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Tsitsipas annienta Khachanov e guadagna il diritto di sfidare “re Nole”

Roberto Mercaldo
Tutto facile per il serbo contro Paul, mentre Stefanos si arena in dirittura d’arrivo, ma poi vince al quarto
Gennaio 27, 2023
Tsitsipas sfiderà Djokovic in finale agli Australian Open

La finale maschile sarà quella più gettonata, almeno dopo la rinuncia di Alcaraz e l’uscita di scena di Medvedev. Da quel momento, un po’ tutti hanno ipotizzato che l’ultimo atto avrebbe visto di fronte il serbo che in Australia ha fatto collezione di titoli ed il greco che tra i canguri non aveva ancora raggiunto nemmeno una finale. L’unico che ha seriamente rischiato di cambiare il copione è stato il nostro Jannik Sinner, che negli ottavi ha portato al quinto Tsitsipas, dando la sensazione di avere completamente in mano l’inerzia del match.

TSITSIPAS IN FINALE AGLI AUSTRALIAN OPEN: NESSUN OSTACOLO PER IL GRECO

Superato l’altoatesino, Stefanos non ha trovato ostacoli reali nel cammino verso l’ultimo atto, anche se in semifinale ha dovuto accusare un imprevedibile passaggio a vuoto proprio sotto lo striscione del traguardo: in vantaggio di due set e sul 5/3 al terzo, si è irrigidito, è stato raggiunto e poi ha perso il tiebreak, dovendosi rassegnare ad un supplemento di fatica. Nel quarto però, Tsitsi ha ristabilito le gerarchie, benché Khachanov abbia provato a bombardarlo sul rovescio e abbia gettato sul piatto della contesa tutte le residue energie.

DJOKOVIC ANCORA SUL VELLUTO, PAUL KO

La gamba sinistra è sempre più fasciata, e qua e là affiora qualche obiettivo disagio, ma quando scatta il segnale di allarme Novak Djokovic torna in modalità robot e per l’avversario scende la notte, quale che sia la collocazione oraria del match. Se n’è accorto anche Paul, che ha avuto l’ardire di conquistare 4 giochi di fila, trasformando il 5/1 per Nole in un imprevedibile 5/5. Annusato il pericolo, il campionissimo serbo ha recuperato la proverbiale freddezza e ha chiuso il parziale senza dover transitare per le forche caudine del tiebreak. La partita, di fatto, si è chiusa lì, perché nonostante i disperati e reiterati tentativi dello statunitense di far ricadere in trappola il serbo, Nole è filato via come una freccia, avendo peraltro cura di fare in fretta, per evitare sovraccarichi alla sua capricciosa gamba sinistra.

In tutto solo 8 giochi concessi a Paul, che comunque si gode la prima semifinale Major della sua vita, con la paura di non poterla replicare, ma anche con la consapevolezza di aver realizzato un’impresa straordinaria. Domattina saranno le donne a dare il via alle finali, con l’incertissima partita tra Sabalenka, bielorussa e Rybakina, kazaka. Davvero complicato dire chi abbia maggiori possibilità di imporsi, perché entrambe hanno qualità tecniche e caratteriali per poter arrivare in fondo. Potrebbe pesare il fatto che la kazaka abbia già vinto un torneo dello Slam, ma raffrontando i due percorsi, Aryna si fa leggermente preferire per la sicurezza con la quale ha spazzato via tutte le avversarie. E allora. Allora 1-2, perché la X nel tennis non è contemplata.

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