Oggi il Consiglio di amministrazione di Ama si esprimerà sull’acquisto di un terreno a Santa Palomba. Lo stesso che, da più parti, viene considerato il luogo dove verrà costruito il futuro termovalorizzatore di Roma. Tuttavia, il presidente della Municipalizzata, Daniele Pace, nel corso di un’audizione nelle commissioni capitoline congiunte Bilancio-Ambiente ha detto di non sapere quale impianto verrà realizzato su quel sito che l’azienda si appresta ad acquistare: “Premesso che le spese in conto capitale per acquisto terreni e macchinari non concorrono alla formazione della Tari, non ho contezza né di lettere né di discorsi fatti dal sindaco a me sul tema di acquisto del terreno per fare termovalorizzatori, né ho informazioni formali né informali su eventuali partecipazioni di Ama in società future, da sola o con soggetti terzi, per la gestione del termovalorizzatore. So che il core business dell’Ama prevede di chiudere il ciclo dei rifiuti e realizzare impianti. Venerdì decideremo cosa fare”. Specificando poi che “noi dobbiamo fare degli impianti diversi dal termovalorizzatore e su questo ci dobbiamo impegnare”.
“Ama sa cosa fare col terreno, non deve costruire termovalorizzatori. Ama deve fare biodigestori e altri impianti e sta comprando un terreno per fare ciò che deve fare Ama”, ha aggiunto il presidente della municipalizzata capitolina dei rifiuti, Daniele Pace, sempre a proposito del terreno di 10 ettari in località Santa Palomba, da più parti considerata la location del futuro termovalorizzatore della Capitale, che l’azienda si appresta ad acquistare.
DI STEFANO ALL’ATTACCO
Marco Di Stefano, capogruppo Udc-Forza Italia in Assemblea Capitolina, in una nota ha duramente attaccato il presidente Ama, Daniele Pace, intervenuto in commissione congiunta Bilancio e Ambiente del Campidoglio. “Ho chiesto se fosse giusto spendere milioni di euro per assumere dirigenti esterni -ha sottolineato Di Stefano– non valorizzando il personale Ama e andando così a incidere sulla Tari, che a Roma è tra le più alte d’Italia a fronte di uno dei peggiori servizi di raccolta e smaltimento rifiuti del Paese. Ho chiesto se rispondesse a verità l’intervista del direttore generale Bossola, che prima delle selezioni per l’assunzione di un dirigente nel suo staff avrebbe dichiarato ‘candidamente’ di conoscerne già il nome. Ho chiesto se fosse normale – e non subentrasse invece un conflitto di interessi – che il presidente Ama Pace trasferisse alla società Invitalia, di cui è amministratore con ruoli operativi, l’espletamento delle gare di Ama. A tutte queste e ad altre domande, l’unica risposta di Pace è stata che la pulizia della città è migliorata rispetto al passato”. Di Stefano precisa poi che “da parte mia, ma credo anche secondo il parere di tutti i romani e del mondo intero, che vede pubblicate foto che rappresentano chiaramente il degrado della città sulle prime pagine dei giornali più importanti, la percezione è totalmente diversa. Infine ho chiesto al presidente Pace di verificare se sia possibile, anziché spendere sette milioni di euro per un’area che dovrà ospitare il termovalorizzatore, oggettivamente tanti per un’area a destinazione agricola, sostituire l’acquisto con un’opzione, o con un rent to buy, per evitare eventuali svalorizzazioni nel bilancio Ama qualora per un qualsiasi motivo non si dovesse portare a termine la costruzione del termovalorizzatore. L’intento della mia domanda – anche questa rimasta senza risposta – era quello di evitare che possa ripetersi quanto accaduto con il Centro Carni, dove c’è stata una svalutazione di cento milioni di euro. Evitare quindi di far pesare anche queste perdite sulle tasche dei cittadini”.