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Smemorati o disinformati? I consiglieri della Lega e l’incredibile gaffe sulla discarica

Massimo Pizzuti
Gennaio 16, 2024
Luca Zaccari e Andrea Amata

Come Politica7 aveva anticipato domenica la questione rifiuti torna prepotentemente alla ribalta. Rispetto alle convinzioni di molti addetti ai lavori da parte nostra non avevamo mai creduto alla chiusura definitiva della discarica da parte della Mad. Al contrario di Andrea Amata e di Luca Zaccari gli improvvidi consiglieri della Lega e del sindaco di San Giovanni Incarico, Paolo Fallone (forse eccessivamente scosso dall’assoluzione del suo storico antagonista Antonio Salvati, di cui era stato il principale accusatore) sapevamo molto bene che il quinto bacino della Mad a Roccasecca aveva già, da quattro anni, l’autorizzazione all’esercizio da parte della Regione Lazio. E che dunque prima o poi sarebbe tornato in attività. Questo potrebbe avvenire già nelle prossime settimane. Ma il punto è un altro. Stupisce che i due eletti della Lega al Consiglio Provinciale ignorino il fatto che attualmente la Mad è chiusa solo per volontà della proprietà. Dell’imprenditore Valter Lozza. Forse stufo di combattere per dimostrare che i valori di fondo del sottosuolo sono naturalmente oltre i limiti consentiti (e dunque non inquinati dalla discarica) o più realisticamente, tatticamente fermo fino a quando la situazione dello smaltimento dei rifiuti a Roma e nella Regione arrivasse ai livelli attuali. Con gran parte degli impianti fermi e senza sbocchi per smaltire quelli trattati negli impianti in attività. A lottare in qualche modo contro il provvedimento autorizzativo regionale del 2020 è stato in questi anni solo il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco. Il quale si è rivolto senza successo al Tribunale Amministrativo Regionale in una solitudine a dir poco imbarazzante. 

CHE NE PENSA L’ASSESSORE PASQUALE CIACCIARELLI?

Della presa di posizione di ieri di Amata e Zaccari stupisce peraltro che i due dimentichino di far parte di una formazione politica che esprime un assessore regionale, Pasquale Ciacciarelli che abita a pochi chilometri dalla discarica, che era in Regione già nel 2020 e che adesso siede in quella giunta di Francesco Rocca che ha un disperato bisogno di discariche e che, in attesa del termovalorizzatore di Roma, teme il disastro imminente nella capitale e nelle altre province del Lazio. A poco meno di un anno dall’inizio del Giubileo. 

Sarebbe interessante sapere se i due abbiano condiviso l’iniziativa con l’assessore Ciacciarelli, che ha la delega all’urbanistica e dunque sulla pianificazione territoriale qualche informazione dovrebbe averla,  e soprattutto se abbiano chiesto a quest’ultimo la posizione sul tema del Presidente e del resto della giunta regionale.

Detto questo ciò che torna a galla è la necessità da parte di Rocca e della sua amministrazione, sottolineata da Politica7 anche nell’editoriale dell’ottimo Licandro Licantropo di domenica, di fare chiarezza sugli obiettivi e sulle modalità per raggiungerli in tema di gestione dei rifiuti.

Cominciando a disegnare un nuovo modello che metta al centro la sostenibilità, tecnologie all’avanguardia e meno impattanti sui territori ma in particolar modo la certezza di un ciclo che nel Lazio da troppi anni funziona male, con poca trasparenza e con costi sensibilmente più alti della media nazionale.

Anche se le gaffes di D’Amata e Zaccari, platealmente finalizzate a ricavarsi spazi di agibilità nell’amministrazione di Luca Di Stefano e non certo a improbabili pretese ideali, c’entrano poco o nulla con le strategie sulla gestione dei rifiuti che intenderanno mettere in campo Rocca e la maggioranza di centrodestra al governo della Regione Lazio.

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