Cambio al servizio Ambiente del Comune di Latina. Grazia De Simone lascia il posto dopo il collocamento in quiescenza. Il sindaco Coletta ha quindi deciso di conferire l’incarico ad interim all’architetto Paolo Cestra, attuale dirigente del Servizio Patrimonio, edilizia pubblica, espropri. Adesso dovrà gestire anche il settore più scottante dell’intera amministrazione latinense.
Chi è Paolo Cestra
Si tratta di un professionista esperto giunto nel capoluogo pontino da circa 7 mesi. Nell’estate scorsa il Comune di Latina aveva disposto l’assunzione di Paolo Cestra come dirigente tecnico, essendo risultato il primo degli idonei nella graduatoria di un concorso pubblico bandito dal Comune di Marino nel 2019.
Di fatto Paolo Cestra ha già avuto modo di occuparsi di questioni attinenti alla sfera ambientale.
Proprio la scorsa settimana una determina del Comune, firmata dal dirigente Paolo Cestra del Servizio Patrimonio, ha stabilito che il Comune dovrà riconoscere alla curatela fallimentare della Latina Ambiente una cifra di 488299,85 euro derivante da una fattura mai pagata dal lontano 2016. Dallo stesso Cestra è partita la proposta di delibera di giunta con la quale il Comune di Latina ha delegato la società Abc al miglioramento e alla meccanizzazione della rete di raccolta differenziata e alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata da finanziarsi con fondi del Pnrr.
La vicenda giudiziaria
Da segnalare infine che il dirigente Cestra, prima dell’arrivo a Latina, ha dovuto far fronte ad una spiacevole vicenda giudiziaria, conclusasi nella maniera a lui favorevole. All’architetto Paolo Cestra, durante l’incarico dirigenziale nel Comune di Guidonia, erano stati richiesti dei documenti per tre volte ma dopo oltre un anno di attesa non aveva risposto e c’era voluta una denuncia per spronarlo a consegnarli.
Eppure, si trattò di un comportamento legittimo secondo il Tribunale di Tivoli che aveva scagionato l’ex dirigente all’Urbanistica del Comune di Guidonia Montecelio dall’accusa di omissione di atti d’ufficio. Il Collegio lo assolse perché il fatto non costituiva reato smantellando di fatto l’impianto accusatorio della Procura.