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Sblocca-opere del governo Meloni, ancora di salvataggio per autostrada e Bretella. Finita l’era delle ‘passerelle zingarettiane’

Marco Battistini
Nel decreto Aiuti Quater è stata aggiunta una norma sblocca-lavori in extremis che scongiura la tagliola che dal marzo 2023 avrebbe fatto decadere alcuni lavori rilevanti.
Novembre 22, 2022
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri

Finalmente qualcosa si muove. Lo stallo degli ultimi mesi, ma sarebbe meglio dire dell’ultimo anno, potrebbe essere stato superato. Per la Roma-Latina probabilmente si aprirà una nuova fase. Grazie allo sblocca-opere del governo Meloni, una svolta potrebbe arrivare per circa 20 progetti cruciali nel potenziare le direttrici che partono dal Lazio, tra Tirreno e Adriatico, al fine di rendere più efficiente la Regione ma anche per dare una scossa in termini di appeal del Paese. 

Dal nuovo anello ferroviario di Roma alla Metro C, dal potenziamento della Roma-Pescara alla Orte-Falconara, fino alle criticità mai risolte della Roma-Latina, per il nuovo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Matteo Salvini, il dossier Roma è tra le priorità messe in agenda da discutere  con il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Il ministro si è detto determinato a non perdere nemmeno un euro della dote di quasi 40 miliardi che lo stesso Piano riconosce al capitolo Infrastrutture per il Paese.

IL PROGETTO ‘ONEROSO’

Tra le opere sulle quali far luce una volta per tutte come la tanto discussa Roma-Latina, un progetto partito anni fa con un costo di 3 miliardi, tra tanti dubbi legati all’onerosità, poi dimezzato e ora ridimensionato a 665 milioni per il collegamento stradale Cisterna-Valmontone con relative opere. C’è il potenziamento della Roma-Pescara (6,5 miliardi l’investimento) e della direttrice Orte-Falconara (3,7 miliardi), opere incluse nel Pnrr, con più di una criticità da sciogliere. In tutto un pacchetto di cinque infrastrutture che vale oltre 19 miliardi di investimenti su circa 24 che interessano il Lazio. 
La corsa per non perdere le risorse non è il solo aspetto del dossier “Roma-Lazio” dal quale il ministro intende cominciare. Vanno sciolte le criticità, lì dove ci sono, per scongelare progetti fermi da troppi anni nonostante siano cruciali per l’economia della regione e del Paese. Soprattutto in vista del Giubileo 2025 e del possibile grande evento in grado di rilanciare l’economia non solo romana e laziale, ovvero l’Expo 2030.
Nel decreto Aiuti Quater è stata aggiunta una norma sblocca-lavori in extremis che scongiura la tagliola che dal marzo 2023 avrebbe fatto decadere alcuni lavori rilevanti. La matassa da sbrogliare subito sono i 39 commissari straordinari nominati per le 108 opere pubbliche infrastrutturali sparse in tutta Italia e i cantieri da aprire con corsie accelerate. Ciò per evitare che certi progetti rimangano sulla carta come un interessante esercizio algebrico e va tenuto conto del necessario adeguamento del costo delle materie prime.

FINE DELLE PASSERELLE

Per la Roma-Latina e la Bretella Cisterna Valmontone si volta pagina. Si era rimasti alla passerella estiva di Zingaretti e soci. L’annuncio della firma con il Ministero delle Infrastrutture, per il nuovo progetto dell’Autostrada, avvenuta lo scorso 5 agosto, non era altro che la dimostrazione che sulla Roma-Latina si stava tornando indietro. In sostanza è stato deciso di riprogettare il tracciato, quando invece era a portata di mano una modifica della precedente gara europea seguendo le indicazioni del Consiglio di Stato. Se si fosse proseguita quella strada, i cantieri forse sarebbero già stati aperti. Invece ci troviamo davanti l’ennesimo progetto che riparte, se non da zero, quasi.

Da oltre 20 anni ormai si parla della Cisterna-Valmontone, la strada di collegamento dall’autostrada A1 al mare pontino. La scorsa estate, agli inizi di agosto 2022, sembrava fosse la volta buona. Il cronoprogramma dei lavori e degli espropri doveva partire da ottobre, fino ad arrivare all’apertura dei cantieri a novembre 2023. Ma fino a ieri nulla si è mosso.

Dunque appare evidente che il progetto del corridoio intermodale e della Bretella abbia assunto ormai una rilevanza strategica. E’ fondamentale non perché assicura un collegamento tra due nuclei urbani all’interno di una Regione, di due nuclei urbani di cui uno è la capitale del Paese, ma è un’opera che, se non realizzata, creerà non fra un quinquennio ma, addirittura, nel prossimo biennio, un trombo irreversibile dell’arteria viaria tirrenica.

 La Pontina infatti è un’arteria che per oltre il 60 per cento assicura le interazioni commerciali e logistiche tra il Nord ed il Sud del Paese e questo si trasformerà automaticamente in un danno alla crescita del Sud, ai costi del trasporto e quindi al rischio di emarginazione di alcune filiere merceologiche. 

Tutto questo rischia di esplodere presto, trasformandosi in un boomerang per l’intera classe dirigente, non solo quella politica. 

Lecito dunque sperare nel cambio di passo del nuovo governo. Fosse la (s)volta buona.

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