro e di chi oggi sostiene di aver avvertito l’alleanza Verdi-SI sulla questione, ha aggiunto che “in quei 10 giorni nessuno ha posto un problema. Era una personalità molto sostenuta dal mondo della cultura che ha fatto delle battaglie anche molto importanti, ora fare un processo ex post non è corretto: dire potevate sapere non è corretto perché chi sapeva doveva dirlo e non intervenire successivamente”. Ma anche la posizione di Bonelli assomiglia ad una difesa tardiva e carente. La vicenda rischia di minare fortemente la credibilità di una sinistra incapace di portare avanti i suoi stessi valori, per mancanza di una classe dirigente responsabile. In tal senso la destra si muove con maggiore facilità su questo terreno. Di ieri la notizia di una nuova interrogazione parlamentare sulla vicenda delle coop. Ad annunciarlo è il deputato di Fratelli d`Italia, Federico Mollicone. “Presenteremo un’interrogazione per conoscere lo stato delle cose e chiarire le passate responsabilità. Basta con il business delle cooperative dell’accoglienza, è necessaria una rivoluzione del sistema. La prossima volta Soumahoro porti gli stivali di marca della moglie invece che quelli dei lavoratori sfruttati, sarebbe più credibile”. Quindi un attacco nei confronti di Sinistra italiana. “Fratoianni faccia chiarezza sul perché lo ha candidato, nonostante fosse stato informato di questi fatti prima delle elezioni -ha ricordato Mollicone– esiste un “fumus” sul ruolo di Soumahoro che va chiarito. Auspichiamo che la Corte dei Conti, e in caso la Procura per eventuali rilievi penali, facciano tutte le verifiche del caso, pur con le garanzie necessarie”. 

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