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Troppo Musetti anche per Alcaraz: è Lorenzo il re di Amburgo

Roberto Mercaldo
Per Berrettini e Bronzetti sconfitte in finale a Gstaad e Palermo
Luglio 25, 2022
Musetti
Lorenzo Musetti

La domenica speciale del nostro tennis, con tre italiani impegnati in finale e la teorica possibilità di un tris davvero sbalorditivo, si è chiusa con una sola vittoria. A cogliere l’alloro finale è stato Lorenzo Musetti, nel torneo più importante. Il campione toscano ha tagliato in un colpo solo tre traguardi: il successo nel torneo tedesco, primo 500 della sua carriera, la vittoria ai danni di un top five e la conquista della 31esima posizione nel ranking ATP, migliore in carriera, con un salto di ben 20 posti rispetto alla settimana precedente. Lorenzo ha tacitato in via definitiva l’esercito degli scettici, con una prestazione straordinaria, cui ha abbinato una tenacia non comune, perché dopo cinque palle match sciupate nel corso del secondo set, davvero pochi credevano alla possibilità di rimettere a posto le cose nel terzo set. Han vinto l’estro, la fantasia e la fiducia incrollabile. Non sappiamo davvero come Lorenzo abbia potuto continuare a crederci dopo quella beffarda seconda partita. Il toscano ha servito per il match sul 5/4, portandosi in scioltezza sul 40/15. Raggiunto inopinatamente sul 5 pari, non ha mollato e nel tiebreak è volato 6/3, guadagnandosi altre tre palle match. Quando la rabbia di Alcaraz ha prodotto il secondo miracolo, è riaffiorato in modo prepotente e fastidioso il ricordo della quasi impresa al Roland Garros, contro Djokovic. Il timore di assistere a un monologo del “predestinato” Carlitos è stato subito fugato dalla buona partenza di Lorenzo, che ha tenuto i suoi 4 turni di servizio restando attaccato al match e, dopo essersi aggiudicato il nono gioco, ha operato il break nel successivo, quando per Alcaraz non potevano più esserci prove d’appello. Un trionfo meritato, figlio di colpi straordinari ma anche di rigore tattico, applicazione e caparbietà, qualità non meno importanti della tecnica. Chiarito che sul rosso non esistono per Lorenzo avversari imbattibili, si apre ora la seconda fase della carriera professionistica di Musetti, quella che negli auspici di chi gli vuol bene dovrebbe finalmente portarlo a quella top tennis assegnatagli forse frettolosamente da un po’ tutti gli addetti ai lavori, all’apparire del suo baluginante talento. Alcaraz non ne esce certo ridimensionato, ma il fatto che Berrettini, Sinner ed ora Musetti lo abbiano sconfitto non può esser derubricato alla voce fatti occasionali. È mancato davvero pochissimo a Berrettini per allungare la serie sì e vincere il terzo torneo di fila, dopo quelli colti sull’erba di Stoccarda e del Queens. Opposto al solidissimo Casper Ruud, Matteo ha infatti vinto facilmente la prima frazione, portandosi al tiebreak nella seconda. A differenza di quanto accaduto nelle recenti partite, stavolta il tredicesimo gioco non ha sorriso a Berrettini, che poi nel terzo set è vistosamente calato, lasciando via libera al carro armato norvegese. Peccato, ma nel complesso un’ulteriore conferma della nuova dimensione di Matteo, ormai totalmente consapevole dei propri mezzi e capace di elevare l’asticella quando la forza e la forma dell’avversario lo richiedono. Non è riuscita invece a far partita, nell’ultimo atto del WTA 250 di Palermo, Lucia Bronzetti. Opposta alla Begu 2.0, la riminese è parsa subito a disagio. A differenza del match di semifinale con Paolini, che l’aveva vista reagire ad un cappotto fuori stagione patito nel primo set, stavolta l’azzurra ha incassato un pesante 3/0 iniziale con doppio break. Piccola illusione grazie a quarto e quinto gioco vinti, ma poi è calato il sipario sul torneo siciliano e sulla possibile prima vittoria in carriera della comunque soddisfatta Lucia. Resta una settimana da ricordare per il tennis italiano, lanciato verso importanti traguardi.

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