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Sinner nella storia: si prende il 500 di Pechino, le Finals e il numero 4 del mondo

Roberto Mercaldo
Ottobre 4, 2023
Jannik Sinner

Louis Leterrier ha diretto Liam Neeson nel film fantastico “Scontro fra titani”. Louis Leterrier ha parlato di Perseo e della sua lotta contro Kraken e Ade. Chissà che non faccia un pensierino al sequel, magari spostando la lotta al mondo del tennis. Perseo può essere un ragazzo rosso dalla faccia pulita, il Kraken e Ade Carlitos Alcaraz e Daniil Medvedev. Lo scenario, senza scomodare gli inferi e le cupe atmosfere, può essere una Pechino ammirata e felice. Felice di festeggiare un ragazzo perbene.
Jannik Sinner ha iniziato il 500 cinese con l’influenza, i dubbi di una condizione imperfetta e le polemiche di chi non gli perdonava il no concordato alla Davis. 
Lo ha concluso tra gli applausi, al termine di una partita epica contro Medvedev: due tiebreak perfetti, entrambi finiti 7/2, a testimoniare una supremazia evidente, palesata per tutto il match eppur non concretizzata, perché Daniil Medvedev ha servito 31 prime consecutive e ha trovato il modo di cancellare le cinque palle break che Jannik ha saputo procurarsi nel corso del match.

DUE TIEBREAK PERFETTI

Così, tanto nel primo che nel secondo set, Sinner ha dovuto far ricorso al tredicesimo gioco per certificare chi fosse a comandare, chi meritasse di prendersi il trofeo, i punti in palio e un titolo 500 che in realtà valeva di più, visto che ai nastri di partenza c’erano 9 dei primi dieci giocatori del mondo.
Il Sinner di Pechino ha seguito a rete sovente il suo servizio, ha trovato angoli impossibili, ha servito una seconda sempre lavorata e soprattutto ha tolto a Medvedev, un vero genio della tattica, anche il tempo di pensare. Risposte sui piedi, benché le prime del russo viaggiassero a 200 orari, e diagonale del rovescio condotta con un’autorità straordinaria, fino al momento di entrare col dritto. 
Al netto di qualche errore, in specie sugli smash, Jannik Sinner ha giocato una partita pressoché perfetta.
E stavolta, dopo sei tentativi infruttuosi, ha portato a casa il primo successo contro lo sghembo ma fortissimo tennista moscovita. Evans, Nishioka, Dimitrov, Alcaraz e Medvedev: sembra il cammino di un major, o almeno di un mille.
Sinner ha superato avversari, dubbi e malanni, con una volontà di acciaio. 
Ora a Shangai cercherà conferme e punti per la “nuova caccia”. Il terzo posto, di Daniil Medvedev, è ancora molto lontano, ma con i progressi evidenziati nella capitale cinese nessun traguardo può ritenersi precluso. 
Domani in campo Arnaldi, contro Popyrin, Sonego contro Sekulic e Napolitano contro Zukhaiev.
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In campo anche Paolini contro Sabalenka, all’insegna del non si sa mai…

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