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Rosettano Navarra e il suo Pontedera a braccetto verso la gloria

Massimo Pizzuti
Il 30 aprile cominceranno i play off della C e anche il team toscano proverà a giocarsi le sue chance. Storia di un altro miracolo sportivo dell’istrionico presidente di Ferentino, innamorato e raffinato intenditore di calcio, che sta facendo sognare la città della Piaggio.
Aprile 25, 2023
Rosettano Navarra

La regular season si è conclusa e a breve comincerà la stagione della gloria per molte formazioni del terzo campionato nazionale. Feralpisalò, Reggiana e Catanzaro hanno ottenuto la promozione in B, vincendo i rispettivi gironi. Il 30 aprile prenderà il via la fase a gironi dei playoff, cui seguiranno una fase nazionale e la Final Four.
Tante partecipanti ma un solo posto al sole, perché sarà solo un’altra squadra a condividere la gloria cadetta con le tre già promosse.

Tra le formazioni che hanno acquisito “un biglietto per il sogno” c’è anche il Pontedera di patron Rosettano Navarra.
Il team pisano ha concluso la stagione con un eccellente sesto posto nel gruppo B, quello che ha consentito alla blasonata Reggiana di tornare in cadetteria dopo una lotta entusiasmante con Cesena e Virtus Entella.
Subito dietro le tre grandi, hanno battagliato Carrarese, Gubbio, Pontedera e Ancona, classificatisi nell’ordine dal quarto al settimo posto.
Nemmeno il tempo di rifiatare, che già comincia la post season, che dovrà selezionare le formazioni meritevoli di accedere alla terza e decisiva fase dei playoff.

PONTEDERA, SQUADRA RIVELAZIONE DELL’ANNO

C’è un po’ di Ciociaria in questa battaglia che si annuncia entusiasmante e ricca di colpi di scena.
A dirigere il Pontedera c’è infatti un ciociaro doc, l’imprenditore Rosettano Navarra, che del calcio è innamorato da tempo. Un amore ricambiato, visti i risultati che Navarra ha ottenuto alla guida di molti club. In Toscana l’imprenditore ferentinate ha portato il suo entusiasmo, la sua competenza e la sua voglia di lottare.
Da azionista di maggioranza, ha ridisegnato l’assetto societario del club, affidandosi a un diesse estremamente preparato come Moreno Zocchi, del quale ha pubblicamente elogiato le virtù sulle colonne de “Il Tirreno”.
A inizio stagione si è reso necessario anche un cambio tecnico di timone. Avvicendato Catalano con Max Canzi, trainer giovane ma già navigato con esperienze anche fuori dall’Italia, la squadra ha trovato una sua precisa fisionomia.
E in breve il Pontedera ha saputo cogliere risultati importanti e unanimi riconoscimenti, per un gioco piacevole e redditizio. Al “Mannucci”, ma anche lontano dalle mura amiche, Canzi ha sempre proposto una squadra vogliosa di fare la partita, per la gioia legittima dell’appassionato e competente pubblico pontederese.

Arpionata saldamente la zona playoff, il team granata non ha più mollato le posizioni di avanguardia del girone B, prendendosi grandi soddisfazioni e chiudendo, come detto, con un ottimo sesto posto la stagione regolare.
Nella parte conclusiva del girone di andata i granata hanno attraversato un vero e proprio momento magico, inanellando vittorie che avevano persino illuso su un piazzamento ancor più significativo.

Il peso di organici molto più strutturati alla lunga si è fatto sentire, ma i ragazzi del Pontedera non hanno mai mostrato sudditanza, né assunto atteggiamenti rinunciatari.
In questo il Pontedera di Canzi somiglia al suo patron, che non ha paura di metterci la faccia, di misurarsi, di inseguire l’obiettivo.
Il calcio per Rosettano Navarra è una metafora della vita. È un confronto leale, nel cui contesto impiegare virtù, fantasia e coraggio.
Le sue squadre, al di là dei risultati, che sono stati spesso molto importanti e positivi, hanno sempre avuto entusiasmo, brio e un pizzico di sfrontatezza. Perché crederci, nella vita e nello sport, è sempre il primo imprescindibile passo.
Era brioso il suo Ferentino degli anni 90, era autoritario e fantasioso il suo Frosinone, quello che pose le basi per la futura grandezza.
E come non ricordare il Navarra talent scout, visto che fu il primo a intuire le straordinarie qualità calcistiche del suo concittadino Angelo Palombo, che dalle giovanili amaranto spiccò il volo verso il grande calcio, diventando il giocatore simbolo della Samp?

UNA SFIDA AFFASCINANTE

Oggi la sfida è davvero ardita. Il Pontedera ha uomini veri, ragazzi che hanno un sogno nel cassetto e che vogliono protrarlo più possibile. Guidi, Nicastro, Shiba e tutti gli amaranto sono pronti a vedere se la pallina, nella roulette di un playoff lungo oltre ogni immaginazione, potrà fermarsi sul numero giusto.
Loro sono gli eredi di quelli che un pomeriggio si permisero di battere la Nazionale di Arrigo Sacchi che preparava Usa 94. Il povero Collina prolungó il recupero in modo quasi grottesco, immaginando già i titoli: “Gli azzurri le buscano dal Pontedera”. Quello schiaffo impertinente portò fortuna agli azzurri, battuti solo in finale e ai rigori dal Brasile.
“Son mica tutti come il Pontedera…”, avranno pensato orgogliosi i tifosi granata all’epilogo di quel mondiale.

Quasi 30 anni dopo, i toscani di patron Navarra sfidano non già la Nazionale, ma l’aristocrazia della C. Non c’è Baggio dall’altra parte, ma ci sono tanti quotatissimi avversari, convinti di poter raggiungere le tre formazioni già approdate in B.
Il Pontedera di Canzi ci proverà, con tutte le sue forze, e chissà che la fionda di Davide non abbatta ancora Golia.
A chi dovesse domandarsi perché mai Rosettano Navarra, imprenditore di successo, sia così propenso a mettersi in gioco con il calcio, che è il regno dell’aleatorietà, daremmo una risposta semplice: passione.

Eh già, passione! Perché la passione è il motore del mondo, e produce la meraviglia. E il calcio è uno dei tanti volti della meraviglia.

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