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Ruspandini: «Ecco perché votiamo sì al ‘Decreto rave’», Pugno duro con i criminali, più sicurezza per i cittadini e stop ai rave illegali

Cesidio Vano
L’On. Massimo Ruspandini (FdI) ha annunciato in Aula il voto favorevole alla legge di conversione del cosiddetto “decreto rave” nel quale, come annunciato dal deputato, c’è molto di più che la sola normativa sui party illegali
Dicembre 29, 2022
Massimo Ruspandini

Pugno duro con i criminali che non collaborano con la giustizia e più sicurezza per i cittadini. Regolamentazione dei rave, che possono farsi rispettando le leggi: se si hanno tutti i permessi e garantendo la sicurezza dei lavoratori e dei partecipanti. Fratelli d’Italia ha affidato al ciociaro Massimo Ruspandini il compito di annunciare ieri in Aula il voto favorevole alla legge di conversione del cosiddetto “decreto rave”.

Ruspandini annuncia il voto di FdI

Nel “decreto rave” però, c’è molto di più che la sola nuova normativa sui party illegali, finora tollerarti dal Governo italiano che ha sempre strizzato un po’ l’occhio a quella ciurmaglia partita da tutta Europa per sballarsi nel nostro Paese dove nessuno ha mai voluto seriamente contrastarli.

Il ‘decreto rave’, come ha ricordato l’onorevole Ruspandini, contiene anche norme come la riforma dell’ergastolo ostativo e, le modifiche delle regole per i medici no vax.

Massimo Ruspandini interviene alla Camera dei Deputati

Fermezza per i criminali più ostinati

“Voteremo la fiducia – ha spiegato Ruspandini parlando delle misure sul carcere per criminali pericolosi e che non collaborano – perché innanzitutto il provvedimento va esattamente nella direzione indicata dalla Corte costituzionale, per quanto attiene – cito testualmente l’Alta Corte – “a quelle presunzioni che rappresentano quel regime probatorio rafforzato in grado di escludere, non solo la permanenza del vincolo criminale associativo, ma anche il pericolo di un suo eventuale ripristino”. Il decreto che ci accingiamo a convertire in legge pone una serie di stringenti e concomitanti condizioni per l’accesso ai benefici da parte del condannato che si rifiuta di collaborare. Parliamo quindi di pericolosi criminali, di gente senza scrupoli, capaci di qualsiasi nefandezza. La riteniamo una vittoria se non ci saranno benefici per quei criminali che si ostinano a non collaborare con la giustizia”.

Ruspandini, i punti chiave: più sicurezza, più libertà

Incassati gli applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia, Ruspandini ha voluto sottolineare come “È giunto il momento di ricordare che la difesa della sicurezza coincide con il senso di libertà di ognuno di noi perché non c’è libertà senza sicurezza. Compito dello Stato è proteggere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, ovvero quelle vittime che altrimenti non troverebbero il modo di farsi ascoltare”.

Stop ai rave party illegali (e agli affari milionari dei soliti furbi)

Ancora applausi, quindi il passaggio sui rave: “Il Presidente Giorgia Meloni, e tocca a me riferire la notizia, che ahimè in Italia sta passando in secondo ordine, che in Italia i rave – come ha detto Giorgia – si possono fare. La notizia è che si possono fare, basta dotarsi di partita IVA, affittare un locale, se si vuole, o anche un capannone, chiedere i permessi, dotarsi di un piano di sicurezza, di estintori, predisporre un piano di evacuazione che tenga conto di uscite di sicurezza e avere una cassa fiscale, come ce l’hanno tutti i contribuenti, collegata all’Agenzia delle entrate.

Occorre poi che siano rispettati i diritti degli utenti che pagano, in questo caso abusivamente, un biglietto ma anche di chi lavora, delle maestranze, del popolo della notte, del quale ci siamo occupati nella scorsa legislatura (quindi i DJ, gli addetti alla sicurezza, gli addetti al guardaroba, i barman) e che si faccia tutto quello che avviene praticamente ogni sera in una discoteca italiana.

Qui non stiamo controllando esattamente, diciamo così, il pagamento dei diritti SIAE alla pesca di beneficenza o alla festa di contrada, qui stiamo combattendo fenomeni che generano un giro d’affari di oltre 2 milioni di euro in qualche giorno, tra soldi in contanti – qualcuno qui dentro mi sembrava che fosse fino a ieri contrario all’uso del contante – derivati dallo spaccio di stupefacenti e dalla vendita non autorizzata di alcolici e ingressi non autorizzati.

A condire tutto, numerosi casi di stupri e di violenze. Gli organizzatori, che da anni vengono qui in Italia, potevano però, fino a qualche mese fa – come abbiamo visto – agire indisturbati, non come nei loro Paesi d’origine”.

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