Ricordate il rave party di nove mesi fa sul lago di Mezzano, vicino Viterbo? Quel maxi raduno a base di alcol, sballo e musiche sparate a palla al termine del quale l’area occupata dai partecipanti somigliava a una risiera vietnamita dopo il bombardamento di un aereo yankee? Ebbene, come riportato dal Corriere della Sera, i danni subiti da tutta la zona occupata abusivamente dai raves (oltre 10mila) potrebbe pagarli lo Stato.
Il proprietario dei terreni Piero Camilli, tramite i suoi legali, ha infatti chiesto 606mila euro di danni e allegato la perizia che ha fatto lievitare la stima dei danneggiamenti (inizialmente la cifra era la metà)
Un primo tentativo di mediazione, mercoledì pomeriggio, si è concluso con un nulla di fatto e dunque gli avvocati di Camilli, coordinati da Angelo Di Silvio, annunciano che depositeranno una citazione al tribunale civile di Roma. A parere della difesa, come scrive il Corsera, il maxi raduno avrebbe causato danni all’equilibrio naturale del territorio, ai pozzi, alle strutture. Non solo: sempre a parere dei legali del proprietario una delle tante conseguenze di quell’happening è che da allora le vacche di Camilli sarebbero rimaste senza latte. Le percussioni del dj Suburbass che hanno entusiasmato il pubblico del rave, potrebbero dal canto loro aver prodotto danni significativi alla tenuta agricola. Per ora il tentativo di mediazione è fallito.
La ministra degli Interni Luciana Lamorgese ha sempre sostenuto (e per l’occasione lo hanno ripetuto i suoi funzionari) che si è trattato di «un evento imprevisto e imprevedibile». Un’iniziativa che ha imposto, per così dire, la scelta di un male minore.
In altri termini, per fugare i rischi di uno sgombero in massa si decise di tollerare il teknival. Come ricorda il Corriere della Sera dal ministero era arrivato un contributo (versato al Comune di Valentano) per una prima pulizia dei terreni. Il ricorso in sede civile è l’ultima ratio per Camilli dopo che la Procura di Viterbo gli ha notificato la conclusione delle indagini nei confronti di un unico avventore del rave (su circa 10mila identificati). Vedremo quale sarà l’esito della vicenda.
