Stavolta ha dovuto cedere un set, set nel quale ha avuto tante opportunità, compresi due match ball nell’emozionante tiebreak. Jannik Sinner ha detto forte e chiaro che lui è pronto a vincere anche in sofferenza, perché non può illudersi di applicare a qualunque avversario la teoria del 6/2 6/3. Contro Holger Rune, danese guascone ma anche indiscutibilmente bravo, il nostro eroe in racchetta ha dovuto superare momenti no e occasioni perdute. Un macigno che avrebbe schiacciato chiunque, ma non il ragazzo della Val Pusteria, che nel terzo ha atteso il momento giusto per piazzare il secondo e ultimo break del match monegasco.
Ma andiamo con ordine e raccontiamo anzitutto un primo set che in buona sostanza ha ricalcato quelli dei giorni precedenti: break chirurgico di Jannik al quinto gioco, un minimo di sofferenza nel successivo e poi dritto fino al traguardo del 6/4.
Nel secondo parziale però il glaciale ragazzo che viene dalle Alpi non è riuscito a capitalizzare per ben due volte la situazione di 0/40 sul servizio del danese, bravo e un pizzico fortunato a raddrizzare la barra in entrambe le occasioni.
E si è arrivati così al tiebreak, che notoriamente è terreno di caccia per Holger Rune, che quando la lotta si fa epica trova stimoli ed energie raccolti chissà dove per sovvertire pronostici e scalare montagne, fossero anche quelle un po’ austere e fascinose delle Dolomiti.
Sinner ha servito sul 6/4, ma Rune ha giocato con coraggio cancellando il primo match point. Brividi sul secondo, con una risposta di Jannik a un centimetro dalla riga e dal vincente che avrebbe chiuso il match. Poi, sorpasso del vichingo e match rimesso clamorosamente in parità.
A questo punto un po’ tutti i sostenitori di Jannik hanno temuto che potesse ripetersi il copione della semifinale dello scorso anno, con Rune vittorioso in tre e Jannik Sinner a ripensare alle occasioni perdute. La solidità attuale del numero due del mondo è però ben diversa e così, dopo aver dovuto cancellare la seconda palla break di tutto il confronto, Jannik Sinner è riuscito a operare l’allungo decisivo in un ottavo gioco giocato all’assalto, approfittando anche di una prima ballerina di Rune.
In semifinale Jannik Sinner troverà Stefanos Tsitsipas, cliente sempre scomodo, specie sul rosso. Il greco ha sconfitto in due set un Karen Khachanov in verità non troppo centrato e, specie nel secondo parziale, persino demotivato. Match che costituirà l’ennesimo banco di prova per il nostro grande talento, proiettato a far benissimo anche sul mattone tritato dopo il grande avvio sul cemento australiano e americano.